
Il governatore della Banca d'Italia, Fabio Panetta, al Festival dell'Economia a Trento (Ansa)
Roma, 13 aprile 2025 – L’impatto dei dazi avviati dall’amministrazione di Donald Trump sui circuiti di pagamento si potrebbe concretizzare in un’accelerazione che affermerà l’euro digitale in Europa. Una risposta tecnologica, ma anche monetaria all’attuale frammentazione che vige in Europa nei sistemi di pagamento. Le motivazioni a favore dell’introduzione di un euro digitale “sono forti e numerose” evidenzia Piero Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, sottolineando la necessità di rafforzare l’autonomia strategica dell’Europa, perché “in un contesto internazionale meno prevedibile, è giunto il momento di passare all’azione”. Oggi il dominio nei sistemi di pagamento, definibile retail, “è ancora fortemente americano. Non tanto del dollaro, ma delle aziende americane” spiega il docente di strategia dell’Università Bocconi, Carlo Alberto Carnevale Maffè. Secondo i dati emersi dal Worldpay Report 2024, nel Vecchio Continente i circuiti dei due colossi Usa, MasterCard e Visa, rappresentano la maggioranza delle card emesse nei diversi Paesi membri, registrando cifre del 100% in Finlandia, Irlanda, Olanda, Polonia, del 99% in Svezia e del 98% in Spagna. In Italia, invece, la quota combinata di Visa e MasterCard arriva al 62%, dividendo il mercato con l'operatore nazionale Bancomat pari al 37%.
L'euro digitale: una risposta tecnologica e monetaria ai dazi Usa
L’Europa sta pianificando da almeno da 8-9 anni, ovvero dal 2014, la realizzazione dell’euro digitale. Perché non si è mai fatto? Perché si pensava al progetto dell’euro digitale “in ottica di coordinamento con gli americani. Cioè, sterlina digitale, euro digitale, dollaro digitale” osserva Maffè. L’intenzione dell’azione coordinata sarebbe servita per prevenire le stablecoin, cioè delle forme alternative di pagamento. Il progetto Libra “fu una forte accelerazione dell'euro digitale, proprio perché il timore era che forme di pagamento extra bancari e extra ufficiali prendessero piede” ricorda Maffè. Oggi più che mai il progetto dell’euro digitale sta tornando in auge. Quindi, per quanto riguarda i pagamenti retail, la risposta è una tecnologia della moneta diversa; si chiama Cbdc, ovvero ‘Central Bank Digital Currencies’. L'euro digitale potrebbe avere caratteristiche molto diverse dalla moneta attuale, in termini di tracciabilità e programmabilità. Si tratta di una moneta che potrebbe essere programmabile, quindi con “pagamenti condizionati e logiche che permettono alla banca centrale più controllo, prevenendo così l’evasione fiscale” osserva il professore di strategia della Bocconi. Mentre per i consumatori si potrebbe tradurre in più garanzie.
Maffè: l'euro digitale “è un atto di autonomia”
L'Europa necessita di autonomia. I circuiti di pagamenti gestiti da colossi extra Ue sono dominanti in diversi Paesi del Vecchio Continente, e manca una piattaforma europea. La creazione dell'euro digitale “è un atto di autonomia” sottolinea Maffè. Nel caso del tema del safe asset o dei sistemi di regolamento dei pagamenti, l'Europa potrebbe trovare nuovi attori in gioco da schierare come alleati, “potrebbe essere il Giappone o il Regno Unito” aggiunge. Come ribadito da Cipollone, membro del Comitato esecutivo della Banca centrale europea, l’Europa non si può permettere un’eccessiva dipendenza da soluzioni di pagamento offerte da operatori esterni. Oggi assicurare l’autonomia per servizi essenziali come i pagamenti quotidiani “è urgente”, perché “se non siamo autonomi, siamo vulnerabili alle minacce geopolitiche e rischiamo di perdere la sovranità monetaria”. E questi rischi sono resi evidenti dai recenti sviluppi sulla scena internazionale.
Panetta: l'euro digitale strumento complementare al contante
Parole preoccupanti quelle del governatore della Banca d'Italia Fabio Panetta all'anteprima del Festival di Trento, riguardo all'impatto dei dazi commerciali e alle tensioni geopolitiche sull'economia globale e italiana. L’incertezza generata da queste dinamiche penalizza gli scambi internazionali, contribuendo al rallentamento dell'attività produttiva, in particolare in Europa, che è fortemente esposta al commercio estero. Panetta ha sottolineato l'importanza di sviluppare l'euro digitale come strumento complementare al contante. Ha evidenziato che l'euro digitale dovrebbe essere gratuito, accessibile a tutti, rispettoso della privacy e ancorato al valore stabile del contante. Questo progetto mira a rafforzare la sovranità monetaria nell'area dell'euro e a generare benefici per famiglie e imprese. Le incertezze espresse da Panetta seguono i timori e le criticità sottolineate dalla presidente della Bce Christine Lagarde. Rispetto alle attuali incertezze commerciali la Banca Centrale Europea “sta monitorando la situazione ed è sempre pronta a utilizzare gli strumenti a sua disposizione e in passato ha messo a punto gli strumenti adeguati e necessari per garantire la stabilità dei prezzi e, naturalmente, la stabilità finanziaria, perché l'una non può prescindere dall'altra" fa sapere Lagarde. Le tensioni commerciali, in particolare l'aumento dei dazi sulle esportazioni europee verso gli Stati Uniti, hanno aumentato i rischi al ribasso per l'economia nel 2025 . La Bce potrebbe rispondere con ulteriori tagli dei tassi per sostenere la crescita e contrastare l'incertezza economica.Nella riunione del 17 aprile 2025, la Banca Centrale Europea è attesa a un nuovo taglio dei tassi d'interesse con una riduzione prevista di 25 punti base, portando il tasso di deposito dal 2,50% al 2,25% . Questa mossa è motivata dal rallentamento della crescita economica nell'eurozona e dalle incertezze legate alle tensioni commerciali globali.