Martedì 16 Aprile 2024

Contributo fondo perduto alle Pmi danneggiate dalla guerra in Ucraina. Come fare domanda

Tutto quello che c'è da sapere per accedere alle agevolazioni previste dal Decreto aiuti ter

La guerra in Ucraina e le ripercussioni sulle Pmi

La guerra in Ucraina e le ripercussioni sulle Pmi.

Roma, 8 novembre 2022 - Dalle ore 12 di giovedì 10 novembre e fino alla stessa ora del 30 novembre 2022 potranno essere presentate le richieste di accesso ai contributi a fondo perduto previsti dal decreto “Aiuti” a favore delle piccole e medie imprese italiane che più hanno risentito degli effetti negativi derivanti dalla crisi russo-ucraina (articolo 18, Dl n. 50/2022) registrando un forte calo di fatturato causato dalla diminuzione della domanda, dall’interruzione di contratti e progetti esistenti e dalla crisi nelle catene di approvvigionamento. Termini e modalità di presentazione delle istanze, precisa un avviso pubblicato sul sito del Mise, sono stati stabiliti con il Dm del 9 settembre 2022, pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale n. 255 del 31 ottobre. Le domande andranno presentate esclusivamente tramite la piattaforma online di Invitalia, il cui link sarà comunicato in prossimità dell’apertura dello sportello. Per accedere alla piattaforma è necessario essere in possesso di una identità digitale (Spid, Cns, Cie). Sul sito del ministero sono disponibili il modello da utilizzare e la delega di invio della domanda.

La guerra in Ucraina e le ripercussioni sulle Pmi
La guerra in Ucraina e le ripercussioni sulle Pmi

Beneficiari e requisiti

Il contributo è destinato alle piccole e medie imprese non agricole che congiuntamente: negli ultimi due anni hanno effettuato operazioni di vendita di beni o servizi, compreso il rifornimento di materie prime e semilavorati, con Ucraina, Russia e Bielorussia, per almeno il 20% del fatturato aziendale totale; nel corso dell’ultimo trimestre prima del 18 maggio 2022 hanno sostenuto un costo di acquisto medio per materie prime e semilavorati, incrementato almeno del 30% rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo del 2019 o, per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020, rispetto al costo di acquisto medio del corrispondente periodo del 2021; nel corso del trimestre antecedente al 18 maggio 2022, hanno subìto un calo di fatturato di almeno il 30% rispetto allo stesso periodo del 2019. Inoltre, le stesse imprese, alla data di presentazione della domanda devono: avere sede legale oppure operativa in Italia e risultare regolarmente costituite, iscritte e attive nel Registro delle imprese; non essere in liquidazione volontaria o sottoposte a procedure concorsuali con finalità liquidatorie; non essere destinatarie di sanzioni interdittive.

Modalità di attribuzione del contributo

Lo speciale “risarcimento” per le perdite registrate arriva sotto forma di contributo a fondo perduto, nei limiti delle risorse finanziarie stanziate (120 milioni di euro) e nel rispetto delle condizioni e dei limiti previsti dalla Commissione europea nell’ambito del “Quadro temporaneo di crisi per misure di aiuto di Stato a sostegno dell’economia a seguito dell’aggressione della Russia contro l’Ucraina”. Il cfp massimo erogabile a ogni beneficiario è di 400mila euro. La dote a disposizione è ripartita tra gli aventi diritto riconoscendo a ciascuna impresa un importo determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio dei ricavi relativi all’ultimo trimestre anteriore al 18 maggio 2022, data di entrata in vigore del decreto “Aiuti”, e l’ammontare degli stessi ricavi riferiti al corrispondente trimestre del 2019.

Le percentuali 

  • del 60%, per le imprese con ricavi 2019 non superiori a 5 milioni di euro.
  • del 40% per i soggetti con ricavi relativi al 2019 superiori a euro 5 milioni di euro e fino a 50 milioni di euro.

Per le imprese costituite dal 1° gennaio 2020, il periodo di imposta di riferimento è quello relativo all’anno 2021. L’assegnazione del contributo non è legato all’ordine cronologico delle domande. Nel caso in cui le risorse disponibili non siano sufficienti a soddisfare tutte le richieste ammissibili, il ministero dello Sviluppo economico provvede a ridurre in modo proporzionale il contributo sulla base delle risorse finanziare e delle istanze pervenute.