Mercoledì 24 Aprile 2024

Formaggi italiani a tutto export La crescita è tornata a due cifre

Aumento di oltre il 12% nei primi sei mesi dell’anno

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Riparte l’export dei nostri formaggi. Dopo il rallentamento osservato nel 2018, i primi sei mesi del 2019 hanno fatto registrare una crescita a due cifre per le esportazioni. Secondo elaborazioni Ismea su dati Istat, la prima metà dell’anno ha visto crescere le nostre spedizioni all’estero di oltre il 12%, in decisa accelerazione rispetto all’andamento contenuto del 2018 (+3%), il più basso degli ultimi 10 anni.

A trainare il comparto i formaggi stagionati (+14,5%, per 772 milioni di euro pari al 45% del totale comparto) e i formaggi freschi (+6,3% per un valore di 424 milioni). Da rilevare per gli stagionati una forte ripresa delle richieste oltreoceano, con l’export verso gli Usa balzato a 147 milioni di Euro (+25% sui primi sei mesi del 2018) grazie all’ottima performance del Grana Padano, del Parmigiano Reggiano (+26%) e dei Pecorini (+28% ). Su questi ottimi risultati grava l’ombra dei dazi Usa in vigore da metà ottobre scorso. «Ci auguriamo che il nostro Governo, partendo dal premier Conte – dice il direttore del Consorzio Grana Padano, Stefano Berni – non abbassi la guardia, vigili sulla vicenda e attivi gli impegni promessi per fare in modo che il danno non diventi irreversibile. Il danno provocato dai dazi, se non attutito da contromisure europee, non si limiterà al Grana Padano, ma di fatto colpirà duramente anche l’intera filiera del latte italiano, molto condizionata dal prodotto Dop più consumato al mondo». Da Strasburgo l’europarlamentare Paolo de Castro insiste: «E’ più che mai urgente lanciare un vero e proprio piano di promozione straordinario per il nostro agroalimentare, con interventi nuovi, diretti anche alle catene distributive, per contrastare le nuove barriere tariffarie Usa, sulle nostre eccellenze alimentari».

Il nostro Paese produce oltre 400 tipologie di formaggi, di cui 53 Dop che fanno dell’Italia il leader mondiale della produzione casearia di qualità. Si tratta di un paniere che contribuisce a rendere il lattiero-caseario il settore agricolo europeo più importante in termini di produzione, dopo quello dell’ortofrutta. A livello nazionale i formaggi valgono circa 16 miliardi di euro, di cui 2,7 di export, e incidono per circa il 12% sul fatturato dell’industria agroalimentare. L’offerta nazionale è fortemente concentrata in aziende di grandi dimensioni, che realizzano ben il 78% della produzione, e in regioni come Emilia Romagna e Lombardia che valgono rispettivamente il 17% e il 38% del totale nazionale. I campioni dell’Italia sono il Parmigiano Reggiano (primo marchio Dop in termini di valore alla produzione), e il Grana Padano, il formaggio Dop più consumato al mondo.

Dei circa 12 milioni di tonnellate di latte italiano consegnato, il 9% è destinato al consumo fresco e a lunga conservazione, il 50% alla produzione di formaggi Dop e il restante 40% ad altri usi industriali. Il 44% dei 6 milioni di tonnellate di latte destinato alle Dop è utilizzato per produrre Grana Padano, il 32% Parmigiano Reggiano e il restante 24% altre produzioni certificate (ricerca Aaster). L’area di export più importante è il mercato europeo, con 318mila tonnellate di formaggi italiani, seguito dal continente americano, con 40 mila tonnellate, e dall’Asia. Per quanto riguarda i tassi di crescita, si delineano nuovi mercati: Africa (+23%), America Latina (+21%), Oceania (11,5%) e Asia (+5,4%).

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