Martedì 22 Aprile 2025
ANTONIO PETRUCCI
Economia

Per gli under 35 la casa resta una chimera

Gli affitti più alti sono in Lombardia seguita da Lazio e Veneto. Anche per questo motivo gli italiani lasciano la casa dei genitori intorno ai 30 anni

Per i giovani l'acquisto o l'affitto di una casa resta un problema a causa dei costi elevati

Per i giovani l'acquisto o l'affitto di una casa resta un problema a causa dei costi elevati

Roma, 8 aprile 2025 – Il mercato immobiliare italiano continua a vedere l’assenza dei Millennial e della Gen Z, sempre più tagliati fuori da costi impossibili da affrontare. Anche con due stipendi, le coppie giovani non riescono con facilità a trovare un posto stabile e alla loro portata, in un patrimonio immobiliare che pure conta 35 milioni di unità abitative.

Gli affitti ancora troppo alti

Se non si ragiona su accesso a crediti, mutui e prime case, ma si considera solo la soluzione della locazione, non si risolve poi molto, basti vedere i costi attuali in Italia. In Lombardia, il costo al mq è di 7,37 euro, in Lazio di 6,52 e nel Veneto di 5,58 euro. Il disallineamento fra offerta abitativa e capacità economiche è forte quindi non solo per gli acquisti ma anche per gli affitti. Uno studio di Datasinc, startup che si occupa della raccolta e analisi massiva di dati immobiliari italiani, evidenzia come al Nord, per esempio, una coppia under 35 con un reddito di 3.000euro  al mese ne destinerebbe il 33% al mutuo per un appartamento di 80 mq in periferia a Milano (1.000 euro al mese). Al Sud, la situazione appare leggermente più sostenibile: una famiglia con due stipendi (2.200 euro al mese) spende il 23% per l'affitto di un appartamento di 100 mq a Palermo (500 euro al mese). Nel Lazio, invece, vivere a Roma comporta una spesa superiore del 140% rispetto alla media regionale, in Lombardia il divario tra regione e area metropolitana sale al 250%, mentre in Puglia la differenza è del 42%. Lo studio posiziona tra le regioni più accessibili la Calabria (641euro al mq per l’acquisto, 2,45 euro al mq per l’affitto) e la Sicilia (748 euro al mq per l’acquisto, 2,75 euro al mq per l’affitto). Tuttavia, entrambe presentano significative criticità in termini di qualità dell’offerta e dei servizi disponibili.

Gli italiani lasciano casa intorno ai 30 anni

Secondo un’analisi del Censis, in Italia la ricchezza è sempre più concentrata nelle mani delle generazioni più anziane: i Baby Boomer (nati tra il dopoguerra e i primi anni ’60) possiedono in media oltre 360mila euro per famiglia, mentre la Generazione X (nati tra il 1965 e il 1980) circa 300mila euro; al contrario, le famiglie Millennial e Gen Z (nati rispettivamente tra il 1981 e il ‘96, e il 1997 e il 2012) dispongono di soli 150mila euro. In un contesto segnato dal calo delle nascite, e dal conseguente restringimento della platea di eredi, le ricchezze potrebbero concentrarsi sempre più nelle mani di pochi. Questo fenomeno amplifica le disuguaglianze, in un mercato immobiliare oggi dominato dagli over 65, rendendo difficile l’acquisto di una casa per i giovani che hanno stipendi più bassi e condizioni di lavoro meno stabili e faticano a raggiungere l’indipendenza economica. Non a caso, gli italiani lasciano la casa dei genitori intorno ai 30 anni, più tardi rispetto alla media europea. Negli ultimi vent’anni, il reddito disponibile pro-capite si è ridotto in termini reali del 7% e nell’ultimo decennio anche la ricchezza netta pro-capite è diminuita del 5,5%. Tutto ciò contribuisce alla difficoltà di indipendenza, rendendo complicato vivere soli, pagare l’affitto, le utenze, e pone gli italiani ben lontani dai francesi e dai tedeschi, dove l’età media in cui i giovani lasciano la casa dei genitori è rispettivamente 23,7 e 23,9 anni. La media europea è 26 anni, mentre gli italiani, secondo l’indagine Eurostat 2023, non vanno via prima dei 30,9 anni, addirittura 10 anni più tardi di finlandesi e svedesi.