Fondazione Prima a caccia di imprese e buone pratiche

Nasce una sezione dell’Osservatorio Internazionale. .

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di Riccardo Bruni

L’idea di fondo è che l’innovazione sia la carta da giocare, per garantire all’agroalimentare un futuro fatto non solo di sostenibilità, ma anche di redditività. Un futuro che sappia parlare più lingue, a partire da quelle dell’area mediterranea, dove il settore primario ha bisogno, oggi più che mai, di strumenti capaci di affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici da una parte e di una globalizzazione dei mercati sempre più spinta dall’altra.

È da quest’idea che nasce la nuova sezione ‘Imprese e Buone Pratiche’ dell’Osservatorio PRIMA sull’innovazione (PRIMA Observatory on Innovation, POI), un’iniziativa del Segretariato italiano di PRIMA che ha prodotto una piattaforma digitale, progettata per monitorare e divulgare i più recenti risultati della ricerca, dell’innovazione e della formazione del settore agrifood italiano. A tenerla a battesimo, nell’ambito di un evento curato dal Santa Chiara Lab di dell’Università di Siena, è stata la ministra per le politiche agricole Teresa Bellanova, che proprio a questo riguardo ha sottolinato: "La sostenibilità non può essere scissa dall’innovazione, dalla ricerca e dall’inclusione, come ad esempio avviene col progetto PRIMA e con l’Osservatorio sull’Innovazione". La nuova sezione aperta sul portale comprende già dodici aziende, ma è in continuo aggiornamento.

Lo scopo è tracciare una direzione, un’idea di futuro. Come si propone di fare, per esempio, Agricolus, una start up che opera nel settore dello smart farming. Questa società ha realizzato una piattaforma cloud per supportare e ottimizzare il lavoro nei campi. Grazie agli strumenti forniti, gli agricoltori sono in grado di definire politiche di fertirrigazione di precisione, utulizzando risorse in base al reale fabbisogno delle colture, così da ridurre fino al 20 per cento i costi e l’uso di risorse.

Un’altra esperienza di innovazione è quella di Irritec, un’azienda che opera nel settore della microirrigazione, sviluppando soluzioni ad alta tecnologia per l’agricoltura e il giardinaggio. Durante l’emergenza Covid-19 ha fatto parlare di sé per l’idea di convertire le maschere da sub in respiratori. Progetta impianti di irrigazione personalizzati ad alto risparmio di risorse e contestuale aumento produttivo, nell’ottica di un’agricoltura sempre più sostenibile. La linea di programmatori Commander combina la gestione del pH e della conducibilità elettrica a un approccio più professionale della turnazione dell’irrigazione, con comando remoto via radio, gestibile tramite un software. Insomma, per decidere quanto e dove irrigare adesso basta controllare lo smartphone.

Agritettura nasce invece attorno al concetto di agricoltura urbana. L’innovazione, qui, si concentra sull’analisi degli spazi abitati per trasformarli in ambienti capaci di assolvere alle funzioni vitali dei bisogni dell’uomo, in chiave produttiva agroalimentare, grazie al recupero dell’acqua piovana. Seguendo quest’idea, la riqualificazione assicura una sostenibilità non solo di tipo ambientale ma anche di tipo sociale, grazie all’incremento del tasso di occupazione e all’indirizzo produttivo che viene dato alle aree verdi utilizzate nei progetti. Insomma, prendersi cura della terra e dei suoi prodotti non è più solo una questione di tradizioni e antichi mestieri. E i nuovi attrezzi di lavoro sono applicazioni e display.

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