Domenica 20 Luglio 2025
VIOLETTA DE NICOLAIS
Economia

Fondazione Lilly e il futuro del SSN: "Formeremo i manager di domani"

Un piano decennale finanzierà 30 dottorati in altrettanti atenei italiani dedicati a cinque aree tematiche

Un piano decennale finanzierà 30 dottorati in altrettanti atenei italiani dedicati a cinque aree tematiche

Un piano decennale finanzierà 30 dottorati in altrettanti atenei italiani dedicati a cinque aree tematiche

Un investimento strategico e no-profit di oltre 1,5 milioni di euro per formare una nuova generazione di ricercatori pronti a guidare la trasformazione del Servizio Sanitario Nazionale (SSN) pubblico. È il focus del piano decennale con cui la Fondazione Lilly per l’Italia rilancia la propria missione istituzionale. L’obiettivo è chiaro: contribuire in maniera concreta allo sviluppo della sanità pubblica italiana, rafforzando il legame tra formazione avanzata, ricerca applicata e decisione pubblica.

Il progetto si chiama “30x30” e prevede il finanziamento di un milione e mezzo di euro di 30 dottorati di ricerca in 30 università italiane, distribuite in modo omogeneo su tutto il territorio nazionale, nel corso dei prossimi dieci anni. Ogni percorso sarà centrato su ambiti strategici per il futuro della sanità, individuati sulla base delle sfide più rilevanti che attendono il sistema sanitario. Le cinque macro-aree tematiche sono Innovazione digitale e trasformazione tecnologica, Sostenibilità economica e modelli finanziari, Accesso, equità e riforme organizzative, Prevenzione, salute pubblica e approccio One Health, Partnership, formazione e internazionalizzazione.

L’approccio formativo sarà multidisciplinare e fortemente orientato al contesto internazionale. I dottorati saranno infatti potenziati da collaborazioni con atenei stranieri, selezionati anche grazie alla presenza globale del Gruppo Lilly, per permettere agli studenti di acquisire competenze e visioni capaci di operare sia a livello nazionale che globale. Il progetto nasce anche come risposta concreta ad alcune criticità strutturali del sistema Italia, in particolare per quanto riguarda l’ambito della ricerca. Tra gli interventi alla presentazione dell’iniziativa quello del ministro Antonio Tajani, della ministra Anna Maria Bernini e del professor Pierluigi Canonico.

Secondo i più recenti dati Eurostat, infatti, la spesa lorda in Ricerca e Sviluppo (R&S) nel nostro Paese si attesta all’1,31% del PIL, ben al di sotto della media dell’Unione Europea (2,24%).

Il divario è ancora più evidente nel settore della tutela della salute, dove la spesa italiana è poco sopra lo 0,2%, a fronte di valori compresi tra lo 0,3% e lo 0,6% nei principali Paesi europei.

"Siamo orgogliosi di rilanciare la Fondazione Lilly per l’Italia con un progetto che guarda al futuro del nostro Paese – ha dichiarato il direttore generale della Fondazione Federico Villa –. Crediamo nella scienza, ma anche nella capacità delle istituzioni di ascoltarla. Solo rafforzando il legame tra ricerca e decisione pubblica possiamo costruire un sistema sanitario più efficace, orientato ai risultati e alle persone".

Il piano “30x30” sarà affiancato da una serie di ulteriori iniziative complementari, volte a potenziare l’impatto sistemico della ricerca. Nei prossimi mesi verrà annunciata una partnership strategica con un importante attore internazionale nell’ambito dell’intelligenza artificiale, finalizzata allo sviluppo di uno strumento digitale avanzato per favorire la condivisione agile e sicura delle informazioni tra i ricercatori del network universitario.

La Fondazione, inoltre, rafforzerà il suo impegno verso la cultura scientifica nelle giovani generazioni. In collaborazione con il Ministero dell’Istruzione e del Merito, verrà infatti avviato un programma nazionale di sensibilizzazione nelle scuole. "Investire nella formazione di ricercatori specializzati in politiche sanitarie – sottolinea Claudio Jommi, presidente del Comitato consultivo della Fondazione Lilly – significa costruire le fondamenta per un SSN più efficiente, equo e orientato ai risultati".

I progetti futuri della Fondazione prevedono anche la creazione di una vera e propria Academy per la formazione continua dei professionisti pubblici della sanità, realizzata in sinergia con il Ministero della Salute e in collaborazione con enti internazionali non-governativi. Un’ulteriore risposta alla crescente esigenza di competenze qualificate nella gestione della sanità pubblica.

"Il nostro Servizio Sanitario Nazionale ha bisogno di strumenti innovativi e di competenze in grado di sostenere nuovi modelli organizzativi più aderenti alle reali esigenze di salute della popolazione – ha affermato Marcello Gemmato, Sottosegretario alla Salute –. È fondamentale investire su formazione e ricerca accademica, in particolare nel campo delle politiche sanitarie e della programmazione. Solo così possiamo affrontare le sfide della sanità moderna, trovando il giusto equilibrio tra personalizzazione delle cure e sostenibilità del sistema".