Martedì 16 Aprile 2024

Superbonus, i costruttori: "Sbloccare subito 15 miliardi di crediti". Le proposte

L'obiettivo è evitare i fallimenti delle imprese, e dare certezze con una norma strutturale per il futuro, che favorisca i lavori e non metta a repentaglio i conti pubblici

Le parole d’ordine per i costruttori, in vista dell’appuntamento di oggi a Palazzo Chigi, sono due: sbloccare i 15 miliardi di crediti incagliati, per evitare i fallimenti delle imprese, e dare certezze con una norma strutturale per il futuro, che favorisca i lavori e non metta a repentaglio i conti pubblici. A spiegarlo è innanzitutto la presidente dell’Ance, Federica Brancaccio: "La fiducia nello Stato viene meno se si fanno le regole e poi le si cambia continuamente". Dunque, in primo luogo fare presto sui crediti fermi.

"La cartolarizzazione? Se c’è una soluzione va bene, ma basta che sia rapida e non di mesi. Il pericolo, in caso contrario, sono i fallimenti delle imprese, ma anche l’impatto sull’attuazione del Pnrr". La proposta dei costruttori Ance e dell’Abi prevede invece la possibilità per le banche di utilizzare i versamenti degli F24 dei clienti per compensare i crediti ora incagliati, e anche un maggior impegno delle società controllate pubbliche nel loro acquisto. La stessa priorità è indicata da Maurizio Gardini, presidente Confcooperative: "Va favorita la compensazione da parte delle banche, per liberare risorse a favore delle imprese. Ma che vantano crediti su lavori già effettuati. Ma occorre anche il riordino complessivo dei bonus per il futuro con aliquote che corresponsabilizzino la spesa di chi la effettua che riguardi obiettivi quali efficientemento energetico, aree interne, vetustà degli immobili. Con la salvaguardia di alcuni interventi per le onlus il cui regime fiscale non consente detrazione".

Incalza, a sua volta, Marco Granelli, numero uno di Confartigianato: "Risolvere definitivamente il problema dei crediti incagliati è la condizione necessaria per poi discutere come intervenire per il futuro dei bonus. A nostro giudizio, anche in vista dei target europei, va riattivato un sistema sostenibile e strutturale degli incentivi per il risparmio e l’efficientamento energetico degli edifici". E il futuro torna anche nelle parole della Brancaccio: "Hanno bloccato tutto senza risolvere il passato e senza vedere un futuro. Lavoriamo invece ad una misura di lungo periodo, strutturale, senza cambiamenti in corso, che sia sostenibile per lo Stato e favorisca la transizione che tutti chiedono. Usando fondi europei".

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