Guerra Ucraina, Borse ancora in calo. Petrolio, gas e grano: prezzi alle stelle

I listini continuano a perdere terreno con gli occhi che restano puntati al nuovo round di colloqui per il cessate il fuoco.

Non si arresta il nervosismo sui listini europei. Le Borse europee continuano a perdere terreno con gli occhi che restano puntati sul conflitto in Ucraina e il nuovo round di colloqui per il cessate il fuoco. A metà mattina  Francoforte perde l'1%, Amsterdam lo 0,46%, Parigi lo 0,3% e Londra lo 0,66%. Madrid è la peggiore, giu' dell'1,9%. Anche Milano ha toccato un ribasso dell'1%, pagando dazio al tracollo di Tim che segna un calo superiore al 14%. Intanto la Banca di Russia ha sospeso le negoziazioni alla Borsa di Mosca per il quarto giorno di fila per impedire alle risorse russe di subire forti perdite a causa delle dure sanzioni imposte a Mosca per l'invasione dell'Ucraina. Le azioni russe quotate all'estero hanno già subito cali drammatici, con il piu' grande gruppo bancario russo, Sberbank, che ha perso il 99,9% del suo valore dall'inizio dell'anno alla Borsa di Londra, dopo che la banca si è ritirata dal mercato europeo. Il petrolio conferma il rialzo con il wti sopra i 113 dollari al barile mentre il brent sale a 115 dollari al barile. Il gas che ha toccato il record storico di 200 euro Mwh, riduce la corsa viaggia sulla quota dei 157 euro, dopo un minimo a 155. Prezzi alle stelle anche per le materie prime minerarie e agricole hanno toccato nuovi record.  

Borse europee in attesa verbali Fed
Borse europee in attesa verbali Fed

Petrolio La guerra ha provocato anche un'impennata delle materie prime: il prezzo del petrolio continua a correre, con il Wti salito di oltre il 4% a 115 dollari al barile per poi ripiegare a 113,8 dollari e il Brent che ha toccato i 119 dollari (+5%) e ora viaggia sopra i 116.  

Gas naturale Il prezzo del gas in forte oscillazione in mattinata sul mercato Ice. I future aprile partendo dai 165 euro/Mwh di ieri sono saliti vicino alla soglia storica dei 200 euro, con massimo al 198,5 euro, per poi ritracciare tornando ai livelli di partenza. Ora trattano a 165,8 euro. 

Grano Sale ancora il prezzo del grano e raggiunge i massimi dal 2008 su un valore di 37,5 centesimi al chilo ma valori in aumento si registrano anche per le quotazioni di mais e soia che stanno mettendo in crisi l'alimentazione degli animali nelle stalle mentre le industrie della pasta e del pane lanciano l'allarme scorte. È quanto emerge dall'analisi della Coldiretti sulle quotazioni mondiali al Chicago Board of trade, punto di riferimento per le materie prime agricole. Una emergenza mondiale che riguarda direttamente l'Italia che è un Paese deficitario ed importa addirittura il 64% del proprio fabbisogno di grano per la produzione di pane e biscotti e il 53% del mais per l'alimentazione del bestiame, secondo l'analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia peraltro che l'Ucraina è il nostro secondo fornitore di mais con una quota di poco superiore al 20% ma garantisce anche il 5% dell'import nazionale di  grano. 

Alluminio I future sull'alluminio battono un altro record, con i prezzi che volano sopra ai 3.700 dollari a tonnellata (3.722, +4,3%), poiche' le interruzioni dell'offerta russa si sono aggiunte alle scorte gia' basse. La produzione russa di alluminio rappresenta il 6% della fornitura mondiale

Stop container alla Russia Le tre piu' grandi compagnie di container del mondo, Msc con sede in Svizzera, la danese Maersk e la francese Cma Cgm hanno sospeso le spedizioni di merci da e verso la Russia in risposta alle sanzioni occidentali nei confronti di Mosca per l'invasione dell'Ucraina. Le mosse seguono decisioni simili gia' prese da Ocean Network Express, con sede a Singapore, e dalla tedesca Hapag Lloyd.

L'allarme dell'industria Il vicepresidente di Federmeccanica, Diego Andreis, ha spiegato: "è molto difficile trovarci oggi ad analizzare anche gli effetti che la guerra può determinare sulle nostre imprese, potendo solo immaginare quanto stanno vivendo i cittadini dell`Ucraina colpiti da questo orribile dramma. Un conflitto che avrà ripercussioni anche economiche diffuse. Rincuora vedere una risposta Europea coesa. Ci auguriamo di vedere lo stesso spirito nell`affrontare in modo strutturale la crisi energetica".  La pandemia, secondo Andreis, "ha stravolto molti paradigmi. Ci siamo trovati ad affrontare difficoltà mai viste e continuiamo a dover fronteggiare l`incremento esponenziale dei prezzi delle materie prime e dei prodotti energetici, oltre alle difficoltà di reperimento delle stesse. Quello che ora sta accadendo non potrà che amplificare queste criticità che già apparivano fuori controllo. E` quanto mai necessario che siano previsti interventi straordinari da parte del Governo per affrontare con reattività ma anche con visione, questa fase. Occorre trovare soluzioni che siano in grado di fornire, da una parte, risposte nell`immediato, e che affrontino allo stesso tempo i problemi strutturali come quelli energetici e di disponibilità della materie prime, come la componentistica attiva dell`elettronica , problemi che zavorrano oggi crescita e competitività delle nostre imprese".

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