Mercoledì 24 Aprile 2024

Auto, Jaguar vara la svolta "Sostenibili ma belle e potenti"

LA SOSTENIBILITÀ come dovere sociale, l’elettrico come frontiera obbligata per approdare a un nuovo mondo a emissioni zero. Jaguar Land Rover ha le idee chiarissime in materia di futuro e il CEO Marco Santucci si fa profeta di una svolta necessaria e imminente.

Perché un brand premium come il vostro abbraccia in modo così convinto la scelta elettrica?

"È un indirizzo che il nostro marchio ha preso da anni con il debutto, nel 2018, della Jaguar I-Pace, il primo Suv premium al mondo totalmente elettrico. Il nostro obiettivo è di dimezzare le emissioni in tutto il ciclo produttivo entro il 2030 e azzerarle completamente entro il 2039. In più abbiamo deciso che il brand Jaguar dal 2025, cioè con dieci anni di anticipo sulla normativa europea, non produrrà più auto con motori termici. Le Jaguar del futuro saranno totalmente elettriche, senza rinunciare a un grammo del Dna del brand, da sempre all’avanguardia nel lusso e nella tecnologia".

Perché Range Rover si ferma un gradino prima, ai soli modelli ibridi?

"Perché questo è un marchio con grandi volumi rispetto a Jaguar e perché l’elettrico non permetterebbe, al momento, di avere le stesse prestazioni consentite dai motori termici. La capacità di guado fino a 90 centimetri e l’angolo di salita a 45 gradi sono prerogative che vanno mantenute. Ma proprio su Range Rover, che ha versioni mild-hybrid e ora anche plug-in (cioè con ricarica alla spina) la sostenibilità fa passi da gigante. Per esempio con l’uso sistematico dell’alluminio riciclato e di nuovi materiali ecologici per gli interni in collaborazione con Kvadrat, azienda leader nello sviluppo di tessuti ecosostenbili. Al posto delle pelli, utilizziamo oggi plastiche riciclate dagli oceani, mischiate a fibre naturali e il risultato, in termini di qualità, è straordinariamente alto".

Quale la filosofia che ispira il vostro slogan Reimagine?

"Nasce da una visione globale. In tutto il mondo ogni persona e ogni azienda deve battersi per ridurre emissioni ed inquinamento. Noi lo facciamo ri-immaginando i nostri brand nel futuro. Non vogliamo rinunciare all’ identità che ci distingue: costruiamo auto Grace & Pace, belle e potenti, ma intendiamo farlo nel rispetto del pianeta e alla ricerca di una sostenibilità vera. L’idea di elettrificare al 100 per cento Jaguar entro il 2025, ad esempio, ci darà un vantaggio prezioso in futuro, ci collocherà come brand di lusso all’avanguardia. Con la I-Pace abbiamo già contribuito a un cambio di immagine importante per tutto il settore, perché prima dell’arrivo di auto di lusso elettriche, con 500 chilometri di autonomia, design raffinato e alte prestazioni, le vetture a batteria avevano solo l’immagine di utilitarie cittadine, da usare per piccoli spostamenti nei centri storici".

Per sostenere in modo adeguato la transizione verso l’auto elettrica, avete creato anche un progetto articolato, italiano, che si chiama Jaguar E-Ducation: di che cosa si tratta?

"Forniamo alla nostra rete di concessionari preziosi strumenti di informazione sul mondo elettrico e sulle auto di nuova generazione, in modo tale che possano illustrare ai potenziali clienti i vantaggi delle nuove motorizzazioni. Per raggiungere meglio gli automobilisti abbiamo creato anche una partnership con Aci, sfruttando la sua ampia rete comunicativa, e con alcuni organi di stampa, così da veicolare in modo più capillare il nostro messaggio".

Poi c’è anche un’attività nelle scuole...

"È il terzo gradino di E-Ducation, quello a cui teniamo di più. Perché proprio i giovani e gli adolescenti sono particolarmente sensibili ai temi dell’ambiente, della sostenibilità, del risparmio di acqua ed energia. Il fenomeno Greta non nasce per caso ma è l’espressione di una spinta ideale che i giovani portano dentro di sè. Capiscono per primi che il mondo ha bisogno di una svolta radicale, i loro occhi sono proiettati sul domani, si battono per la salute del pianeta, sanno che toccherà a loro fare i conti con il futuro della Terra. Ecco perché i contest e la sensibilizzazione nelle scuole hanno tanto successo e ci rendono profondamente orgogliosi".

A questo proposito, avete creato una guida illustrata per contestare le venti più accreditate fake-news sul mondo dell’elettrico. Quali sono le bufale più clamorose che rimbalzano sul web?

"La prima che mi viene in mente è l’affermazione che le auto elettriche vanno più facilmente a fuoco di quelle con motore termico. Calcoli e studi attendibili hanno dimostrato che le vetture con motore tradizionale hanno 64 probabilità in più di incendiarsi rispetto alle elettriche. E poi c’è chi pensa che la guida elettrica sia penalizzante in fatto di prestazioni e noiosa rispetto a quella offerta da un’auto termica. Anche qui si mente sapendo di mentire. Le vetture a impatto zero sono silenziose, sembrano scivolare sull’asfalto ma hanno guizzi e accelerazioni prepotenti grazie alla coppia subito disponibile. Sono davvero piacevoli da guidare: la batteria non è un limite, anzi ti fa volare".

E a chi demonizza le batterie e la difficoltà di smaltimento cosa risponde?

"A questo proposito abbiamo siglato un accordo con Pramac, leader globale nel settore, per sviluppare un’unità portatile di stoccaggio dell’energia a zero emissioni, alimentata da batterie Jaguar I-Pace di seconda vita. Le applicazioni delle batterie al di fuori delle auto sono possibili perché queste sono progettate secondo gli standard più elevati. Possono essere reimpiegate, ad esempio, nei pannelli solari, riducendo notevolmente il costo di un nuovo impianto. Le batterie riciclate come accumulatori di energia sono una prospettiva vera e concreta".