Giovedì 18 Aprile 2024

Apogeo Space lancia in orbita i satelliti italiani in miniatura

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REALIZZARE la prima costellazione italiana di nanosatelliti in grado di garantire connettività globale per dispositivi Internet of Things, a supporto di agricoltura 4.0, monitoraggio di infrastrutture, shipping e altro. La missione ambiziosa di Apogeo Space. Guidata dall’ingegnere Guido Parissenti (nella foto a sinistra), Ceo e co-fondatore assieme al fisico Primo Attinà, la Pmi bresciana dal 2013 è impegnata a produrre satelliti in miniatura. Di recente è arrivato l’annuncio della firma di un accordo D-Orbit, azienda di logistica e trasporto orbitale con sede a Fino Mornasco (Como), per l’acquisizione di lanci multipli dal 2023 per la messa in orbita dei suoi micro-satelliti. "I nostri satelliti misurano solo 10X10X3 centimetri, pressoché quanto tre custodie di cd messe una sopra l’altra. Ovviamente non hanno le stesse prestazioni di quelli da una tonnellata ma sono in grado di garantire un servizio complementare di connettività per i sensori nel campo dell’Internet of Things che devono trasmettere relativamente pochi dati. Grazie alle dimensioni contenute, inoltre, ad ogni lancio possiamo mettere in orbita nove satelliti con l’obiettivo di arrivare in breve tempo a sviluppare una costellazione satellitare". I piani di Apogeo Space prevedono a regime dai due ai tre lanci all’anno per la realizzazione della propria costellazione – la prima "made in Italy" – che inizierà a essere operativa da metà 2023 e che verrà completata entro il 2027.

"Al momento sono in orbita due dimostratori per testare le tecnologie abilitanti per i nostri servizi. I primi nove satelliti dovrebbero essere lanciati a giugno dell’anno prossimo a cui ne seguiranno altri nove ad ottobre e poi altrettanti nel gennaio 2024 per arrivare a un centinaio di operativi per il 2027. Dopo 23 anni i nanosatelliti non finiranno a ingrossare la spazzatura spaziale ma bruceranno in atmosfera attraverso una vela che accelera il loro decadimento orbitale" dettaglia il Ceo Parissenti. Un programma di lanci serrato che "rende strategica la partnership con D-Orbit che garantisce servizi e dispositivi qualificati ed affidabili e rafforza la filiera spaziale tutta italiana".

Il lancio satellitare rappresenta uno dei driver più promettenti nella new space economy perché aumenterà sempre di più l’esigenza di connettere i dispositivi dell’Internet of Things. "Parliamo in questo caso non di elettrodomestici e domotica. I servizi basati sui dati che noi offriamo sono essenziali nello IoT industriale, per il monitoraggio delle infrastrutture e del trasporto via mare, nell’agricoltura 4.0, per controllare foreste e ghiacciai e molto altro. Secondo alcune stime saranno 30 miliardi i dispositivi connessi da qui al 2030, alcuni ipotizzano addirittura che saranno 50 miliardi, che dovranno essere in grado di trasmettere dati e poter funzionare anche nelle aree che non sono iperconnesse come quelle urbane. La connettività satellitare ha proprio la funzione di colmare questo gap di campo e noi vogliamo fare la nostra parte".