Mercoledì 24 Aprile 2024

Gazzetta del Mezzogiorno, ultima volta in edicola

Dopo 134 anni, il quotidiano pugliese cessa le pubblicazioni. La Fieg: "Profonda preoccupazione"

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"Cari lettori, domani (oggi, ndr) la Gazzetta del Mezzogiorno sarà in edicola per l’ultima volta. Dopo 134 anni si interrompe una storia che neppure le due guerre mondiali poterono fermare. Se non interverranno colpi di scena, il destino del giornale e di tutti i lavoratori è segnato". Inizia così l’editoriale con cui il direttore Michele Partipilo si è congedato dai lettori dopo l’annuncio della cessazione delle pubblicazioni dal 2 agosto.

Il presidente della Fieg, Andrea Riffeser Monti, ha espresso "profonda preoccupazione": "Come autorevolmente ricordato dal presidente della Repubblica Sergio Mattarella, “il mondo dell’informazione – in particolare quello della carta stampata – ha subito le conseguenze della pandemia“. Il presidente ha sottolineato l’esigenza di agire affinché il processo di ristrutturazione e di riorganizzazione del comparto industriale dei media non veda indebolirsi il loro contributo alla vita democratica del Paese. Nel rispetto delle legittime scelte imprenditoriali e delle procedure previste dalla legge, è necessario ora l’impegno di tutti, e la Fieg è pronta a fornire il suo contributo, per scongiurare che la sospensione delle pubblicazioni possa determinare effetti gravi e irreversibili e per continuare a garantire il pluralismo dell’informazione".

Il capogruppo Fd’I in commissione Cultura alla Camera, Federico Mollicone, ha detto che il partito sosterrà "in Parlamento l’editoria nazionale, come abbiamo sempre fatto da inizio legislatura, da opposizione nazionalista e propositiva. Ci vogliono fondi straordinari" e auspica l’apertura di "un tavolo sulla crisi dell’editoria a Palazzo Chigi".

Per il senatore di Forza Italia Andrea Cangini, "la sospensione delle pubblicazioni della Gazzetta del Mezzogiorno è solo l’ultimo di una lunga serie di segnali nefasti per l’editoria quotidiana italiana. Mai come oggi abbiamo bisogno di un’informazione seria e responsabile: governo e Parlamento devono approfittare del clima di unità nazionale e dell’impulso riformatore che ci viene dall’Europa per, come ha detto Mattarella, riorganizzare il comparto industriale dei media affinché non si indebolisca il loro contributo alla vita democratica del Paese".

red. eco.

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