Roma, 25 aprile 2025 – Sembra allentarsi il braccio di ferro tra Usa e Cina sulla questione dazi. Pechino ha concesso alcune esenzioni tariffarie sull'import dagli Usa e valuta, con il ministero del Commercio, l'ipotesi di eliminare altri dazi al 125%, come misure di sollievo per le aziende colpite dalla guerra commerciale di Trump. Intanto il presidente degli Stati Uniti ha dichiarato di aver avuto un colloquio telefonico proprio sulla questione dei dazi con il leader cinese Xi Jinping, secondo quanto riporta la rivista Time. Ma Pechino ha smentito il coinvolgimento in negoziati sui dazi con Washington. Dall’altro lato Trump afferma di aspettarsi un accordo tra i due Paesi nelle prossime settimane, e di non considerare la telefonata di Xi un segno debolezza.

Pechino e il dietrofront in sordina sui dazi
La Cina sembra aver fatto, senza clamori, marcia indietro sui dazi del 125% su alcuni semiconduttori importati dagli Stati Uniti che erano stati introdotti in risposta alle misure varate da Donald Trump. Lo ricostruisce Cnn sulla base degli elementi forniti da tre agenzie di import di Shenzhen. Il ritiro degli aumenti delle tariffe, non annunciato da Pechino, è stato notato ieri sera. La Cina aveva aumentato le tariffe su tutti i beni importati dagli Usa al 125% in risposta all'aumento delle tariffe sulle importazioni cinesi negli Stati Uniti l 145%. Chen Shaoling, dirigente della Zhengnenliang Supply Chain, si è reso conto ieri che i dazi su otto tipi diversi di circuiti integrati, tutti i semiconduttori eccetto i chip di memoria, erano stati azzerati.
Non solo. Il capo della Camera di Commercio Usa in Cina Michael Hart ha detto che l'import di prodotti sanitari è sotto revisione per possibili esenzioni. Lo riporta il Financial Times. Le aziende di settori come aviazione e prodotti chimici industriali hanno riferito che alcuni dei prodotti hanno strappato la sospensione.
Guerra commerciale, la Cina si prepara a scenario estremo
La timida apertura sulla questione dazi non cambia però il contesto. La Cina si prepara a uno "scenario estremo" nella guerra commerciale con gli Stati Uniti. Lo sottolinea il Ministero del Commercio, secondo cui "è essenziale rafforzare sia la riflessione sui risultati finali che quella sugli scenari estremi, con una forte attenzione alla prevenzione e al disinnesco dei rischi commerciali". Dalla riunione del Politburo, tenuta oggi sotto la guida del presidente Xi Jinping, è emerso inoltre che la Cina punta a rafforzare il sostegno all'economia e a opporsi alle "intimidazioni unilaterali" nel commercio globale, scosso dai dazi di Trump. La riunione è stata convocata "per analizzare e studiare l'attuale situazione economica e le attività economiche".
Il massimo organo decisionale del Partito comunista cinese ha deciso che la Cina dovrebbe "sviluppare vigorosamente il consumo di servizi e rafforzare il ruolo dei consumi nello stimolo della crescita economica", ha riferito l'agenzia di stampa statale Xinhua. L’organo decisionale del Partito comunista cinese si è impegnato a "collaborare con la comunità internazionale per sostenere attivamente il multilateralismo e per opporsi alle pratiche di bullismo unilaterale", ha riportato ancora la Xinhua. Lo scontro commerciale con gli Stati Uniti è maturato mentre l'economia cinese è sotto la forte pressione ribassista a causa dei problemi consolidati legati alla crisi del settore immobiliare, alla deflazione e alla domanda interna asfittica. La riunione del Politburo ha visto i leader comunisti discutere una serie di questioni economiche interne, sottolineando la necessità di "rafforzare il ruolo dei consumi a supporto dello stimolo della crescita economica" e di promuovere azioni "per aumentare i redditi e "sviluppare con vigore i consumi dei servizi", nonché l'attuazione di tagli ai tassi chiave "al momento opportuno".