Sabato 20 Aprile 2024

Dagli Npl ai tributi, una rete di attività sostenibili

Luigi Frascino, 53 anni

Luigi Frascino, 53 anni

IN QUINDICI ANNI ha costruito un gruppo da 30 milioni di euro di ricavi passando dai servizi finanziari – la prima intuizione vincente – al settore immobiliare e a quello dell’agricoltura (con la produzione del Chianti Classico) fino, quasi come logica conseguenza, all’ingresso nella ristorazione. Luigi Frascino, 53 anni, napoletano d’origine ma studi a Siena, dove si è laureato in Scienze economiche bancarie, e storia imprenditoriale e familiare a Verona, dove c’è il quartier generale del gruppo, è stato forse il primo in Italia a capire il valore del mercato dei crediti problematici nel settore assicurativo. Quegli Npl diventati, purtroppo, di moda con la crisi finanziaria scoppiata a cavallo del 2011-2012. L’incontro di vita e professionale con gli Npl capitò a Luigi Frascino a metà anni Novanta partecipando, da consulente, alla vendita di un pacchetto di crediti in sofferenza del Montepaschi a una grande banca inglese. Fu l’inizio di una specializzazione che l’ha visto lavorare per alcuni anni sempre nel campo degli Npl all’interno di quello che oggi è il gruppo UniCredit. Fino al 2007, quando, come si dice, si è messo in proprio fondando Credit Network & Finance, oggi la principale realtà che opera nel settore dei crediti problematici del settore assicurativo e con una significativa presenza anche in quelli bancari con masse amministrate per circa 3,5 miliardi

Da che cosa è nata questa specializzazione? "Dall’analisi di un mercato, quello dei piccoli crediti problematici delle compagnie di assicurazione che si prescrivono anche solo in un anno rispetto ai dieci anni di quelli bancari e che spesso venivano quasi trascurati senza alcuna azione di recupero per l’assenza di un’organizzazione adeguata. Crediti medi, per polizze non pagate piuttosto che franchigie o altri crediti, esclusi quelli del comparto Vita e con uno small ticket medio di circa 500 euro".

La vostra formula vincente?

"Avere creato un network professionale, con quasi 200 avvocati, e negli anni anche un sistema informatico con una piattaforma a disposizione sia dei clienti sia dei dipendenti e collaboratori, in grado, con le economie di scala e la massa di crediti gestiti, di rendere efficiente il loro recupero. Tanto che oggi copriamo il 70% dei crediti problematici assicurativi".

Dalle assicurazioni siete passati alle banche.

"Anche in questo caso il nostro approccio ha riguardato non i grandi pacchetti di Npl ma la specializzazione nel recupero di crediti chirografari con la sola garanzia di firma. Quelli, per esempio, di rate non rimborsate per prestiti personali o del credito al consumo".

Un lavoro che potrebbe farvi passare per "cattivi"?

"Non c’è dubbio che, al di là dei "furbetti", spesso chi non riesce a rimborsare la rata di un prestito è una famiglia dove, magari, si è perso il lavoro. Il nostro intervento però, oltre ad aver ricevuto il massimo della valutazione (tre stelle) da parte dell’Autorità garante della concorrenza e del mercato (Agcm), grazie al fatto che mediamente questi crediti vengono ceduti al di sotto del loro valore nominale, permette di offrire condizioni molto più vantaggiose per il rimborso".

L’innovazione, sia nel network professionale sia nelle tecnologie, vi ha portato a entrare anche nel settore della riscossione dei tributi locali.

"Anche in questo caso premiante è stata l’esperienza acquisita negli anni con Credit Network & Finance. E già oggi ci occupiamo della riscossione dei tributi locali di circa 25 Comuni in tutti Italia. E continuiamo a partecipare ai bandi di gara". Il gruppo oggi non è più solo dedicato ai servizi finanziari ma avete diversificato anche nell’immobiliare?

"È stata una scelta quasi naturale visto che sono cresciuto in una famiglia di costruttori e prima dell’Università mi ero diplomato geometra. Dopo aver operato inizialmente nel settore della progettazione e realizzazione di "prime case", adesso stiamo puntando anche sul mercato delle seconde, con la società Sea View (Vista mare), in particolare in Puglia e in Sardegna. Con progetti d’investimento per circa 40 milioni che rispondono ai cambiamenti determinati dalla pandemia che vedono la ricerca di seconde case più grandi (nessuno vuole più il bilocale), con terrazzi o giardini, che possano essere vissute, grazie allo smart working, anche come prima casa".

Dopo la produzione enologica con la tenuta Boschetto Campacci, recentemente avete cominciato anche l’avventura nella ristorazione.

"Vero, prima acquisendo un famoso ristorante di Verona (si chiama Da Ruggiero), poi uno nel Senese (Da Filetto) e siamo in trattative per una terza apertura. E in tutti i casi la nostra idea è quella di valorizzare la grande cucina regionale italiana di cui c’è e ci sarà sempre un grande apprezzamento".

Dai ristoranti alla tenuta agricola alla finanza, quanto è importante essere sostenibili?

"Vogliamo essere parte attiva di un cambiamento volto a restituire alle future generazioni, a mia figlia Vittoria e ai miei nipoti, un mondo migliore di quello che ci è stato dato. A partire dall’impegno quotidiano ad abbattere le emissioni di CO2 dell’azienda – grazie all’utilizzo di energia prodotta da fonti rinnovabili, al risparmio energetico, all’uso di acque di recupero e alla limitazione della carta – fino ad arrivare alle attività volte a limitare le emissioni prodotte dai dipendenti con iniziative di incentivo di soluzioni green come il carsharing e le biciclette. Ed entro due anni, grazie anche alle compensazioni con nuove piantagioni nella tenuta senese, contiamo di essere un gruppo a emissioni zero".