Giovedì 18 Aprile 2024

Grano duro, le previsioni: nel 2023 la produzione aumenterà del 12% in Italia

Secondo le prime stime produttive, il raccolto dovrebbe superare i 4 milioni di tonnellate. L'andamento meteorologico delle prossime settimane rappresenta però un fattore di rischio

coltivazioni di grano

coltivazioni di grano

Roma, 17 maggio 2023 - Nonostante tutte le difficoltà, la produzione di grano duro in Italia dovrebbe attestarsi sopra i 4 milioni di tonnellate quest’anno. E’ quanto emerge dalle previsioni del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l’analisi dell’economia agraria (Crea), che sottolinea che si tratta di un incremento del 12% rispetto alla campagna precedente, dovuto soprattutto a rese produttive più alte. La coltivazione si presenta in buone condizioni al momento, pesa però l’incognita legata all’andamento meteorologico delle prossime settimane (e le stesse piogge di questi giorni), che potrebbe compromettere la coltura e limitare la produzione finale. Le prime stime produttive sono state rese note nel corso dell’evento DurumDays 2023 a Foggia, che ogni anno chiama a confronto tutti gli attori della filiera.

Le previsioni sui prezzi

La situazione delle scorte iniziali è al minimo storico e ciò è un fattore potenzialmente di supporto ai prezzi rispetto ai livelli correnti. A livello internazionale, la scorsa campagna è stata contraddistinta da una riduzione generalizzata dei prezzi medi, ma permangono diversi elementi potenzialmente destabilizzanti. Tra questi si possono citare i volumi produttivi effettivi, ancora dipendenti dal livello delle rese, così come la contrazione del premio di prezzo del frumento duro rispetto agli altri cereali, che aumenta le possibilità di trasmissione di tensioni da un mercato a un altro. Ad esempio, il futuro dell’accordo sull’export del grano tenero ucraino (che dovrebbe essere prorogato domani) potrebbe avere un’influenza significativa. In ultima analisi, ci vorrebbe almeno un’altra campagna di produzioni sostenute per riportare i mercati verso i livelli di prezzo antecedenti allo shock del 2021/2022.

Lo scenario internazionale

I dati resi noti da Areté, società di ricerca e consulenza specializzata nell’agri-food, prevedono un sostanziale recupero produttivo in Nord America, con un incremento del 5% in Canada e 3% negli Usa, nonché una crescita produttiva del 5% in Europa. Questo aumento, tuttavia, non basterà per riportare in pareggio il bilancio mondiale di quest’anno, che segnerà comunque un deficit dell’1%, secondo quanto riporta Il Sole 24 Ore. Come l’anno scorso, poi, rimane cruciale il ruolo del Canada: se dovesse decidere di ridurre i ritmi della produzione, potrebbe avere un impatto significativo sui prezzi del frumento e, di conseguenza, su quello della pasta.

La lotta contro il cambiamento climatico

Per quanto riguarda il futuro del grano duro, i protagonisti della ricerca internazionale, riuniti nel corso dell’evento, hanno indicato anche le strategie necessarie per mantenere elevati i livelli produttivi e contrastare l’effetto dei cambiamenti climatici - senza dubbio uno degli ostacoli più ardui da superare negli anni a venire. Esse sono basate, principalmente, sulle tecniche di miglioramento genetico innovative, nonché sullo sfruttamento delle interazioni positive dei microorganismi con la pianta.

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