‘Imprese Vincenti’ fa tappa nel non profit

Le aziende del Terzo settore incluse per la prima volta nel programma di Intesa Sanpaolo che punta alla valorizzazione delle pmi italiane

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di Achille Perego

‘Imprese Vincenti’ fa tappa nel non profit. Il programma di Intesa Sanpaolo dedicato alle eccellenze imprenditoriali italiane (144 scelte per questa seconda edizione tra le 4mila autocandidate a gennaio) ha visto quest’anno per la prima volta l’inclusione delle aziende del Terzo settore. Un mondo che offre un contributo significativo alla riduzione delle diseguaglianze nelle aree e nelle fasce più deboli del Paese. Ma che, pur non avendo il profitto come obiettivo rappresenta anche una parte importante dell’economia con quasi 360mila istituzioni che impiegano oltre 853mila addetti.

La tappa del digital tour 2020 – formato scelto per rispettare le misure di sicurezza al tempo della pandemia – di ‘Imprese Vincenti’ dedicata alle realtà non profit si è svolta ieri, con la presentazione delle 12 imprese del Terzo settore (Edu.Care, Cometa Formazione, Coop Noncello, Asterisco, Itaca, Betania, Frassati, Il Bettolino, Lai-Momo, Arke, Universiis, Il Gabbiano) selezionate tra le 150 che si sono autocandidate. E che rispecchiano in pieno la filosofia del programma di Intesa Sanpaolo che si concluderà a fine novembre con un forum finale dedicato alle Pmi: la valorizzazione delle piccole e medie imprese italiane, spesso poco note ma fondamentali per la vitalità del sistema produttivo, capaci di esprimere esempi di eccellenza imprenditoriale e del made in Italy, motore di filiere e distretti produttivi. Con 100mila clienti e oltre 400 persone dedicate in via esclusiva, Intesa è leader nel Terzo settore, raccogliendo l’eredità di Banca Prossima, oggi incorporata nel gruppo con la Direzione Impact, guidata da Marco Morganti. La creazione di una tappa per le imprese sociali – spiega Morganti – "vuole accendere il faro su un settore che gioca un ruolo fondamentale nella comunità, ruolo i cui effetti mai come in questo difficile periodo emergono con tanta evidenza". Le ‘Imprese Vincenti’ del Terzo settore fanno vincere tutti: i beneficiari dei loro servizi, le comunità di riferimento e in definitiva la società nel suo complesso. Inserirle nel programma di valorizzazione ‘Imprese Vincenti’ ha significato riconoscere il loro contributo all’economia del Paese ed esporle al dialogo con il mondo profit per uno scambio da cui entrambi i mondi traggono beneficio e occasione di crescita. Del resto, aggiunge Morganti riferendosi a questa tappa del tour, più che di una celebrazione si tratta del "riconoscimento della pari dignità che hanno le imprese non profit rispetto a quelle profit". Imprese vincenti, capaci di essere più efficienti e in grado di innovarsi e adattarsi con velocità anche all’emergenza Covid, modificando i loro servizi e la loro presenza nella comunità. Una capacità di trasformazione e di sapere fare Rete che Intesa Sanpaolo, prima con Banca Prossima e oggi con la Direzione Impact, ha accompagnato negli ultimi 14 anni per produrre quello che Morganti definisce "un mutuo miglioramento".

Le imprese non profit selezionate dal programma di Intesa Sanpaolo con i suoi partner di progetto (Bain&Company, ELITE e Gambero Rosso e, da quest’anno, Cerved e Microsoft Italia) erano suddivise in due macro-categorie: inclusione, educazioneformazione e assistenza socio-sanitaria. Tutte però accomunate da alcuni punti di forza, come la resilienza al difficile contesto causato dal Covid-19. La formazione e la valorizzazione del capitale umano, elemento che le caratterizza. La sostenibilità rispetto alle ricadute sul territorio e anche dal punto di vista finanziario, grazie a una proficua collaborazione con il settore profit. Infine l’utilizzo delle differenti leve di business a loro disposizione per avere un impatto rilevante per i cittadini, specie in ambito socio-sanitario.

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