COOPSELIOS ESPORTA LE SCUOLE PER L’INFANZIA

Coopselios

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NON SOLO MODA, lusso, supercar, meccanica di precisione e prodotti agroalimentari. C’è un’Italia che esporta anche gli asili. Scuole dell’infanzia chiavi in mano, con educatori, docenti e un modello sperimentato. Capoluogo del distretto della didattica dell’infanzia è ovviamente Reggio Emilia. Dove esiste da tempo un sistema educativo dell’infanzia richiesto da decine di paesi e città in giro per il mondo, il modello creato negli anni nelle scuole dell’infanzia comunali, conosciuto come Reggio Children. Anzi, come Reggio Children Approach. Un’esperienza di cui si è parlato da tempo. Ma la realtà è che anche nel privato, il tema dell’educazione dell’infanzia è diventato un ‘prodotto’ – scusate il termine – che può essere esportato. Ed è l’esperienza di una società cooperativa, Coopselios – slegata da Reggio Children e dalla storia dell’educatore che ha ideato il sistema ‘comunale’, Loris Malaguzzi – tuttavia capace di esportare i suoi asili anche all’estero, a partire da Bruxelles. Coopselios (che conta 3500 dipendenti ed è una delle prime società no profit italiane) si occupa di progettazione e gestione di servizi educativi dedicati alla prima infanzia da 40 anni e la sua competenza è riconosciuta a livello internazionale.

I sistemi educativi proposti sono diversi, ciò che colpisce però è la capacità nata nel nostro Paese, in un ambiente (quello della città di Reggio Emilia) di costruire una proposta educativa così riconosciuta, di mettere insieme quella che in economia si chiama expertise, o know how, insomma una conoscenza talmente elevate da poter essere esportata. Se vogliamo parlare in termini economici, si potrebbe dire che c’è un mercato là fuori, oltre confine, interessato ad acquisire i modelli educativi costruiti e messi a punto in un angolo d’Italia. Il paragone è provocatorio, ma è come se nell’ambito dell’educazione dell’infanzia, un distretto italiano avesse concentrato tante esperienze e competenze da diventare produttore di servizi che il mondo è disposto a comprare. Coopselios ha dato vita ad una società, Esedra, che nella capitale del Belgio, oltre che nella città celle istituzioni europee, gestisce i servizi per l’infanzia di 500 bambini tra gli 0 e i 4 anni e servizi di doposcuola per altri 250 bambini tra i 4 e i 12 anni. Esedra dà lavoro a 180 persone che seguono i servizi ai quali accedono in gran parte i figli del personale delle istituzioni europee. Esedra gestisce ad esempio l’asilo nido del Parlamento europeo.

Il sistema su cui si basa la proposta educativa di Coopselios ha un nome: “Learning by Languages”, ed è nato come metodo educativo da un progetto di Coopselios, evolvendosi poi in un sistema di servizi e prodotti dedicati alle istituzioni e alle organizzazioni che si occupano dell’educazione dei bambini fino a 10 anni. "Learning by Languages offre un metodo per l’educazione creativa e innovativa dei bambini – spiega Sabrina Bonaccini, direttore tecnico dell’area socio-educativa di Coopselios e direttore innovazione e ricerca di Learning by Languages – che combina alcuni degli approcci educativi più avanzati al mondo con la pratica pedagogica, l’esperienza sul campo e i processi di gestione. Il metodo valorizza le differenze di ogni bambino, il ruolo della famiglia e della cultura della comunità locale, attraverso lo sviluppo della consapevolezza di sé, dei diversi linguaggi espressivi e delle competenze. Si fonda su tre pilastri: lo sviluppo del pensiero creativo e divergente, l’innovazione tecnologica e multimediale e la promozione del dialogo internazionale".

Il modello educativo si combina ad altre esperienze professionali e muove un vero e proprio indotto di professionalità e imprese che si occupano a vario titolo dell’infanzia, coinvolgendo anche le aziende specializzate nella realizzazione di strumenti per la didattica. L’architetto e designer educativo Francesco Bombardi ad esempio ha firmato il design del tool di apprendimento ‘I-vulcani’, prodotto da Play+ con le tecnologie di CampuStore. ‘I-vulcani’ è anche il risultato del lavoro di ricerca dell’Università di Trieste, dell’istituto Comprensivo IC3 di Modena. "I-vulcani sono ambienti di apprendimento che integrano linguaggi e tecnologie in grado di stimolare la curiosità attraverso un’esperienza diretta immersiva, ogni volta diversa, che coinvolge tutti i sensi – spiega Bombardi – i bambini si avvicinano così all’esplorazione scientifica degli stati della materia e degli elementi classici (Terra, Acqua, Aria e Fuoco) e ai principi del coding e della robotica". "I-vulcani sono un’architettura del pensiero che genera vita e sviluppa quella mente ecologica di cui il presente e il futuro hanno profondamente bisogno", ha commentato di fronte al progetto Carla Rinaldi, presidente della Fondazione Reggio Children di Reggio Emilia.

A dimostrazione che la competenza nell’educazione e l’aspetto imprenditoriale si connotano a vicenda è il fatto che Coopselios sia stata chiamata a presentare i suoi progetti all’Expo di Dubai, nella vetrina più importante del made in Italy. "Tramite la società controllata Progettare Zerosei, Coopselios si è aggiudicata, insieme a Bambini srl e Play +, il primo posto del bando della Regione Emilia Romagna a sostegno dell’internazionalizzazione delle imprese. Un obiettivo che ci stava a cuore", ha sottolineato il presidente del Gruppo emiliano Giovanni Umberto Calabrese a margine della visita del ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi allo stand della società a Dubai.