Giovedì 18 Aprile 2024

Goldman Sachs: "Italia problema per la Ue. Rischia recessione inizio 2019"

Secondo gli analisti Usa il nostro Paese è fra i rischi che potrebbero complicare lo scenario di mercato europeo nel 2019

Logo Goldman Sachs al New York Stock Exchange (Ansa)

Logo Goldman Sachs al New York Stock Exchange (Ansa)

Roma, 3 dicembre 2018 - Goldman Sachs scettico sulla capacità di Bruxelles o Roma di "cambiare rotta" nella trattativa sul bilancio. La svolta, se ci sarà, è più facile che arrivi per effetto delle "pressioni dei mercati", spiegano gli analisti americani.

IL REPORT - "L'Italia getta una nube scura" sullo scenario dei mercati in Europa, e "le cose potrebbero dover peggiorare prima di vedere un miglioramento". Non usa mezzi termini Goldman Sachs nel suo report. Gli analisti Usa "si aspettano che il più probabile catalizzatore per un ritorno alla disciplina di bilancio sia un'ulteriore pressione dei mercati", e consigliano agli investitori: "una volta che la nebbia si sarà diradata vediamo diverse ragioni per rimanere strategicamente costruttivi".

Goldman Sachs scrive nel rapporto sull'"Atterraggio" della crescita mondiale ('Landing the plane') che l'Italia è fra i rischi che potrebbero complicare più del previsto lo scenario di mercato europeo nel 2019, con "la crisi di bilancio che rimane irrisolta e l'economia italiana che ci aspettiamo 'flirterà' con la recessione all'inizio del prossimo anno". Nel rapporto si stima una crescita italiana ferma allo 0,4% il prossimo anno, contro l'1% del consensus delle analisi.

BOCCIA: PREMATURO - Le previsioni di Goldman Sachs per l'Economia italiana sono "premature", lo afferma il presidente di Confindustria Vincenzo Boccia commentando il report della banca d'affari a margine dell'inaugurazione dell'anno accademico del Politecnico di Torino.

BORSE IN RALLY - Oggi però le Borse mondiali sono in rally in scia alla tregua sui dazi raggiunta tra Usa e Cina e grazie al rimbalzo del prezzo del greggio dopo l'annuncio dell'intesa tra Russia e Arabia Saudita per prolungare il loro accordio per gestire il mercato petrolifero, mentre il Qatar ha annunciato a sorpresa che lascerà l'Opec il prossimo mese.  A Milano l'Ftse Mib ha chiuso a +2,26% a 19.622 punti. Anche lo spread chiude in calo a 283 punti. 

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Bene, questa mattina, le Borse asiatiche con Shanghai che ha chiuso in rialzo del 2,57%, mentre l'indice Component della Borsa di Shenzhen ha guadagnato il 3,27%. Tokyo ha chiuso con un +1%. 

Bene anche i listini europei in avvio: Francoforte guadagna a metà mattinata il 2,5% spinta dal settore auto, maggiormente sensibile alla tregue sul fronte dazi, Milano e Parigi il 2%. Sul fronte italiano da segnalare la discesa dello spread a 283 punti, con il mercato fiducioso che si possa trovare un accordo con Bruxelles sul deficit per scongiurare la procedura di infrazione.  

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