Gas, vola il prezzo e affossa le Borse europee: bruciati 58,7 miliardi

Pesano lo stop del Nord Stream 1 da parte di Gazprom e le minacce di Mosca. Milano chiude a -2, si salva solo Londra

Milano, 5 settembre 2022 - Torna a volare il prezzo del gas sotto la spinta dello stop a tempo indeterminato del Nord Stream 1 da parte di Gazprom e la minaccia di Mosca di una "grande tempesta globale". Sul mercato di Amsterdam il gas ha toccato anche un massimo di 284 euro al Mhw. E le Borse europee chiudono in rosso, iniziando la settimana nel modo peggiore. L'indice Stoxx 600, che raggruppa i principali titoli azionari del Vecchio continente, che cede lo 0,62% e brucia 58,7 miliardi di capitalizzazione.

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Il quartiere generale della Gazprom a San Pietroburgo (Ansa)
Il quartiere generale della Gazprom a San Pietroburgo (Ansa)

Milano (-2,01%, che manda in fumo 12 miliardi di euro), Parigi (-1,2%), Francoforte (-2,2%), Madrid (-0,97%) e Amsterdam (-0,66%) hanno finito in netto calo, pur se sopra i minimi, mentre Londra chiude con +0,09% dopo che Liz Truss si è aggiudicata la corsa a Downing Street. A spaventare gli investitori sono stati i nuovi lockdown in Cina, l'assenza del faro di Wall Street (chiusa per il Labor Day), e soprattutto la crisi del gas. Dopo il prezzo massimo di 284 euro al Mhw raggiunto oggi, nel finale è tornato a 245 euro (+14,5% rispetto alla chiusura di venerdì).

Ne fa le spese anche l'euro, che fatica a mantenere quota 0,99 sul dollaro (dopo aver toccato 0,9877, valore che rappresenta i minimi da fine 2002). Chiusura in rialzo per lo spread tra Btp decennali e omologhi Bund tedeschi: il differenziale ha terminato la giornata a 237 punti, contro i 231 di venerdì, dopo aver toccato un picco a quota 241. Il rendimento del Buoni italiani è cresciuto al 3,931% dal 3,837%. In aumento anche i tassi sulla parte a breve della curva: quello del biennale è salito al 2,198% e quello del quinquennale al 3,032%. Al 3,948% il rendimento dei titoli trentennali. 

Intanto riprende la corsa del petrolio, spinto dall'attesa per un talio alla produzione da parte dell'Opec+: nel finale +2,8% il Wti ottobre a 89,31 dollari al barile, +3% il Brent novembre a 95,78 dollari.

Sull'azionario i settori più penalizzati sono stati quelli delle auto, dell'industria e delle banche (in attesa delle decisioni della Bce sui tassi di giovedì), mentre hanno premuto sull'acceleratore i titoli energetici, sostenuti dal rally del petrolio arrivato anche a +4%. L'andamento di Piazza Affari riflette quello europeo: in vetta Eni (+1,69%) e Tenaris (+0,92%), in coda Stellantis (-4,79%), Pirelli (-5,06%), Interpump (-4,82%) e le banche.