Martedì 16 Aprile 2024

Il risiko dei grandi studi d’affari Oltre 30 movimenti di partner: rivoluzione nei rapporti di forza

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MILANO

IL RISIKO delle grandi law firm d’affari. «Sono stati i cambi di poltrona a caratterizzare il mercato legale nei primi sei mesi del 2019. Ci sono stati ben 32 movimenti di partner di grandi studi che hanno cambiato casacca, rivoluzionando gli equilibri di forza tra le law firm. L’m&a, in particolare, è stato il settore in cui gli studi legali hanno investito maggiormente: oltre il 40 per cento dei movimenti di partner di grandi studi ha infatti riguardato il settore delle fusioni e acquisizioni, seguito dal banking & finance (22%) e dal contenzioso (16%)». Questo emerge dalla ricognizione effettuata dal Centro Studi Le Fonti, che ha fotografato il cosiddetto «lateral hire», ossia i cambi di poltrona dei partner dei 15 più importanti studi legali d’affari, considerando le maggiori practice: m&a, banking&finance, tax, contenzioso, energy, real estate, labour.

IN PRIMO piano senza dubbio, soprattutto per quel che riguarda m&a e contenzioso, è stata l’integrazione BonelliErede-Lombardi Segni e Associati. L’operazione ha riguardato circa 70 professionisti di Lombardi tra cui 10 soci confluiti in BonelliErede: Giuseppe Lombardi, Renato Bocca, Filippo Rossi e Lazare Vittone del dipartimento di contenzioso; Niccolò Baccetti, Johannes Karner, Stefano Nanni Costa e Federico Vermicelli del corporate; Mara Fittipaldi di banking e Mauro Pisapia del dipartimento di diritto amministrativo. Con l’arrivo dei quattro partner di litigation, BonelliErede è oggi lo studio con il dipartimento più numeroso. La fusione ha cambiato le dinamiche interne non solo delle insegne coinvolte, ma anche di altri due studi dove sono confluiti parte dei soci di Lombardi defilatisi dall’integrazione: Carla Mambretti e Nicola Gaglione sono passati in Gattai Minoli Agostinelli, che ha aperto un dipartimento energy e infrastrutture affidandone le redini proprio a Mambretti.

IN GOP sono confluiti sette soci di Lombardi, tra cui Antonio Segni e Andrea Mazziotti, tornati nell’insegna dopo 13 anni di assenza. Dei 13 cambi di poltrona registrati da gennaio a giugno nel comparto delle fusioni e acquisizioni, i maggiori hanno riguardato Gop. L’insegna, infatti, ha investito nel settore accogliendo sei partner usciti da Lombardi Segni e Associati dopo l’integrazione: Andrea Mazziotti, Ruggero Gambarota, Federico Loizzo, Lidia Caldarola, Stefano Cirino Pomicino e Antonio Amoroso. Con gli ingressi, Gop mantiene il primato di soci nel dipartimento contandone ad oggi 54. Al secondo posto per numero di partner e ingressi c’è BonelliErede, che raggiunge quota 31 soci dopo l’arrivo dei quattro professionisti da Lombardi: Niccolò Baccetti, Johannes Karner, Stefano Nanni Costa e Federico Vermicelli. Hanno investito nel comparto m&a anche Dentons, con Carsten Steinhauer uscito da McDermott Will & Emery e con Michael Bosco. Gattai Minoli Agostinelli invece ha accolto Duccio Regoli da Mazzoni Regoli Pagni.

SUL FRONTE litigation, l’investimento più significativo è stato quello di BonelliErede. L’arrivo di Giuseppe Lombardi, Renato Bocca, Filippo Rossi e Lazare Vittone gli ha permesso di incrementare il dipartimento da 12 a 16 partner. L’altro lateral riguarda Dentons, che ha preso Roberto Fabio Lipari da Cleary Gottlieb Steen & Hamilton. Nel banking & finance quattro insegne su 15 hanno investito nel settore. «I primi sei mesi dell’anno sono stati molto movimentati per gli studi legali d’affari – commenta il vicedirettore di Le Fonti Legal, Gabriele Ventura –, in generale notiamo una sempre più spiccata polarizzazione del mercato legale: da un lato i grandi studi cosiddetti ‘full services’, dall’altro le ‘boutique’ specializzate. A uscire vincente dallo smembramento di Lombardi Segni e Associati è sicuramente BonelliErede, che con Giuseppe Lombardi diventa di fatto il primo studio nel contenzioso, uno dei pochi dipartimenti che ancora non era al top per lo studio. Gop, da parte sua, rafforza ulteriormente la sua leadership nell’m&a».

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