Giovedì 25 Aprile 2024

Jean-Paul Fitoussi è morto. Addio all'economista francese

Nato a La Goulette, in Tunisia, il 19 agosto 1942, era professore emerito di SciencesPo a Parigi e docente alla Luiss di Roma. Il ministro Brunetta: "Un amico di tante battaglie e dell'Italia"

Jean-Paul Fitoussi (Ansa)

Jean-Paul Fitoussi (Ansa)

Parigi, 15 aprile 2022 - L'economista francese Jean-Paul Fitoussi è morto questa notte a Parigi. Il triste annuncio è stato fatto dalla famiglia. Fitoussi, 79 anni, era professore emerito di SciencesPo dove aveva dato vita al dipartimento di Economia, era anche docente alla Luiss di Roma e membro del Center for Capitalism and Society delle Columbia University. Nato a La Goulette, in Tunisia, il 19 agosto 1942, negli ultimi mesi aveva avuto un ruolo importante nell’organizzazione del prossimo Festival dell’Economia di Trento. Avrebbe compiuto 80 anni il prossimo 19 agosto.

Noto per i suoi studi sulle teorie dell'inflazione, la disoccupazione, le economie aperte e sul ruolo delle politiche macroeconomiche, Fitoussi è sempre stato critico con la rigidità nelle politiche di bilancio e di economia monetaria che secondo lui portano effetti negativi sulla crescita economica di un Paese e sui suoi livelli di occupazione. Gli ultimi lavori riguardavano i rapporti tra democrazia e sviluppo economico.

Keynesiano, è stato attento osservatore dell'attualità economica, politica e sociale, fondatore e per molto tempo lungo direttore dell'Osservatorio francese delle congiunture economiche. Fitoussi, assieme ai premi Nobel Joseph Stiglitz e Amartya Sen nella la Commissione per le performance economiche e il progresso sociale, nel settembre 2009 aveva proposto nuovi indicatori del Pil, più adatti a determinare il livello di benessere delle popolazioni. Fitoussi ha trascorso un periodo a Firenze all'Istituto di Studi Europei di Fiesole, da lui definito "uno dei più belli della sua vita".

"La fede nell'Europa federale e solidale, la critica alle politiche di bilancio basate su parametri rigidi, il sostegno alle misure espansive come motore per la crescita e strumento anti-disuguaglianze, l'analisi mai banale della crisi delle democrazie liberali. Con Jean-Paul Fitoussi se ne va oggi non solo un economista vivace e coraggioso, docente emerito all'Istituto di studi politici di Parigi e professore alla Luiss, ma un amico di tante battaglie e dell'Italia. E' un giorno triste. Addio Jean-Paul, compagno di strada. Ci mancherai moltissimo", le parole del ministro per la Pubblica amministrazione Renato Brunetta, tra i primi ricordare l'economista francese.

La vita e la carriera accademica

Nato in Tunisia, a La Goulette il 19 agosto 1942, era professore emerito presso l'Institut d'Etudes Politiques di Parigi (SciencesPo), e professore all'Università di Roma Luiss era anche membro del Centre for Capitalism and Society della Columbia University. Con Joseph Stiglitz e Amartya Sen presiedeva la Commissione per valutare le dimensioni del progresso e del benessere sociale dal 2007 al 2009. Poi è stato, dal gennaio 2013, co-presidente con Joseph Stiglitz e Martine Durand, del gruppo di esperti di alto livello sulla misurazione della performance economica e del processo sociale. 

Dal 1990 al 1993 ha contribuito alla creazione e allo sviluppo della Bers. Dal 1997 al 2012 è stato membro del Consiglio dei Consiglieri Economici del Primo Ministro francese (Cae). Dal 1990 al 2010 è stato Presidente dell'Ofce, il centro di ricerca economica di Sciences-Po. Dal 2000 al 2009 è stato esperto presso il Parlamento Europeo, Commissione Affari Monetari ed Economici. Fitoussi è stato anche membro della Commissione delle Nazioni Unite sulla riforma del sistema monetario e finanziario internazionale. 

Riconoscimenti

Assieme a Joseph Stiglitz e Amartya Sen ha ricevuto la Medaglia 2016 della Society for Progress per il libro 'Mismeasuring our Lives', e per il suo lavoro nel 2017 ha ricevuto il Premio Internazionale Pico Della Mirandola. E' ufficiale dell'Ordre National du Mérite e Officier della legion d'honneur francese, e Grand Officier de l'ordine de l'Infant Henri in Portogallo. In Italia ha ricevuto l'onorificenza di Commendatore al merito della Repubblica Italiana.