Martedì 23 Aprile 2024

Il nuovo gasdotto MidCat che la Francia non vuole e la corsa europea ai rigassificatori

La Spagna ha sei terminali operativi, ma ha problemi nell'esportare gas liquefatto. Ci sarebbe il progetto MidCat, per attraversare i Pirenei, ma Parigi rema contro

Il rigassificatore di Eemshaven, in Olanda (Ansa)

Il rigassificatore di Eemshaven, in Olanda (Ansa)

In Europa è partita la corsa ai nuovi rigassificatori, che sono gli unici impianti capaci di ricevere gas liquefatto via nave da ogni parte del mondo e di emancipare così il Vecchio Continente dalla dipendenza energetica dalla Russia.

Perché allora non sfruttare la capacità di rigassificazione della Spagna, che ha sei terminali operativi, ovvero quasi il 30% della capacità di rigassificazione dell’Ue? Semplice: Madrid può importare molto gas liquefatto, ma non può esportarlo via terra negli altri Paesi dell'Ue, perché ha pochissime interconnessioni con la Francia.

Il gasdotto MidCat

Per colmare questa lacuna, Madrid ha cercato negli ultimi mesi di rilanciare un progetto di gasdotto attraverso i Pirenei, tra la Catalogna e la Francia sud-orientale, il MidCat, che si è bloccato nel 2019 a causa dell’impatto ambientale. Ma questo progetto, sostenuto da Berlino, è osteggiato dalla Francia.

Il MidCat potrebbe trasportare 7 miliardi di metri cubi di gas all'anno verso l'Europa continentale, quanto un grande impianto di rigassificazione, ma il presidente francese Emmanuel Macron ha dichiarato recentemente che il gasdotto non allevierebbe la carenza europea di gas. "Penso che sia prematuro darlo per morto", ha risposto Teresa Ribera, assicurando che questo tipo di progetto dovrebbe essere preso in considerazione a "medio-lungo termine".

E ha aggiunto: "È una conversazione che va oltre le relazioni bilaterali tra Spagna e Francia. Non si tratta solo di realizzare un'infrastruttura condivisa tra due Paesi. C'è un quadro più ampio che deve essere considerato". La Spagna, che da tempo si lamenta di essere un'"isola energetica" per i suoi scarsi collegamenti con la Francia, ha il sostegno della Germania.

La più grande economia europea ha un disperato bisogno di sostituire il gas russo e potrebbe importarlo dalla Spagna con alcuni miglioramenti alla rete francese. Olaf Scholz, il cancelliere tedesco, il mese scorso ha dichiarato: "Sostengo fortemente questa connessione".

Lo stesso si potrebbe dire per l'Italia, che beneficerebbe di questo aumento di disponibilità di gas in Europa. Per non parlare del fatto che più offerta di gas significa prezzi più bassi. La sezione spagnola di 100 km del gasdotto MidCat costerebbe 375 milioni di euro e sarebbe costruita da Enagás, l'operatore nazionale della rete del gas, che gestisce già i due collegamenti esistenti con la Francia per una capacità di 8,5 miliardi di metri cubi.

Le resistenze della Francia

Parigi afferma che l'intero progetto e gli aggiornamenti associati costerebbero almeno 3 miliardi di euro, uno sproposito per la politica francese, che non desidera in alcun modo diventare dipendente dalla Spagna per le sue forniture energetiche e lo considera un investimento nella direzione sbagliata, in un momento in cui la Francia avrebbe molto più bisogno di aumentare i suoi sforzi nello sviluppo delle rinnovabili.

Per stoppare gli spagnoli, Macron ha fatto notare che la Spagna non esporta nemmeno abbastanza gas per utilizzare completamente i due gasdotti esistenti: l'utilizzo della capacità è stato solo del 53% da febbraio 2022. Da qui la decisione spagnola di operare un upgrade delle infrastrutture esistenti, tanto che all'inizio di ottobre il governo spagnolo ha annunciato di aver aumentato di circa un quinto la capacità di fornitura di gas dalla Spagna alla Francia, grazie ai lavori effettuati nei Paesi Baschi su uno dei due gasdotti che collegano i due Paesi.

Rigassificatori in Europa

Nel frattempo, il resto d'Europa si è attivato per far entrare in funzione al più presto i nuovi rigassificatori. Quest'anno ce ne sono sette in più rispetto all'anno scorso e l'Olanda ne ha appena inaugurato uno a Eemshaven, al confine con la Germania, che rifornirà anche il potente vicino. Nell'Ue ci sono ben 19 nuovi progetti di rigassificatori galleggianti, per una spesa stimata di 9,5 miliardi di euro, secondo i calcoli di Ember, un think tank sull'energia.

Il terminal di Eemshaven è stato ufficialmente aperto a metà settembre, con la prima consegna di Gnl in arrivo dagli Stati Uniti, come annunciato dall'operatore di rete del gas olandese Gasunie. Finora, i Paesi Bassi potevano importare Gnl solo attraverso Rotterdam, ma le cose sono cambiate con le due nuove metaniere Fsru (Floating Storage Regasification Unit), Golar Igloo ed Eemshaven Lng, ormeggiate a Eemshaven. Il progetto Eemshaven è stato completato a tempo di record.

"L'arrivo del nuovo terminale Gnl è un passo importante non solo per i Paesi Bassi, ma per l'intera Europa per eliminare la dipendenza dall'energia dalla Russia il più rapidamente possibile", ha affermato Rob Jetten, ministro olandese per il clima e l'energia. La coppia di navi galleggianti fornirà gas alla Germania e alla Repubblica Ceca, che non ha sbocchi sul mare.

La Germania, che non aveva terminali di importazione di Gnl e importava più della metà del suo gas dalla Russia, punta a noleggiare almeno sette rigassificatori galleggianti, tre dei quali dovrebbero essere operativi già questo inverno. Un'altro rigassificatore galleggiante al servizio di Estonia e Finlandia dovrebbe essere operativo entro la fine dell'anno, mentre altri Paesi come Francia, Grecia e Polonia, hanno in programma terminal galleggianti che entreranno in funzione l'anno prossimo.

In Italia i progetti sono due: Piombino e Ravenna. Per il rigassificatore di Piombino, che dovrebbe vedere la luce nei primi mesi del 2023, il commissario Eugenio Giani si trova davanti un muro di no dagli enti locali. Per Ravenna, che dovrebbe inaugurare il suo rigassificatore galleggiante un anno più tardi, entro fine 2024, ci sono meno resistenze e i lavori potrebbero iniziare entro il primo trimestre del 2023. Né l'uno né l'altro, comunque, saranno pronti in tempo per alleviare le possibili carenze di gas durante l'inverno in arrivo.