Giovedì 18 Aprile 2024

I robot sanificano gli ambienti di lavoro Alla guida l’intelligenza artificiale di Modis

Roberto Mansolillo, managing director della società specializzata in IT and Engineering

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di Leonardo Pavan

Il Coronavirus sta creando molte difficoltà alle imprese, dato che i loro ambienti devono essere costantemente sanificati. "Ma grazie al progetto Sanitize – spiega Roberto Mansolillo (nella foto in basso), Managing Director di Modis in Italia, società specializzata di The Adecco Group e leader globale nella consulenza in IT ed Engineering – queste pratiche saranno presto eseguite da flotte di robot. Un computer o un’app permetteranno di coordinare gli automi che, tramite l’irraggiamento di raggi ultravioletti dalle lampade di cui sono muniti, saranno in grado di eliminare il 99,99% dei batteri, dei virus e degli agenti patogeni presenti nell’aria e sulle superfici in edifici industriali, centri commerciali o aeroporti".

Quando è nato il progetto Sanitize?

"Nella primavera del 2020, durante il primo lockdown, in quanto volevamo capire come mettere a disposizione le competenze di Modis alla fase acuta dell’emergenza. Così ci siamo attivati su due fronti: prima di tutto realizzando dei componenti che perfezionassero i respiratori per la rianimazione negli ospedali in Lombardia. Dopo di che – tenendo conto anche delle esperienze maturate in altri settori, come in quello della guida autonoma – abbiamo fatto nascere il progetto Sanitize, appunto nell’ambito della sanificazione degli ambienti tramite i robot. In questo senso sono stati di grande aiuto i finanziamenti ottenuti sia dalla Regione Emilia-Romagna che dall’Unione Europea per un importo totale di 150 mila euro".

All’interno del progetto coordinato da Modis vi sono anche Formula E, l’Università di Bologna e Bi-Rex. Di che cosa si occupano rispettivamente?

"Formula E crea il prototipo, mentre noi di Modis ci occupiamo della messa a punto del robot e dell’interazione tra gli stessi. Bi-Rex mette a disposizione degli spazi in cui vengono effettuati dei test volti all’ottimizzazione degli automi; in questa fase i robot devono essere in grado di rilevare in tempo reale gli ostacoli, ricalcolando poi automaticamente il percorso. L’Università di Bologna, invece, ci dà una mano sulla consulenza nell’ambito dell’ingegneria meccanica".

I robot sono predisposti per sanificare solamente ambienti di grandi dimensioni?

"Ad oggi stiamo lavorando principalmente per applicazioni in contesti pubblici e industriali molto ampi, nei quali più robot, ottimizzati da algoritmi di intelligenza artificiale, si muovono contemporaneamente in flotta su diversi percorsi. Però nulla vieta che in futuro potremo occuparci anche della sanificazione di ambienti di dimensioni più ridotte, come quelli domestici".

Considerando che il progetto è iniziato a luglio con una durata stimata di sei mesi, ora a che punto siete?

"Ad oggi il 90% del lavoro è stato fatto. Durante il primo periodo ci siamo concentrati soprattutto sul sistema che accentra i dati riguardanti la geolocalizzazione e la diagnostica dei robot, calcolando anche lo stato di avanzamento della sanificazione all’interno degli ambienti. Considerando che il progetto è quasi concluso, prima di rendere i robot disponibili al mercato dovremo curare degli aspetti legati alla commercializzazione dei prodotti".

Vi sono progetti simili a Sanitize fuori dall’Italia?

"In Modis no, l’Italia si è mossa in anticipo rispetto al nostro network globale. Ma quando avremo raggiunto un livello di maturità adatto a commercializzare i robot, considerando che in tutto il mondo abbiamo più di 30.000 colleghi sparsi tra le nostre 85 sedi, esporteremo la soluzione più velocemente possibile anche all’estero".

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