Mercoledì 24 Aprile 2024

"Il Pnrr cambierà il volto delle città, ma da solo non basterà"

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SOSTENIBILITÀ, innovazione e intermodalità. Le città sono al centro dello sviluppo sostenibile con il Piano nazionale di ripresa e resilienza che dedica risorse consistenti per le politiche e i sistemi urbani. Ma da solo il Pnrr non basta. Come sottolinea il ministro delle Infrastrutture e della Mobilità Sostenibili, Enrico Giovannini per raggiungere gli obiettivi previsti dall’Agenda 2030 dell’Onu sarà necessario "continuare a investire con questa logica".

Come cambieranno, anche alla luce degli investimenti previsti dal Pnrr, le nostre città?

"Gli interventi sulle città sono numerosi. Il Piano nazionale per la qualità dell’abitare, il Pinqua, previsto dal Pnrr e promosso dal Mims, ad esempio, comprende 159 progetti sulla rigenerazione urbana: dalla riqualificazione di edifici e di quartieri al superamento dell’isolamento dovuto alle ferrovie che tagliano trasversalmente le città e a interventi nelle periferie. Complessivamente sono stati assegnati al programma 2,8 miliardi, una quota molto più elevata rispetto ai 400 milioni previsti inizialmente dalla precedente amministrazione. Sono inoltre disponibili circa 7 miliardi per i cosiddetti Piani urbani integrati del ministero degli Interni oltre ai fondi ordinari. Proprio nelle ultime settimane è stato sbloccato l’iter relativo al progetto di legge sulla rigenerazione urbana. Speriamo che questa legge attesa da anni venga approvata entro la legislatura".

Sul fronte della mobilità urbana quali gli interventi in programma?

"Gli investimenti sono tantissimi. Quelli di Rfi e Anas, che abbiamo presentato mesi fa a tutti i sindaci delle Città Metropolitane, sono volti a un rafforzamento delle reti ferroviarie regionali e metropolitane grazie al sistema ERTMS e all’aumento dell’offerta di treni regionali su alcune tratte. Si investirà, inoltre sul rinnovo degli autobus, sulle piste ciclabili, sul potenziamento di metropolitane, tramvie e busvie. Sul trasporto rapido di massa, la Legge di bilancio prevede 5 miliardi di euro destinati alle città di Genova, Milano, Napoli, Roma e Torino. Un investimento mai fatto in precedenza".

Nel recente rapporto ‘Il Pnrr, la Legge di Bilancio e l’Agenda 2030’ l’Asvis ha sottolineato la necessità di colmare alcune carenze in particolare sul fronte della ‘Mobilità urbana’. Gli investimenti in programma sono sufficienti?

"No. Ed è per questo che, al fine di migliorare la qualità delle interconnessioni tra le aree esterne alla città, per la prima volta, abbiamo previsto nella Legge di bilancio interventi anche sulle strade provinciali, regionali e comunali, mentre con Piano complementare investiamo sulle strade delle aree interne. Si tratta di investimenti importanti, a partire dai quali le Regioni e i Comuni, che devono programmare il Fondo per lo sviluppo e la coesione di 50 miliardi e, soprattutto, gli 80 miliardi dei fondi europei della programmazione 2021-2027, potranno investire secondo questa logica sistemica, rafforzando e integrando gli investimenti dello Stato".

Qual è il ruolo che il ‘Centro per l’innovazione e la sostenibilità in materia di infrastrutture e mobilità’, istituito presso il Mims, è chiamato a svolgere?

"Il Cismi dà continuità al coinvolgimento dei diversi team di esperti che abbiamo riunito nell’ultimo anno, soprattutto sul tema della mobilità sostenibile, il cui lavoro ha prodotto un Rapporto sulla decarbonizzazione dei trasporti molto apprezzato in Italia e in Europa, e sulle politiche urbane. Spero di poter procedere il prima possibile alla nomina del direttore del Centro per avviare subito il funzionamento della struttura".

Per l’affermazione di un modello di sviluppo sostenibile è necessario rafforzare i partenariati e le sinergie tra pubblico e settore privato?

"Certamente. E i segnali cominciano già a vedersi. Nel 2021, a fronte di 40 miliardi complessivi di appalti assegnati c’è stato un boom di quelli che riguardano la rigenerazione urbana realizzati in partnership pubblico-privato. Il settore pubblico, da solo, non è in grado di destinare alla rigenerazione urbana risorse così ingenti, per questo la legge che abbiamo in Parlamento indica il partenariato come una delle prospettive più auspicabili. Il Rapporto sui nuovi sistemi di finanziamento delle opere pubbliche, che ho commissionato lo scorso anno a un altro gruppo di esperti, contiene una serie di proposte anche in tal senso".

A livello europeo si sta allargando il fronte dei paesi che chiedono un passaggio più graduale verso il green. Ritiene che l’attuale scenario possa frenare la transizione ecologica?

"L’Unione europea, con il progetto Repower EU, punta a destinare ulteriori risorse per accelerare l’indipendenza energetica dei vari Paesi europei e il percorso verso le rinnovabili. È chiaro che i costi molto alti, la difficoltà di approvvigionamento di certi materiali, il blocco del trasporto marittimo da alcune aree strategiche come la Cina, non agevola questo passaggio. Ma poiché in molti casi non c’è urgenza dei materiali in quanto prima bisogna fare i progetti e poi ottenere le autorizzazioni, dobbiamo velocizzare questi processi nella speranza che nel frattempo la situazione internazionale si stabilizzi. Il Governo sta comunque accelerando anche in termini di autorizzazioni per interventi immediati a favore delle fonti energetiche rinnovabili".

Lo stop dei motori a combustione dal 2035 è stato al centro di un forte dibattito. Cosa ne pensa?

"Sono sempre stato favorevole a non rinviare la transizione anche se ritengo che alcune delle preoccupazioni emerse, riguardanti soprattutto l’aumento dei fondi destinati ad accompagnare il sistema manifatturiero e industriale in tale processo, vadano considerate e affrontate in concreto, come stiamo già facendo con gli incentivi all’offerta di veicoli ecologici, compresi gli autobus. Dopo il recente Consiglio europeo sull’ambiente, sarebbe importante riuscire a concludere tutto l’iter legislativo europeo entro l’anno in maniera tale da poter, già nelle leggi di Bilancio per il triennio successivo, considerare spese, investimenti, sostegni alla transizione ecologica, in linea con la decisione adottata a livello Ue".