Gazprom: nessuna garanzia che la Ue sopravviva all'inverno. "Intere città a rischio gelo"

Il monito dell'ad del colosso, Borisovič Miller: "Germania ha riserve per due mesi e mezzo al massimo". Putin: pronti a riattivare il flusso di gas dal Nord Stream 2. Berlino: "Bel tentativo, ma la Russia non è affidabile"

Roma, 12 ottobre 2022- Intere città rischiano di restare al gelo, non c'è nessuna garanzia che l'Europa sopravviva all'inverno senza gas russo. L'allarme, o meglio il monito, arriva dal colosso Gazprom. A parlare è l'amministratore delegato Aleksej Borisovič Miller, ripreso dalla Tass. "Non ci sono garanzie che l'Europa sopravviva a questo inverno con le attuali riserve negli impianti di stoccaggio sotterranei di gas", afferma. Per poi sottolineare che "le forniture di gas via Nord Stream 2 possono iniziare immediatamente" se Gazprom riceverà le autorizzazioni. L'ad delinea un quadro inquietante durante il suo intervento al forum 'Settimana dell'energia russa':  "Intere città europee potrebbero congelare durante il picco di freddo invernale". Parole che sembrano rivendicare la clip video attribuita precedentemente a Gazprom, in cui si vedono città europee avvolte dal gelo. Secondo Miller "circa 800 milioni di metri cubi di gas al giorno potrebbero non bastare all'Europa in caso di freddo anomalo".

Giganteschi tubi del gas a Mallnow, in Germania (Ansa)
Giganteschi tubi del gas a Mallnow, in Germania (Ansa)

L'uscita di Gazprom giunge nel giorno in cui lo stesso Putin ribadisce che la Russia è "pronta a fornire ulteriori volumi di gas all'Europa in autunno-inverno, la palla è nel campo dell'Ue". Il gas arriverebbe tramite il Nord Stream 2. Parole a cui la Germania ha subito replicato affermando che "la Russia non è più un fornitore affidabile". È la portavoce del governo tedesco, Christiane Hoffmann, a liquidare la pseudo mano tesa dello zar, aggiungendo che "già prima dei danni al gasdotto Nord Stream 1 il gas non è più fluito". La Hoffmann ironizza persino sulla proposta del leader del Cremlino, commentando con un "nice try", ovvero "bel tentativo". La portavoce ricorda che non esiste un embargo sul gas russo, rispondendo alle domande in conferenza stampa a Berlino.

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Il caso Germania

Miller ha però citato proprio la Germania come esempio di Paese a rischio sopravvivenza. Facendo i conti in tasca a Berlino, l'ad di Gazprom ha calcolato riserve di gas per due mesi, due mesi e mezzo al massimo. Per Miller i dati sugli stoccaggi di gas negli impianti Ue dovrebbero essere valutati nel contesto di una logistica alterata.  "Oggi abbiamo una logistica diversa, diverse fonti di approvvigionamento di gas per il mercato europeo. L'onere che ricadrà sugli impianti europei di UGS (underground gas storage, ndr) sarà probabilmente molto più alto rispetto agli anni precedenti", ha affermato. 

La Germania ha il più grande volume di iniezione di gas, ha detto ancora. "Apparentemente Berlino inietterà circa 20 miliardi di metri cubi. Durante i precedenti periodi autunnali e invernali, la Germania ha consumato 60 miliardi o più, il che significa che negli impianti Ugs c'è abbastanza gas per 2-2,5 mesi al massimo". Infine il 'balletto' sui numeri: "Ci sono previsioni diverse, a seconda della temperatura. Ce ne sono alcune ottimistiche e altre pessimistiche secondo cui le riserve negli stoccaggi saranno a circa il 5% a marzo 2023. Sì, l'Europa sopravviverà, ma cosa accadrà nel 2023-2024? È chiaro che la crisi energetica non durerà poco, ma è di natura sistemica", ha affermato Miller.

Le città al gelo

C'è però una questione più urgente della crisi sistemica, ed è il superamento del picco invernale. "Intere città possono restare al freddo in poco tempo", il monito. Quindi l'analisi: "Gazprom forniva tra i 600 milioni e gli 1,7 miliardi di metri cubi al giorno durante i picchi invernali quando arriva l'anticiclone freddo 'Bestia dall'est'. Gli esperti oggi stimano una carenza di 800 milioni di metri cubi di gas in Europa se ci fosse un inverno particolarmente freddo, si tratta di un terzo di tutto il consumo europeo", ha affermato Miller. E potrebbe non bastare. Per quanto riguarda i gasdotti di Nord Stream 1 danneggiati, servirà almeno un anno per ripararli. Miller ha poi sottolineato che alla Russia non è ancora stata concessa la possibilità di accedere all'area per valutare l'entità dei danni.

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