Mercoledì 24 Aprile 2024

I partiti evitino l’assalto alla diligenza

Bruno

Villois

La solita finanziaria, nonostante il rigore e l’autorevolezza di Draghi, sta per entrare al parlamento per la sua approvazione e per uscirne, come sempre, peggiorata. Ogni forza politica e singolo parlamentare cercherà di ottenere qualcosa che faccia capire ai propri elettori che ha lavorato per loro.

Mai come in questo momento, al contrario, servirebbe una manovra mirata a utilizzare al meglio ogni euro che, grazie ai tassi zero e allo spread iper basso, sono stati risparmiati dagli interessi dei titoli di Stato. Quei 10 miliardi avanzati dovrebbero essere destinati a ridurre la pressione fiscale e gli oltre 8 previsti per il reddito di cittadinanza andrebbero utilizzati con ben altro rigore rispetto a prima. Servirebbe una decisa azione calmierante di tasse e balzelli per piccole e micro partite Iva, che dopo 18 mesi orribili le vedessero ridotte ad almeno un terzo. Non sono i lavoratori dipendenti ad aver sofferto la pandemia ma il lavoro autonomo, premiarlo darebbe un senso al futuro. Serviranno incentivi affinché gli autonomi si dotino di coperture previdenziali integrative all’Inps: poter dedurre interamente quanto versato come premio assicurativo aiuterebbe la sottoscrizione, ma diminuirebbe l’introito fiscale. Nel progetto riforma del fisco e delle pensioni bisognerà allocare risorse a questo scopo: nel 2025 le partite Iva potrebbero diventare oltre 6 milioni (oggi sono 4 milioni).

Infine, utile ed opportuno incentivare il risparmio energetico e il decoro urbanistico, disciplinandolo in modo che ne abbia giovamento l’edilizia, ma non la spuntino i furbi. Tocca alle forze politiche superare le partigianerie da consenso e pensare a rendere il prossimo anno profittevole per il Paese.