Martedì 24 Giugno 2025
REDAZIONE ECONOMIA

Fmi, Italia promossa con riserva. "Futuro incerto"

L’Italia avanza ma su un sentiero pieno di incognite, tra segnali di ripresa e fragilità strutturali. I dazi oscurano le...

Kristalina Georgieva, direttrice del Fmi

Kristalina Georgieva, direttrice del Fmi

L’Italia avanza ma su un sentiero pieno di incognite, tra segnali di ripresa e fragilità strutturali. I dazi oscurano le prospettive di crescita, già aggravate dal rapido invecchiamento della popolazione, e gli sforzi sui conti pubblici richiedono un maggiore impegno per far calare il debito. Il Fondo monetario internazionale, al termine della sua missione in Italia per compilare il rapporto annuale ‘Article IV’, suggerisce al governo di non accontentarsi di un 2024 chiuso meglio del previsto.

I rischi sono elevati e, sebbene l’Istat segnali una ripresa della fiducia e Federmeccanica una flebile ripresa, il fatturato dell’industria e l’export continuano a calare. Il Fondo ricorda che nel primo trimestre del 2025 l’economia ha retto: Pil in crescita dello 0,3% su base trimestrale, occupazione al massimo storico e ripresa del credito alle famiglie.

Ma l’ottimismo si ferma qui. La partecipazione femminile al lavoro resta inferiore alla media Ue e il Mezzogiorno mostra tassi di inattività elevati. In questo scenario, il Fondo promuove il deficit dimezzato e il ritorno dell’avanzo primario, ma chiede di fare di più: raggiungere un avanzo del 3% del Pil entro il 2027, per ridurre il debito e contenere i rischi.

L’industria è uno dei nervi scoperti, con la produzione in calo da 25 mesi e l’Istat che vede il fatturato in calo anche a marzo: -1,6% su base mensile e -1,1% sull’anno, con contrazioni sia sul mercato interno sia estero. Nemmeno la ripresa nella produzione metalmeccanica aiuta a riportare l’ottimismo. Federmeccanica registra che si passa "dal segno meno al segno più" nel primo trimestre 2025, dopo "un peggioramento continuo durato 23 mesi", ma si tratta di uno +0,7% che non aiuta a compensare il pesante -5,8% sull’anno.

Red. Eco.