Giovedì 18 Aprile 2024

"C’è il 3D nel futuro della moda. Le garantisce sostenibilità"

Il 3D e il futuro della moda

Il 3D e il futuro della moda

Un 2022 che ha chiuso con ricavi per oltre 20 milioni di euro, quasi il doppio rispetto a tre anni fa, quando arrivavano a 11 milioni. Le cifre parlano da sole di una crescita importante per la Prisma Tech, realizzata, spiega il presidente Giuseppe Donanzan (nella foto a destra), "grazie a tecnologie innovative che portiamo sul mercato, sia nel mondo del digital manufacturing, ma soprattutto nel settore della moda, dove siamo stati pionieri e contiamo oggi, come clienti, i migliori brand del Made in Italy".

Prisma Tech è un system integrator e opera nel mondo della tecnologia innovativa. Il suo team conta più di 50 persone, per la maggioranza esperti tecnici che, ogni giorno, affiancano i clienti nell’implementazione dell’innovazione. "Il 2022 – evidenzia il presidente della società - ha avuto due anime: l’inizio anno è stato un po’ rallentato per effetto della guerra, visto che molti clienti curavano affari importanti in quelle zone. Da maggio in poi, invece, c’è stata una ripresa costante che ci ha consentito di chiudere il 2022 con una crescita a due cifre, anche se minore di quella attesa". E annuncia: "Per il 2023 prevediamo grossi investimenti in due aree, quella della customer experience e quella del digital manufacturing, cioè la simulazione dei processi produttivi anche con l’applicazione della robotica e dell’automazione".

Il cammino dell’azienda inizia nel nel 2004 nel settore della meccanica. Nel 2006, sviluppa le sue competenze nel mondo del design e della realtà virtuale, applicata in particolare al settore dell’automotive. Dal 2009, integra le competenze nel mondo della simulazione della produzione, anche in collaborazione con università e centri di ricerca, inclusa la produzione con stampanti 3D.

"Proprio all’Università di Padova – racconta Donanzan - anche con la nostra collaborazione è partito qualche anno fa il primo corso di laurea in digital manufacturing". Infine, nel 2013, il gruppo inizia un percorso di innovazione radicale con alcuni partner internazionali che lo portano ad essere, oggi, leader nel mercato per quanto riguarda le tecnologie 3D per il settore della moda. "La grande sfida delle aziende manifatturiere italiane – sottolinea il presidente di Prisma Tech - sarà quella di investire su tre asset fondamentali: innovazione, sostenibilità e customizzazione". E a proposito di innovazione, l’azienda ha puntato moltissimo sul 3D digitale che, evidenzia Donanzan, "è vantaggioso in particolare per ridurre il time-to-market, per la sostenibilità, per il risparmio dei costi e, soprattutto, per comunicare meglio con il mercato".

"Attraverso il 3D, ad esempio, si può anticipare – spiega – la presentazione del prodotto sul mercato, ricevere i feedback per poi produrre solo gli articoli che hanno avuto maggiore gradimento. In questo modo, si può implementare la customer experience e coinvolgere i clienti fin dalle prime fasi di concept del prodotto, per definire la configurazione desiderata. Sempre di più si potrà entrare con il 3D e la realtà virtuale in casa del cliente. Se pensiamo alla moda, ad esempio, gli acquirenti cinesi o giapponesi potranno visitare un negozio ricostruito virtualmente in Galleria Vittorio Emanuele a Milano e acquistare online, facendo un’esperienza immersiva".

"Il 3D, quello che oggi è definito digital twin, è un pilastro fondamentale per l’Industria 4.0 – sottolinea – e le aziende che sono state pioniere in questo settore ne hanno tratto un grosso vantaggio competitivo. Alcuni brand della moda hanno già prodotto tutta la collezione in 3D, altri stanno facendo le campagne su alcune flash collection completamente in digitale. I vantaggi sono numerosi, tra gli altri: la facilitazione ai percorsi creativi in smart working, l’avanzamento dei processi di comunicazione con la supply chain, l’utilizzo di modelli 3D per programmare le campagne di marketing e il miglioramento dell’attività di e-commerce. Il modello 3D digitale oggi viene messo al centro di tutti i processi, in un sistema assolutamente eco-sostenibile che permette una facile e intuitiva comunicazione. L’idea di portare il 3D nel settore moda è nata all’inizio del 2012, quando l’economia mondiale stava uscendo dalla crisi sorta nel 2008-2009. Nonostante questa profonda crisi del comparto manifatturiero italiano, le aziende del settore moda crescevano a doppia cifra. C’erano però dei cambiamenti in atto. In particolare l’esigenza di aumentare il numero di collezioni e quindi di ridurre il time-to-market. Allo stesso tempo, c’era anche la necessità di diminuire il numero di prototipi fisici, e di conseguenza gli sprechi, a favore della sostenibilità. Era necessario quindi proporre alle aziende un software che potesse simulare, nel miglior modo possibile, la “cadenza” del tessuto in un modello 3D, ovvero Clo 3D: una tecnologia made in Korea, inizialmente sviluppata per vestire i personaggi dei videogiochi. Da qui è nata la nostra partnership con Clo Virtual fashion, azienda leader nello sviluppo di tecnologie 3D per la moda. All’inizio sono stati avviati dei progetti pilota con le aziende che, per prime, hanno deciso di scommettere sul 3D".

In questo ambito, conclude il presidente di Prisma Tech, "penso che in futuro ci saranno dei cambiamenti. Il prodotto moda dovrà essere sempre più durevole nel tempo, anche per una questione di sostenibilità. L’ultima novità di Stratasys, azienda leader nel settore Stampa 3D, è la stampante J850™ TechStyle™, dotata di tecnologia 3DFashion™, che consente di stampare direttamente su tessuto e di produrre capi unici che sarebbe quasi impossibile creare con le tecniche tradizionali.