Martedì 16 Aprile 2024

Case sempre più care: Singapore, Canada e Portogallo mettono uno stop agli investimenti stranieri

Boom dei prezzi degli immobili, si muovono i governi. Ma le limitazioni imposte da altri Paesi potrebbero avere impatto sull’Italia?

Singapore aumenterà le tasse di acquisto immobili per gli stranieri

Singapore aumenterà le tasse di acquisto immobili per gli stranieri

Roma, 29 aprile 2023 – Troppi capitali stranieri, boom dei prezzi delle case e il rischio di una rivolta popolare: questi gli ingredienti del contesto immobiliare esistente in tre diversi mercati, in tre diversi continenti, uniti, tutti, dallo stesso “problema”: troppi investimenti stranieri, in particolare, cinesi. Parliamo di Singapore, Canada e Portogallo: tre realtà che negli ultimi 5 anni hanno promosso, con metodi diversi, l’attrazione di capitali stranieri sul proprio parco immobili, con risultati che, però, nel lungo periodo, hanno costretto i governi a fare marcia indietro, ponendo politiche sempre più restrittive all’acquisto di immobili da parte di stranieri.

Singapore: tasse di acquisto raddoppiate agli stranieri

L’ultimo, in ordine di tempo, a restringere l’accesso agli immobili è Singapore. La piccola, ma ricchissima città-Stato ha promulgato ieri una legge che raddoppia la property stamp tax sugli investimenti immobiliari effettuati da soggetti stranieri, fino al 60% del valore catastale. L’obiettivo, nelle parole di Desmond Lee, ministro dello Sviluppo, che ha diramato un comunicato pubblico, è quello di "promuovere un mercato immobiliare sostenibile" e "dare priorità agli alloggi destinati all'occupazione da parte dei proprietari", in un mercato in cui, l’affitto medio di un appartamento con una camera, nel centro della città, è ormai superiore ai 2500 euro, superando la media di Londra. Sempre nelle parole del Ministro, si tratterebbe di una misura “preventiva” per smorzare la domanda di investimenti, soprattutto stranieri, poiché i cittadini di Singapore non subiranno gli stessi aumenti. Il 44% dei capitali investiti nel mercato immobiliare di Singapore, è di origine straniera, soprattutto Cinese.  

Il Canada vieta l'acquisto di immobili agli stranieri

Proprio i capitali cinesi sono stati la causa dell’innalzamento dei prezzi in Canada, dove, da gennaio di quest’anno, è entrato in vigore, per gli stranieri, il divieto di acquisto di proprietà residenziali, con poche e limitate eccezioni. I dati mostrano che il prezzo medio di una casa unifamiliare nell'area di Vancouver, solo durante il boom del 2016-2017 è aumentato in un anno, tanto quanto nel periodo 1981-2005. Dal 2019 ad oggi, i prezzi sono raddoppiati in tutta l’area metropolitana, costringendo molti canadesi a trovare soluzioni alternative. L’organizzazione urbana e la limitata offerta di immobili non hanno aiutato a calmierare i prezzi. Oggi circa un terzo delle proprietà di Vancouver sono di proprietà cinese.   

Il Portogallo e l'eliminazione del Golden Visa

Il Portogallo sta seguendo una strada diversa: non un divieto di acquisto, ma l’eliminazione dell’opportunità di poter ottenere il Goden Visa, il sistema del Paese consentiva agli stranieri di ottenere la residenza acquistando immobili. Un'opportunità sfruttata soprattutto da acquirenti desiderosi di ottenere un visto per l’Europa senza gli ostacoli dovuti alla propria cittadinanza (una dinamica molto comune per Russi e Cinesi, ma anche per cittadini di altri Paesi). Questa legge si ritiene abbia contribuito, insieme ad altri fattori, come la ripresa economica post-Covid, e l’esplosione dello smart working, ad innalzare i prezzi degli immobili e degli affitti, in luoghi come Madera, che ha visto un aumento dei prezzi medi di oltre il 17% o Lisbona dove i prezzi dei sono aumentati del 10,1% su base annua. In realtà la maggior parte degli investimenti stranieri in Portogallo proviene da Francia, Spagna e Regno Unito, ma questa misura potrebbe essere stata considerata preventiva. 

Gli effetti in Italia

Le limitazioni poste nei diversi Paesi del mondo potrebbero avere un effetto anche in Italia? La domanda è lecita, ma la risposta non è semplice. L’Italia non prevede, nel suo sistema di concessione dei “Golden Visa” l’opzione immobiliare. Chi desidera fare domanda per questo permesso ha la necessità di effettuare una donazione o degli investimenti in business o startup innovative. Pertanto, l’Italia difficilmente potrebbe mettersi in condizione di competere con chi offre questa opportunità oggi (ad esempio la Grecia, o la Turchia, che offre anche la cittadinanza). Al tempo stesso, però, non sono previste limitazioni sugli acquisti di immobili da parte di soggetti stranieri. Gli stranieri che crederanno nel mercato italiano potranno investire senza limiti.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro