Giovedì 19 Giugno 2025
ANTONIO TROISE
Economia

Gasparri (Forza Italia): “Condividiamo l’appello. Ora una legge di sistema”

Il presidente dei senatori azzurri: i big avvelenano l’economia mondiale. “Queste aziende sfuggono al fisco, l’atteggiamento della Ue è inspiegabile”

Maurizio Gasparri, 68 anni, presidente dei senatori di Forza Italia

Maurizio Gasparri, 68 anni, presidente dei senatori di Forza Italia

Senatore Gasparri, ormai è chiaro che l’editoria è messa a rischio dalla concorrenza sleale degli over-the-top. Eppure rappresenta un baluardo della vita democratica. Che cosa si può fare?

"In primo luogo tengo a sottolineare che questo settore deve dare atto a Forza Italia di essere stato il movimento politico che, nell’ultima legge di stabilità, ha ottenuto che il fondo per l’editoria fosse alimentato e non abbandonato a se stesso. Punto e a capo. Ora, ovviamente, bisogna guardare avanti".

La Fieg ha diffuso una nota in cui ha sollecitato la politica a intervenire, prevedendo, ad esempio, di destinare parte del gettito della web tax al settore. Condivide?

"Sposo in pieno i contenuti della nota della Fieg. E vado anche oltre. Sono stato uno storico combattente contro gli over-the-top: sono gli avvelenatori dell’economia mondiale, stanno distorcendo le regole della concorrenza, rubano le notizie nella giungla della rete e stanno uccidendo l’editoria sana e costruttiva, in grado di garantire la qualità delle informazioni. Come se non bastasse, poi, sono anche grandi evasori fiscali".

Che cosa possiamo fare?

"Sono sempre molto colpito dall’atteggiamento acquiescente delle grandi organizzazioni internazionali, dall’Ocse all’Unione europea, che parlano soltanto senza mai agire. Con un problema in più emerso negli ultimi mesi: dobbiamo far capire a Trump che non vogliamo colpire i colossi del web come forma di ritorsione contro il pericolo dei dazi – finora, per fortuna, solo annunciati. Noi vogliamo solo che queste aziende paghino le tasse come tutti gli altri cittadini. Oggi, invece, continuano a sfuggire al fisco, versando solo le briciole".

Di chi è la colpa?

"C’è sicuramente un problema di regole internazionali. Ma davvero non si capisce perché l’Unione europea tolleri che queste aziende abbiano la loro sede in Irlanda – quindi un nostro vicino di casa – per non pagare le tasse. Non è una questione di ritorsione contro gli Stati Uniti, ma solo di equità fiscale. E poi, me lo faccia dire: non capisco neanche il silenzio dei sindacati su questi problemi".

Ma è d’accordo a distribuire parte del gettito della web tax all’editoria?

"Dobbiamo guardare molto al di là rispetto alle cifre che abbiamo incassato finora. Se facessimo davvero pagare le tasse alle over-the-top, avremmo fondi non solo per l’editoria ma anche per offrire altri servizi essenziali ai cittadini. Qui parliamo di centinaia di miliardi".

Serve una legge di sistema?

"Assolutamente sì. Bisognerebbe pensare a una legge che affronti tutte le questioni aperte: dalle piattaforme alle fake news, fino alla tassazione delle aziende over-the-top. È la questione del nostro tempo".