Mercoledì 24 Aprile 2024

Il rinnovo del contratto del terziario leva-chiave per la ripresa del settore

Brunetto Boco (Uiltucs): «Il rinnovo del contratto è strettamente collegato al confronto con il governo sulla riforma degli ammortizzatori sociali. Siamo favorevoli alla estensione universale delle reti di protezione. Non c’è dubbio: gli ammortizzatori, mai come ora, vanno ampliati a tutto il vasto universo delle piccole e medie imprese che stanno risentendo drammaticamente dell’emergenza Coronavirus».

Brunetto Boco

Brunetto Boco

ROMA - Ha preso il via in modalità videoconferenza il confronto per il rinnovo del Contratto collettivo di lavoro del Terziario, Distribuzione e Servizi per i dipendenti da aziende associate alla Confcommercio, scaduto il 31 dicembre 2019, applicato alla più vasta platea di lavoratori del settore privato in Italia, con oltre 3milioni e mezzo di addetti impiegati nelle attività commerciali e nelle imprese di servizi. Uno spaccato economico che ricomprende anche i lavoratori dell’Ict e figure dell’e-commerce oltre ai profili più tradizionali, come gli addetti alle vendite, cassieri e magazzinieri.

I sindacati di categoria Filcams Cgil, Fisascat Cisl e Uiltucs hanno rappresentato all’associazione imprenditoriale i contenuti del documento unitario per l’avvio del tavolo negoziale, in uno scenario economico che riflette inevitabilmente gli effetti della crisi pandemica. Una piattaforma che vale anche per i rinnovi dei contratti con Confesercenti, Federdistribuzione e per la cooperazione.

«Il rinnovo del contratto – ha spiegato Brunetto Boco, leader della Uiltucs – è strettamente collegato al confronto con il governo sulla riforma degli ammortizzatori sociali. In questo senso, siamo contrari all’idea dell’ammortizzatore unico, ma siamo favorevoli completamente alla estensione universale delle reti di protezione. Non c’è dubbio: gli ammortizzatori, mai come ora, vanno ampliati a tutto il vasto universo delle piccole e medie imprese che stanno risentendo drammaticamente dell’emergenza Coronavirus».

Ma non basta. «Vanno finalmente messi all’indice i cosiddetti contratti pirata – ha incalzato Boco – Non è possibile che basta costituire un’associazione, firmare un contratto al ribasso, mandarlo al Cnel e renderlo applicabile. E’ ora di dire basta a queste forme di dumping contrattuale a danno di lavoratori ma anche a danno delle imprese sane del settore. Serve che si agisca quanto prima per dare valore per tutti ai contratti veri firmati dalle organizzazioni più rappresentative».

Al centro dell’impegno della delegazione sindacale i temi legati a salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, alla introduzione di nuove tutele e garanzie per la conciliazione dei tempi di vita e tempi di lavoro, al salario, al welfare, alla formazione ed alla rivisitazione delle professionalità nei sistemi di classificazione come al contrasto al divario e alla violenza di genere.

La proposta di parte sindacale dedica poi un’attenzione particolare al lavoro del futuro, con l’espressa richiesta di rendere più strutturato l’articolato contrattuale in tema di lavoro agile, oltre ad un focus sulle attività terziarizzate, anche alla luce delle riorganizzazioni che le imprese dei servizi e del commercio stanno realizzando su vasta scala.

Per i sindacati «è necessario, sia pure nelle condizioni complesse che il macrosettore del terziario sta attraversando, ribadire la valenza del contratto leader di settore per preservare ed accrescere la qualità del lavoro all’interno delle aziende che lo applicano e per rispondere in maniera congrua alle aspettative delle lavoratrici e dei lavoratori, anche preservando il potere di acquisto delle retribuzioni».

«Le attività di vendita dei generi di largo consumo, al pari di altri pochi servizi di tipo essenziale – hanno evidenziato le tre federazioni di categoria - in questi difficili mesi hanno garantito un continuo presidio, ragion per cui i lavoratori in esse impiegati, chiamati in talune attività ad uno sforzo eccezionale nel corso della pandemia da Covid-19, hanno diritto ad una conclusione negoziale in tempi ragionevoli e che dia loro delle risposte apprezzabili». 

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