Martedì 23 Aprile 2024

Ucraina: fermo il flusso del gasdotto Russia-Germania

Yamal è uno dei tre gasdotti utilizzati dalla società russa monopolista Gazprom: fornisce il 10% del fabbisogno del Paese. Il decalogo per ridurre la dipendenza dell'Ue dal gas russo

Un gasdotto (Ansa)

Un gasdotto (Ansa)

Bruxelles, 3 marzo 2022 - Dopo un drastico calo nelle ultime ore, i flussi di gas russo attraverso il gasdotto Yamal-Europa verso la Germania attraverso la Polonia si sono interrotti. Yamal è uno dei tre gasdotti che la società russa monopolista Gazprom utilizza per convogliare il suo gas naturale verso l'Europa. Il primo stop di gas dalla Russia alla Germania, anche se si tratta del gasdotto che Yamal fornisce solo il 10% del fabbisogno del Paese, pesa sui mercati.

Nel frattempo da Bruxelles l'Agenzia Internazionale per l'Energia (Aie) ha diffuso il proprio decalogo per ridurre la dipendenza dell'Ue dal gas russo, chiedendo il sacrificio di ridurre di 1 grado la temperatura dei riscaldamenti domestici e di autorizzare tasse temporanee sugli extraprofitti degli operatori dell'energia. L'Italia però ha già iniziato a smarcarsi dalla Russia, che secondo i dati Snam elaborati dall'ANSA, nei primi due mesi dell'anno è stata sorpassata dall'Algeria. In gennaio sono giunti dal Paese Nordafricano 1,92 miliardi di metri cubi e 1,6 falla Russia. In febbraio il gas algerino ha raggiunto quota 1,78 miliardi di metri cubi e quello russo 1,34 miliardi. In totale Algeri ha fornito 3,7 miliardi di metri cubi di gas e Mosca 2,95 nel bimestre. Sono 5 i valichi italiani che connettono la rete nazionale agli altri Paesi: Passo Gries (Verbania), collegato con il Nord Europa, Tarvisio (Udine) per il gas russo, Melendugno (Lecce) per quello proveniente dall'Azerbaijan, Melendugno (Trapani), per l'Algeria e Gela (Caltanissetta), collegata alla Libia. L'Italia poi è prima per stoccaggi di gas in nell'Unione Europea in queste ore di guerra tra Russia e Ucraina. Con un totale di 74,1724 TWh immagazzina il 23,4% dell'attuale capacità europea, pari a 316,927 TWh. Seguono la Germania con 67,77 TWh, l'Olanda con 30,04 TWh e la Francia con 27,79 TWh. Le scorte dell'Ue in questo momento sono al 28,64% del totale e quelle italiane sono al 37,51%, più che in Germania (28,16%) e in Francia (21,64%).