Giovedì 18 Aprile 2024

Azimut Benetti Classe, lusso e leadership mondiale

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"NON PROMETTERE TROPPO, ma fare sempre le cose per bene". Una filosofia e uno stile di vita per una famiglia di piemontesi come sono i Vitelli, fondatori e proprietari di Azimut-Benetti leader mondiale nella costruzione degli yacth. Con una mission ben precisa da 53 anni a questa parte: "costruire la barca più bella, affidabile, tecnologica, innovativa ed assisterla sempre e ovunque". E a questa mission il gruppo Azimut-Benetti, nel suo mezzo secolo di vita, è sempre rimasta fedele. Con un valore aggiunto non da poco in un mondo globalizzato in cui le imprese sono sempre più formate da tanti piccoli pacchetti azionari diversi e distanti l’uno dall’altro. Ma non è il caso di Azimut-Benetti che, pur avendo una forte vocazione internazionale (ha 189 cantieri attivi nei cinque continenti), resta un’azienda a conduzione familiare. Il presidente è ancora il fondatore Paolo Vitelli, affiancato ora dalla seconda generazione della famiglia rappresentata dalla figlia Giovanna che è vicepresidente. Senza che questo rappresenti un gap negativo nel complesso e competitivo mondo dei super yacth. Anzi. "Effettivamente nel nostro Paese – riconosce Giovanna Vitelli (nella foto) – non c’è mai un passaggio graduale di deleghe. Vedo, in questo, una grandissima intelligenza e lungimiranza di mio padre. Un fondatore che è riuscito a gestire e pianificare un passaggio generazionale per tempo. Ma che nello stesso momento ha anche favorito la managerializzazione dell’azienda. Un percorso intrapreso 15 anni fa. Un modo per dare continuità nel futuro".

Ecco, quindi, che la cultura aziendale familiare ha saputo rafforzarsi grazie alla grande affidabilità finanziaria (fondamentale soprattutto quando si parla di yacht con volumi importanti) e alle competenze dei manager, dimostrando in questo caso di di essere un valore aggiunto. In quest’ottica, la presenza ai vertici aziendali della seconda generazione della famiglia Vitelli e la presenza di manager qualificati (come il ceo Marco Valle, che vanta 25 anni nel Gruppo Azimut-Benetti), sono il perfetto esempio della cultura di crescita interna aziendale che vuole sviluppare il proprio patrimonio trasformandolo in elemento di competitività.

Locale e globale si fondono insieme e hanno consentito alla società di essere confermata, lo scorso dicembre, come primo produttore mondiale di megayacht. Per il 23° anno consecutivo, infatti, con 168 progetti in realizzazione equivalenti a 5.991 metri di lunghezza Azimut-Benetti guida la classifica annuale del Global order book 2023 dei più grandi costruttori delle pregiate imbarcazioni redatta annualmente da Boat international, la rivista di nautica inglese che dal 1992 raccoglie e analizza i dati del mercato dei superyacht per mostrare la portata di un settore dall’importante ricaduta a livello globale.

"Il primato del Gruppo tra i costruttori di yacht sopra i 24 metri – commenta la vice presidente Giovanna Vitelli – è lo straordinario risultato di 53 anni di passione per la nautica di un’azienda famigliare che nel corso degli anni ha saputo coniugare innovazione tecnologica, soluzioni di design eleganti e funzionali e un continuo impegno volto alla riduzione delle emissioni". E la conferma non arriva solo dalle riviste specializzate del settore ma, sopratutto, dagli armatori che si rivolgono ad Azimut-Benetti nel momento in cui decidono di acquistare uno yacht. Nell’ultimo anno, infatti, l’azienda fondata da Paolo Vitelli ha incrementato il proprio portafoglio ordini fino al 2027 registrando un valore della produzione superiore agli 1,2 miliardi di euro e che, nel corso del 2023, si proietta a salire ad 1,4 miliardi. "I fattori alla base di un così duraturo successo – spiega, con una punta di orgoglio, Giovanna Vitelli – sono molteplici e fondano le proprie radici in una strategia di prodotto, un modello di business e una visione imprenditoriale che hanno attraversato periodi molto lunghi, a prescindere dall’andamento del mercato".

Per questo l’innovazione tecnologica è uno dei pilastri su cui si basa il successo del Gruppo Azimut-Benetti, come testimonia il piano di investimenti di 130 milioni in R&D dei prossimi 3 anni. Questi sforzi hanno portato allo sviluppo di nuovi prodotti e all’uso di tecnologie all’avanguardia, ma soprattutto hanno permesso di raggiungere risultati concreti in termini di sostenibilità. Un numero sempre crescente di yacht prodotti dal Gruppo infatti garantisce una riduzione dei consumi – e quindi delle emissioni di CO2 – dal 20 al 30% rispetto a modelli comparabili con carene a spigolo e linea d’asse tradizionale. Un risultato raggiunto grazie alla combinazione di tre fattori chiave: l’abbattimento del peso attraverso l’uso esteso del carbonio; lo sviluppo di carene sempre più efficienti, progettate ad hoc in base alle principali condizioni di utilizzo dei diversi modelli e l’impiego di propulsioni innovative incluse la propulsione ibrida ed elettrica. E proprio il capitolo delle propulsioni rappresenta la sfida per il futuro. Gli yacht di domani saranno a idrogeno? "Nonostante i numerosi annunci – conclude Giovanna Vitelli – , al momento la scelta più concreta resta la motorizzazione ibrida, un compromesso talvolta al rialzo, altre volte al ribasso, tra il presente corroborato a carburante e il futuro alimentato dall’elettrico".