
Analisi Franchising, trend sottotono del 2023 si allarga al 2024
La congiuntura economica incerta e uno scenario internazionale segnato da dazi e tensioni geopolitiche costanti non arrestano la crescita del franchising in Italia: una conferma, se mai ce ne fosse bisogno, della resilienza e della notevole capacità trasformativa del settore. Malgrado le criticità siano tante anche sul fronte dei consumi domestici - fiaccati dalla ripresa dell’inflazione (+1,7% nei primi mesi dell’anno) e, più in generale, dal peggioramento del clima di fiducia nel Paese - il franchising consolida il proprio trend positivo e chiude il 2024 con un giro d’affari che raggiunge i 35,8 miliardi di euro (+5,4% rispetto al 2023). È quanto emerge dal rapporto Assofranchising Italia 2025 – Strutture, tendenze e scenari, realizzato da Nomisma per Assofranchising, il marchio di rappresentanza del franchising italiano, aderente a Confcommercio-Imprese per l’Italia.
Il franchising: cos’è e come funziona
Prima di entrare nel dettaglio dei dati forniti dal rapporto, è bene ricordare, tuttavia, cos’è il franchising e quali possono essere i vantaggi derivanti dall’uso di questa formula di collaborazione. Detto anche affiliazione commerciale, il franchising è un accordo siglato tra due imprenditori per la produzione o distribuzione di servizi o beni. È indicato, in particolare, per chi intende avviare un nuovo business, ma non vuole partire da zero, preferendo affiliare la propria attività a un marchio già affermato. Nato negli Usa e diffusosi in Europa fin dagli anni Sessanta, il termine franchising dal sostantivo franchise, che significa licenza, e dal relativo verbo (to) franchise, ovvero concedere in licenza. Il franchisor (casa madre o affiliante) possiede, dunque, un marchio, con cui vende prodotti o eroga servizi; il franchisee (affiliato) intende avviare un’attività imprenditoriale vendendo gli stessi prodotti o servizi del franchisor. A seguito dell’accordo di franchising, l’affiliante concede all’affiliato la possibilità di utilizzare il proprio marchio e l’immagine, mettendo a disposizione tutte le competenze e il know-how necessari ad avviare un business di successo. L’affiliato riceve formazione, consulenza e assistenza per l’avvio dell’attività commerciale, compreso ogni strumento e servizio necessario alla gestione dell’attività (ad es., l’arredo, i software, il materiale per le campagne marketing), ma è tenuto a mantenere gli standard minimi imposti dalla casa madre.
I numeri del franchising in Italia
L’incremento, seppur con un’intensità inferiore rispetto alla rilevazione precedente, coinvolge tutti gli indicatori di performance del comparto, che attualmente copre l’1,8% del valore aggiunto nazionale. Aumenta, nel 2024, il numero di punti vendita in franchising, che raggiungono la quota di 67.275 unità (+2,2% rispetto al 2023) e, con essi, anche il numero di occupati, che si attesta a 293.791 addetti (+2,1% rispetto al 2023). Nel 2024, le insegne operative in Italia sono in totale 931 (+0,2% rispetto al 2023). Considerando il giro d’affari generato, i settori merceologici più importanti sono la Gdo-Grande distribuzione organizzata, con un giro d’affari di 12,6 miliardi di euro, seguita dall’abbigliamento (7,4 miliardi) e dai servizi (6,7 miliardi). L’unico settore a non essere cresciuto è quello relativo alla casa, che ha visto una contrazione del giro d’affari pari a -1,4% rispetto al 2023. Per il 2025, le previsioni sul fatturato complessivo del comparto del franchising sono viste in crescita, nell’ordine del +3,9%.
Il 65% dei ‘franchisee’ sceglie l’autoimpiego
Il rapporto Assofranchising Italia 2025 offre, tra l’altro, una sezione di approfondimento dedicata alle caratteristiche vincenti del profilo del franchisee (o affiliato). Il ruolo continua a essere in prevalenza maschile (60%): secondo i franchisor, tuttavia, la quota femminile potrebbe aumentare, nel prossimo triennio, grazie all’autoimpiego. Cosa significa? Significa che il franchising offre l’opportunità di avviare un'attività imprenditoriale autonoma, spesso sostenuta con appositi incentivi per favorire l'occupazione. Nel 2024, il 65% dei franchisee ha avviato la propria attività con l’intento di farne il proprio lavoro principale. L’iniziativa imprenditoriale potrebbe rappresentare un’opportunità interessante per alcune categorie particolarmente vulnerabili, come i disoccupati, le donne e gli over 50. Considerando i dati diffusi dal ministero del Lavoro, se solo l’1% delle circa 170.000 persone over 50 dimissionate ogni anno aprisse un punto vendita, si conterebbero immediatamente 1.700 negozi in più, che garantirebbero un incremento della forza lavoro di circa 7.000 persone.
Innovazione tecnologica e strategie di marketing
Il report evidenzia, infine, come il 78% delle aziende abbia potenziato l’uso dell’intelligenza artificiale generativa per il marketing e la comunicazione. Ma gli imprenditori intendono avvalersi delle nuove tecnologie, destinando maggiori investimenti, anche in aree come l’automazione dei processi e la gestione della logistica e del magazzino. Quanto alle strategie di marketing predilette dalle aziende che operano in franchising, la più gettonata risulta essere l’ideazione di campagne social virali (44%), seguita da eventi organizzati all’interno dei punti vendita (42%) e da una maggiore personalizzazione dell’esperienza col cliente (40%). Anche il design degli spazi rappresenta, per il 39% degli intervistati, una caratteristica importante per avvicinare maggiormente l’utente finale al brand.