Venerdì 19 Aprile 2024

Aspirapolvere del mare contro la microplastica

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"RIDURRE L’INQUINAMENTO da microplastiche negli oceani è una sfida importante, siamo lieti di fornire una soluzione per l’industria marittima". Emanuele Grimaldi, amministratore delegato dell’omonimo Gruppo, commenta così la scelta di investire ancora una volta sul fronte della sostenibilità ambientale. Da anni la compagnia partenopea lavora per affrontare il problema della crescente quantità di microplastiche presenti nei mari. Il risultato è un sistema, testato e recentemente brevettato, capace di filtrare l’acqua di lavaggio degli impianti di depurazione dei gas di scarico (conosciuti anche come scrubber) installati a bordo delle navi.

"L’idea di questa tecnologia è nata proprio prendendo atto che gli scrubber di tipo open loop possono prelevare acqua di mare per la depurazione dei gas di scarico e contemporaneamente raccogliere la microplastica presente negli oceani durante il loro normale funzionamento", precisa Grimaldi. L’innovazione, ora pronta per la commercializzazione, si deve a un’intuizione del Gruppo: trasformare le proprie navi in "aspirapolvere del mare". Capaci, cioè, di raccogliere particelle inquinanti e di rimuoverle dall’acqua filtrata durante la navigazione. Gli scrubber, già installati su decine di navi Grimaldi per la depurazione dei gas di scarico, prelevano ogni giorno enormi quantità di acqua per poi immetterla nuovamente in mare. Prima di farlo, però, i nuovi sistemi filtrano l’acqua e trattengono le microplastiche, evitando che vengano ingerite da pesci e altri organismi marini entrando poi nella catena alimentare. Continua Emanuele Grimaldi: "Abbiamo già completato i test pilota di questo sistema a bordo di una delle nostre navi impiegate tra Civitavecchia e Barcellona. I risultati sono promettenti: dalla data di installazione del sistema sono state raccolti circa 5,5 milioni di particelle. Stiamo studiando l’installazione del sistema su ulteriori unità navali, in modo da estendere la raccolta delle microplastiche in altre aree del Mediterraneo. Procede, inoltre, la collaborazione con l’Università di Napoli Federico II per lo studio e la valorizzazione delle microplastiche raccolte". La prima azienda ad aggiudicarsi la licenza non esclusiva per lo sviluppo e commercializzazione dell’impianto è stata Wärtsilä, leader mondiale nel campo delle tecnologie per il settore marino e quello energetico. La capacità di filtrare le microplastiche sarà una caratteristica integrata nei futuri sistemi di trattamento delle acque di lavaggio prodotti dal gruppo finlandese.

S. N.