
Biocchi I dazi stanno per tornare protagonisti. A breve, tra luglio e agosto, scadranno i rinvii e bisognerà raggiungere degli accordi,...
Biocchi
I dazi stanno per tornare protagonisti. A breve, tra luglio e agosto, scadranno i rinvii e bisognerà raggiungere degli accordi, altrimenti si ripartirà così come annunciato ad aprile. Trump ha ribadito che, senza barriere commerciali, gli Stati Uniti non possono reggere la sfida globale e proprio mentre lui rilancia su dazi e tagli fiscali, Elon Musk definisce “abominio abominevole” questa manovra fiscale, che annulla tutto il lavoro fatto dalla sua Doge, per la riduzione della spesa pubblica. In effetti, non disponendo di coperture, il taglio fiscale andrebbe a gravare ulteriormente sul debito Usa, che sta raggiungendo livelli "insostenibili". A sostenerlo è Jamie Dimon, ceo di JPMorgan, la più grande banca d’affari americana, che parla apertamente di problemi in arrivo sui bond a causa dell’insostenibilità degli interessi sul debito, che crescono a ritmi preoccupanti. Il paradosso? Aggiungendo al conto i tagli fiscali, gli Stati Uniti potrebbero dover rifinanziare entro il 2026 una cifra vicina ai 15.000 miliardi di dollari. Si capisce quindi perché i tassi elevati siano visti come fumo negli occhi dall’amministrazione Trump, che pressa Powell affinché la Fed tagli. Ma il presidente della Federal Reserve resta fermo sul suo mandato: finché ci sarà un rischio legato ai dazi di un colpo di coda dell’inflazione, non taglierà, a meno di uno shock occupazionale, al momento del tutto improbabile. Il risultato? Il maggiore debito in arrivo sarà probabilmente emesso con condizioni finanziarie ancora rigide, motivo per cui i mercati iniziano a registrare tensioni sul periodo estivo, quando tutte queste variabili saliranno di intensità: nuove emissioni, ritorno dei dazi, instabilità macro. Questa “febbre” è percepibile nel mondo delle opzioni, dove le scadenze estive si fanno più costose, evidenziando nei prezzi rischio e potenziali turbolenze. Eppure, le Borse salgono comunque, perché c’è ancora liquidità, che da qualche parte deve essere allocata e, per ora, finisce soprattutto sulle azioni, dove continuano a registrarsi soddisfazioni. Non è però che ci sia un particolare ottimismo, anzi. Ma finché non succede nulla di eclatante, si resta investiti e si cerca di raccogliere il buono che c’è. Se poi cambierà lo scenario, si agirà di conseguenza. Tutto questo lascia perplessi molti. In effetti, un investitore prudente potrebbe anche decidere di restare strategicamente fermo per un po’, per poi eventualmente esporsi solo se diventerà chiaro che l’estate non sarà un campo minato.