Giovedì 18 Aprile 2024

Basta coi vecchi colloqui: il posto passa dal metaverso

Migration

E SE IL COLLOQUIO di lavoro anziché in presenza o da remoto, fosse addirittura fatto sul metaverso? È la nuova frontiera dei processi di reclutamento ed è quanto sta proponendo PwC Italia. La società internazionale, presente nel nostro paese, con 7 mila consulenti e 24 uffici, nelle principali città italiane, da Genova, a Bologna, passando per Firenze, Bergamo e Bari, e che si occupa di revisione e consulenza strategica per le imprese, per lo più nei settori fiscale e legale, cerca sempre nuove figure professionali da inserire nel proprio organico. Per trovare le persone più innovative, PcW Italia ha deciso di mettere in atto azioni di reclutamento che si basano sulla tecnologia, la creatività e l’innovazione, ma anche la simulazione e il gaming. In una parola il metaverso.

L’obiettivo della società di consulenza internazionale, presente in 152 paesi nel mondo, è quello di attrarre nuovi talenti, superando i limiti del possibile nella trasformazione digitale delle risorse umane. Insomma, una piccola, grande rivoluzione, come spiega Luca Ruggi, direttore delle risorse umane di PwC Italia: "Abbiamo scelto di portare i nostri processi di assunzione anche sul metaverso, perché nell’ultimo anno abbiamo dato il benvenuto a circa 3.000 colleghi, di cui la maggior parte sono brillanti neolaureati provenienti dalle principali università del territorio nazionale". Ma come funzionerà in pratica il colloquio di lavoro? I candidati, indossati i visori, potranno simulare le proprie reazioni e strategie in una seduta-colloquio effettuata nello spazio virtuale, che rappresenta la sede di un cliente fittizio che esporrà le proprie richieste. In questo spazio, utilizzando il joystick, avranno la possibilità di camminare, sedersi, prendere appunti e utilizzare le emoji per esprimere le loro reazioni. I professionisti delle risorse umane lasceranno ai candidati circa 15 minuti per creare il proprio avatar, prendere confidenza con l’utilizzo del tool e per esplorare l’ambiente. Dopo questo primo momento di ambientamento, i candidati si siederanno virtualmente al tavolo per iniziare la riunione con il cliente, impersonato dall’avatar di un collega esperto. Avranno modo di presentarsi esponendo il proprio background e le proprie esperienze, in qualità di membri del team di progetto. Il cliente chiederà agli intervenuti di presentare una soluzione relativa al problema di lavoro in discussione. I candidati potranno confrontarsi apertamente sulla risoluzione del caso, preparando al momento una presentazione per il cliente, e restituendo la soluzione attraverso la proiezione delle slide realizzate nello spazio virtuale.

Terminata l’esperienza di gruppo nel metaverso, si tornerà nella realtà e i professionisti delle risorse umane chiederanno un commento sulla giornata e sulla modalità di colloquio, in modo da testare se la modalità funziona o meno e se i candidati si sono sentiti a proprio agio. Il processo per il momento non sostituirà i colloqui tradizionali, ma nei prossimi dodici mesi il 20% dei candidati parteciperà al progetto pilota di reclutamento nel metaverso, avendo la possibilità di accedere a un processo di selezione ibrido, che renderà l’esperienza unica. "Il metaverso è uno strumento efficace per entrare in dialogo con le nuove generazioni", aggiunge Ruggi. "Il nostro modello di recruiting, tuttavia, non rende mai preponderante la tecnologia rispetto alle interazioni umane ma ne è complementare e le integra. Nostro scopo è incontrare i giovani talenti e testare le loro skills, in un ambiente virtuale ma realistico, sottoponendoli a business case da risolvere".