Giovedì 25 Aprile 2024

FNM e smart working Cosi il lavoro diventa agile

Il secondo operatore ferroviario italiano permetterà ai dipendenti di lavorare da casa

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È facile per un’azienda tecnologica del mondo digitale fare smart working e permettere ai dipendenti di lavorare da casa, e ovunque essi vogliano, perché realizzano un prodotto immateriale: un impalpabile oggetto informatico che vive una vita tutta virtuale fatta di schermi, software e megabyte. Ma le cose si fanno più complesse quando si opera nel mondo reale, anzi realissimo, dei pendolari e si deve assicurare il trasporto di milioni di passeggeri all’anno nella regione economicamente più importante del Paese.

È questo il caso del secondo operatore ferroviario italiano: il gruppo FNM, holding quotata in Borsa e partecipata dalla Regione Lombardia, che controlla società della mobilità integrata ferro-gomma come Ferrovienord, Trenord e Ferrovie Nord Milano Autoservizi. Proprio in queste settimane si è conclusa con successo la sperimentazione del progetto di lavoro agile: partito l’anno scorso, ora questa innovativa e comoda modalità di lavoro è entrata pienamente a regime. Tutti i dipendenti possono lavorare stabilmente un giorno a settimana, non fisso, da qualunque luogo essi vogliano e senza minimamente intaccare l’operatività e la sicurezza dei sistemi aziendali.

«Questa operazione fa parte di un vasto piano industriale all’insegna della sostenibilità sociale, che mette al centro l’individuo e le sue esigenze – racconta Andrea Gibelli presidente di FNM –. Certo, può sembrare paradossale che una società che favorisce il trasporto collettivo e vuole attirare nuovi pendolari introduca misure che, di fatto, limitano gli spostamenti, non trova? Lo smart working per noi è in effetti molto sfidante, ma vogliamo far passare un messaggio fondamentale e una cultura nuova: la mobilità più è smart, in senso sia tecnologico che sociale, e più diventa efficiente. Stessi mezzi e stesse infrastrutture ma usate meglio, con orari flessibili che permettono ai cittadini di viaggiare più comodi».

È tutta una questione di sostenibilità?

«Sì, alla base c’è un concetto forte: l’idea che lo sviluppo non può essere coniugato all’infinito. Invece l’idea di progresso implica l’usare meglio quello che c’è già. Vogliamo, noi per primi, dare l’esempio: siamo ferrovieri, votati a muovere le persone, ma mettiamo i nostri stessi dipendenti nella condizione di rimanere a casa e non usare i nostri mezzi».

Tecnicamente come si realizzate lo smart working?

«Nulla è casuale. Il controllo dei processi consente all’azienda di decidere con il dipendente delle finestre in cui essere a Milano o a casa propria non cambia niente. Esistono fasi del lavoro che non sono relazionali e di confronto con i colleghi, ma di tipo meccanico: inserimento di dati, aggiornamento di informazioni e altre attività ripetitive che possono essere eseguite a distanza. Del resto i passeggeri non devono temere nulla: i macchinisti e il personale viaggiante non guideranno i treni da casa!».

Nessun rallentamento, quindi…

«Anzi, è il contrario: c’è un aumento della produttività. I dati della sperimentazione lo confermano. Le persone si organizzano molto meglio e gestiscono con meno stress il lavoro. E i risultati si vedono, e con reciproco vantaggio».

Un’iniziativa che non è molto usuale nel vostro settore e non potrà che avere un forte impatto culturale.

«Diamo un messaggio alle aziende del Paese: avvaletevi del lavoro agile. Ha effetti sociali notevoli e porta anche vantaggi economici».

E le ricadute sul traffico e la comodità degli spostamenti sono evidenti.

«Di sicuro, così come sull’ambiente. Si viaggia meno, ma si viaggia meglio e inquinando meno. È anche questa la cosiddetta ‘smart city’, e non solo la cablatura e l’internet delle cose».

Dai dati emerge una forte presenza di personale femminile, che segnale è?

«Semplice: che le donne di solito hanno molto più da fare nella vita e questo fa venire meno la leale competizione tra intelligenze di diverso sesso, per ragioni di ruolo sociale. Se una mamma può avvalersi dello strumento del lavoro agile e organizzare meglio il proprio lavoro, lo fa. Ecco spiegati quei dati».

La quasi totalità del personale si è dichiarato soddisfatto...

«Del resto con questa e altre iniziative cerchiamo di offrire un welfare più avanzato e innovativo possibile. Basta fare due conti».

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