Allerta gas, il piano per l’inverno. "Imprese ferme nei picchi di gelo"

Il presidente dell’Enea: "Possibile ridurre le produzioni. E in casa docce più brevi e giù il riscaldamento"

Gilberto Dialuce è il presidente dell’Enea, Agenzia nazionale per l’energia e le nuove tec

Gilberto Dialuce è il presidente dell’Enea, Agenzia nazionale per l’energia e le nuove tec

Gilberto Dialuce, presidente dell’Enea: l’Italia ha superato l’80% di stoccaggio del gas. Possiamo tirare un sospiro di sollievo?

"Lo stoccaggio in estate si fa da anni per poter erogare il gas in inverno. Quest’anno, però, è un’operazione fondamentale, altrimenti saremmo in crisi in inverno visto che le importazioni russe sono attualmente dimezzate. I prezzi però non caleranno e hanno già effetti sociali ed economici. Cresce infatti il rischio della morosità con il possibile ritardo dei pagamenti. Non si può tagliare il gas e l’energia, ma si creano stati di tensione".

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L’incidenza sulle imprese?

"Abbiamo comparti industriali dove i costi di energia incidono fortemente sui costi del prodotto, imprese esposte alla concorrenza internazionale: rischiano di perdere i mercati esteri".

Inutile sperare che il prezzo del gas diminuisca a breve?

"Anche se arrivasse una tregua in Ucraina non si tornerebbe più indietro, ci vorrà moltissimo tempo per tornare a livelli di prezzo come quelli del 2021".

E quindi come risparmiamo? L’Europa indica di tagliare il 15% dei consumi.

"Per l’Italia equivale a 8,3 miliardi di metri cubi di gas tra l’1 agosto e il 31 marzo 2023 con misure di risparmio volontarie. Se invece ci fosse una allerta a livello europeo dichiarata dal Consiglio Ue o laddove 5 Stati vadano in emergenza col blocco del gas russo, le misure di contenimento dei consumi sarebbero obbligatorie. In questo caso potremmo ridurre di soli 3,9 miliardi perché abbiamo raggiunto livelli di stoccaggio virtuosi".

Cosa si dovrà fare?

"Il governo ha già alzato la potenzialità della produzione termoelettrica delle centrali a carbone e questo può comportare un risparmio di 1,8 miliardi di metri cubi. Ma sono previste altre misure".

La riduzione dei consumi elettrici per le famiglie?

"Ci sono indicazioni del governo che possono diventare obblighi in caso di allerta. Uno studio di Enea prevede una serie di risparmi con alcune misure: ad esempio accorciare di 15 giorni la durata del periodo di accensione del riscaldamento, diminuirlo di un’ora al giorno e abbassare la temperatura a 19 gradi potrebbe farci risparmiare 2,7 miliardi di metri cubi di gas, se tutti gli italiani seguissero queste precauzioni. L’uso delle pompe di calore per riscaldare può farci risparmiare 800 milioni di metri cubi. Ridurre la durata della doccia da 7 a 5 minuti, abbassando la temperatura dell’acqua di 3 gradi, potrebbe fare risparmiare un miliardo di metri cubi di gas".

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E fuori casa? Cosa si può chiedere alle imprese?

"Da anni esiste un meccanismo che consente alle imprese di fare una manifestazione di interesse al MiTE per ridurre o azzerare i propri consumi in alcuni periodi invernali, con remunerazioni stabilite da Arera. Ad esempio, se in febbraio quando gli stoccaggi sono in gran parte svuotati, le previsioni meteo annunciano punte di freddo eccezionali, si può chiedere - come in passato- a un gruppo di imprese già preavvisato, di contenere per una settimana i propri consumi, riducendo la produzione. Quest’inverno si potrebbe allargare la platea delle imprese disponibili. Ci sono aziende che possono rinviare la produzione, perché producono beni a prezzi eccessivi con gli attuali costi del gas".

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A quali imprese si potrebbe chiedere lo sforzo?

"A tutte, ma ovviamente tenendo conto che le imprese energivore hanno cicli produttivi che non possono fare a meno del gas e quindi devono programmare la riduzione della produzione con largo preavviso".

I rigassificatori possono fare la differenza?

"I tre rigassificatori operanti in Italia danno una certa sicurezza, ma non ci consentono ora di essere emancipati dal gas russo. I due nuovi rigassificatori di Piombino e Ravenna non saranno pronti per quest’inverno".

Il futuro? "Dipenderemo ancora dal gas per anni ma la ricerca è fondamentale per costruire sistemi di accumulo energetico con durata maggiore. Il campo dell’idrogeno è importantissimo: i forni per vetro o ceramica non si possono elettrificare, l’unica possibilità per decarbonizzare queste imprese sarà sostituire il metano con l’idrogeno".