"I mercati finanziari e il tempo alleati contro l’inflazione"

"I mercati  finanziari  e il tempo  alleati contro  l’inflazione"

"I mercati finanziari e il tempo alleati contro l’inflazione"

STEFANO VOLPATO, direttore commerciale di Banca Mediolanum, quali sono i segreti per risparmiare meglio?

"Il risparmio fine a se stesso non ha senso. Il risparmio è la rinuncia a parte dei frutti del nostro lavoro. Per comprenderlo, bisogna andare a vedere cosa c’è dietro".

E cosa c’è dietro al risparmio?

"Tre aree fondamentali per una famiglia, per questo vanno valutate con attenzione: fragilità, bisogni e progetti".

Partiamo dalla fine: cosa intende per progetti?

"I progetti attengono ai desideri e ai sogni – come una barca o una casa in montagna – che desideriamo realizzare nella vita. I bisogni, invece, sono appuntamenti con cui la famiglia deve inevitabilmente confrontarsi, come le esigenze di un figlio che cresce, genitori che, invecchiando, necessitano di assistenza socio-sanitaria, il mantenimento del nostro tenore di vita in terza e quarta età. Spesso si ha la consapevolezza del bisogno, ma il suo collocamento temporale è distorto perché non si tiene conto dell’impatto demografico sulla manifestazione futura dei bisogni. Analizzando il contesto demografico, infatti, è evidente come i bisogni si stiano dilatando sempre di più nel tempo per alcune variabili quali il tasso di natalità; una discontinuità lavorativa anche in età matura e l’indipendenza economica dei giovani sempre più spostata negli anni. Elementi di cui tener conto per essere finanziariamente pronti".

E per fragilità cosa intende?

"È necessario immaginare, con una buona approssimazione, le bucce di banana che possono esserci nel percorso. Occorre garantire continuità finanziaria alla famiglia, qualunque imprevisto accada".

Come si fa a capire quando destinare i nostri risparmi a progetti, bisogni o fragilità?

"Diventa cruciale dare un senso al mestiere che facciamo. C’è un bisogno assoluto di consulenti finanziari, ma bisogna avere chiare le regole d’ingaggio".

Cosa deve fare, allora, un buon consulente finanziario?

"Il consulente non ha capacità predittive. E’ un tecnico che, grazie alle sue capacità relazionali, è in grado di far emergere, e quindi eliminare, le fragilità. Aiuta la famiglia a vedere prospetticamente quali saranno le sue necessità per poi pianificare bisogni e progetti di vita".

A quale tipologia di risparmiatori appartengono gli italiani?

"La storia ci dice che sono i più grandi risparmiatori al mondo, un complimento straordinario. La ricchezza finanziaria delle famiglie ammonta a cinquemila miliardi di euro, con una capacità di accantonamento di circa il 15% del reddito lordo".

Qual è il loro punto debole?

"Il vero tema è che gli italiani, per occuparsi di bisogni di lungo periodo, ricorrono a strumenti di breve periodo. Un dato veramente emblematico arriva dal confronto tra la ricchezza degli italiani e degli americani: la prima è cresciuta del 32%, mentre la seconda del 118%, tra il 2010 e il 2021. Il motivo è che nei portafogli americani la liquidità è del 10-12%, in quelli degli italiani, invece, del 33% circa. Spesso manca la cultura dell’efficienza nella gestione dell’incremento della ricchezza. Per 70 anni il rendimento a doppia cifra dei titoli di Stato, sostituiti in seguito dalla liquidità nei conti correnti, ha diseducato a una corretta gestione dei risparmi".

Questa incapacità può essere superata?

"Secondo me, un anno e mezzo di inflazione importante sta producendo un effetto positivo, suscitando nei risparmiatori una nuova percezione della liquidità e generando, quindi, una fuga dai conti correnti. L’inflazione, perciò, può lasciarci un regalo importante: la comprensione che i mercati finanziari, se approcciati con metodo e disciplina, possono essere preziosi alleati per trasformare i risparmi in investimenti".

Viviamo un periodo molto complesso dal punto di vista geopolitico ed economico, la guerra in Ucraina, l’inflazione alle stelle, il caro energia: come vede il futuro?

"Sono convinto che anche questo periodo finirà. Questo perché l’economia mondiale è la più poderosa macchina di creazione di ricchezza di sempre. E poi, nessuna crisi sarà mai capace di sopprimere un elemento fondamentale insito nella natura umana".

Quale?

"La voglia e l’impulso a trovare delle soluzioni. Ogni giorno miliardi di persone si svegliano con l’idea di migliorare la propria condizione di vita. Per questo, il mondo va sempre avanti. Ciò premesso, nessuno nega che occorre comprendere il contesto attuale per capire con cosa ci dobbiamo confrontare, ma è fondamentale mantenere lucidità e prospettiva".

Cosa dobbiamo sviluppare per riuscirci?

"Dobbiamo avere la capacità di fare più sistema e capire che, insieme ai motivi di preoccupazione, ci sono tutti gli elementi per farci pensare a un futuro strepitoso. Negli ultimi 60 anni abbiamo superato momenti ben più drammatici e li abbiamo affrontati con meno risorse. Abbiamo attraversato decine di crisi e, nonostante ciò, il Pil mondiale è cresciuto di otto volte. Si tratta di essere realisti e guardare entrambe le facce della medaglia, basti pensare a quante invenzioni sul piano energetico stanno prendendo piede e, spesso, sono frutto di uno stimolo. Inoltre ora abbiamo un’arma in più".

Quale?

"La tecnologia digitale, che può diventare il nuovo motore della ricchezza e dell’abbondanza per la sua capacità esponenziale di raddoppiare le prestazioni e ridurre i costi ogni sei mesi".

Oggi, 15 maggio, incontrerà i family banker per la vostra convention nazionale. Che messaggio si sente di dare?

"Non dobbiamo essere i migliori del mondo, dobbiamo essere i migliori per il mondo".

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