Martedì 23 Aprile 2024

Il vaccino fa bene alla ripresa, ma con calma "Occhi su ambiente, innovazione e salute"

Stefano Fossati (Chebanca!): crescita sul medio termine

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di Achille Perego

Non c’è dubbio, il 2020 vissuto sotto gli effetti della pandemia, è stato un anno difficile anche per i mercati. Tanto che, esordisce Stefano Fossati (nella foto tonda), direttore Advisory & Solutions di CheBanca! (gruppo Mediobanca) "il Time nell’ultima copertina del 2020 lo ha definito The worst year ever".

"Sul fronte dei mercati finanziari – prosegue Fossati – il 2020 è stato caratterizzato da grande volatilità. Dopo un avvio nel quale ci si domandava se il ciclo economico più lungo della storia avrebbe trovato la forza per sostenere i mercati che, all’inizio di febbraio, sembravano mostrare quotazioni troppo elevate, ci siamo trovati immediatamente dopo ad affrontare un nemico invisibile. Nel mezzo, tra la prima e la seconda ondata del Covid 19, le principali istituzioni monetarie e fiscali sono intervenute più volte per evitare il peggio fino al vero punto di svolta per i mercati: l’annuncio di Pfizer e BioNTtech del 9 novembre. Da questa data la fase di recupero si è rafforzata tanto che i risultati finali non possono definirsi insoddisfacenti".

Che anno è stato per gli investimenti dei risparmiatori?

"In meno di 12 mesi il mercato azionario italiano è passato dal massimo storico degli ultimi 10 anni fino ai livelli raggiunti durante la crisi finanziaria del 2008, per poi recuperare gran parte del terreno perduto. Meglio hanno fatto le altre principali piazze finanziarie. L’anno appena trascorso ci conferma la bontà dei portafogli gestiti secondo logiche di diversificazione, qualità dei prodotti e orizzonte temporale".

Qual è lo scenario del 2021?

"Con l’avvio delle campagne vaccinali, le prospettive sono più rosee nonostante il rallentamento registrato nell’ultima parte del 2020. La congiuntura mondiale potrebbe essere ancora debole nel corso dei prossimi tre mesi ma lo scenario di medio termine vede il 2021 caratterizzato da un’importante accelerazione della crescita economica".

Che peso avrà la crisi politica che si è aperta in questi giorni?

"Rappresenta un elemento non positivo poiché arriva in un momento molto delicato per il nostro Paese, alle prese con l’approvazione decreto ristori e lo scostamento di bilancio. A parte gli inevitabili movimenti sullo spread, aumentato ma non in modo preoccupante, non ci aspettiamo che questa crisi possa profondamente cambiare l’atteggiamento dei mercati anche nell’eventualità di una tornata elettorale. Le tensioni sullo spread rimarranno comunque contenute grazie al supporto degli acquisti della Bce. La scorsa settimana Christine Lagarde ha confermato che in caso di necessità la Banca Centrale potrebbe addirittura espandere i propri programmi con nuovi stimoli monetari".

Quali saranno le incognite e le opportunità da cogliere per gli investimenti?

"I vaccini non saranno subito per tutti. Ci aspettiamo quindi progressi più lenti di quanto previsto inizialmente. Sul fronte economico la variabile da monitorare sarà l’inflazione: una sua ricomparsa potrebbe, in teoria, indurre le banche centrali a ridurre prematuramente lo stimolo monetario anche se oggi è improbabile che ciò accada. Allo stesso tempo, però, se le economie non riuscissero a riprendersi nei tempi che oggi ci attendiamo, le politiche fiscali e monetarie rimarranno ultra-espansive per tutto il tempo ritenuto necessario, scenario questo che piace ai mercati".

Quale strategie avete impostato per i portafogli dei vostri clienti?

"Nei prossimi mesi sentiremo parlare molto di rotazione settoriale o di elevate quotazioni. In ogni caso chi ha portafogli ben diversificati, con investimenti impostati su megatrend come ambiente, innovazione o salute, e secondo un corretto orizzonte temporale, non dovrà preoccuparsi. Tenendo conto delle informazioni oggi disponibili, lo scenario che si prospetta sarà ancora positivo per l’azionario che riteniamo continuerà a trarre vantaggio dalle politiche espansive. In un regime di tassi a zero che privilegia la crescita, i mercati continueranno a guardare a un certo tipo di tecnologia ma si riposizioneranno gradualmente anche su quei settori considerati meno attrattivi negli scorsi mesi".

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