
UN EURO SPESO da Poste Italiane per l’acquisto di beni e servizi ha generato un valore economico per il Sistema Paese...
UN EURO SPESO da Poste Italiane per l’acquisto di beni e servizi ha generato un valore economico per il Sistema Paese pari a tre euro. Secondo quanto emerge dai dati che sono stati elaborati utilizzando gli ultimi moltiplicatori disponibili sul sito Istat, il Gruppo guidato dall’amministratore delegato Matteo Del Fante (nella foto in alto) e dal Direttore Generale Giuseppe Lasco, ha prodotto nel 2024 un impatto complessivo sul Prodotto Interno Lordo pari a 14 miliardi di euro. Ma tanti, e diversi, sono i numeri da prendere in considerazione: oltre al valore diretto generato dalle sue attività, il Gruppo ha sostenuto circa 199 mila posti di lavoro (tra diretti e indiretti) e ha contribuito alle casse pubbliche con 2,6 miliardi di euro di gettito fiscale. A ciò si aggiunge una distribuzione complessiva di 7,3 miliardi di euro in redditi da lavoro, derivanti dall’occupazione diretta e indiretta attivata lungo tutta la catena del valore.
Ma non è finita qui. Con oltre 100mila dipendenti – 120mila per l’esattezza – 12.755 uffici postali, 46 milioni di clienti e 590 miliardi di euro in attività finanziarie investite, Poste Italiane è un’infrastruttura economica e sociale, oltre che un importante attore industriale. Lente di ingrandimento alla mano, se approfondiamo l’analisi in questione, nel 2024 ogni dipendente di Poste Italiane ha contributo in media alla creazione di 116 mila euro di Pil, alla distribuzione di 60 mila euro di reddito per le famiglie, e alla generazione di 22 mila euro di gettito fiscale, così come ha contribuito all’occupazione di 1,6 persone.
Come sottolineato, la capacità di generare valore è fortemente legata al lavoro delle sue persone e al radicamento territoriale dell’azienda e alla sua filiera: Poste Italiane si affida a fornitori italiani (nel 2024 ha speso per beni e servizi 3,82 miliardi di euro), dimostrando in questo modo di essere un partner industriale per migliaia di imprese, in particolare piccole e medie. Inoltre, il valore creato nel 2024 si inserisce in un percorso di lungo termine. A partire dal 2018, infatti, il Gruppo ha generato un impatto complessivo sul Sistema Paese pari a circa 90 miliardi di euro di Pil, 51 miliardi di euro in redditi da lavoro e 15 miliardi di euro di gettito fiscale. Nello stesso arco temporale, Poste ha contribuito alla creazione di una media annua di 189 mila posti di lavoro (tra diretto e indiretto). Questi numeri riflettono non solo le dimensioni dell’azienda, ma anche la sua capacità di incidere sull’economia reale e di contribuire alla coesione sociale. Non solo: Poste Italiane è presente in ogni angolo del nostro Paese, per rispondere quotidianamente ai bisogni di cittadini, imprese e istituzioni e per svolgere un ruolo centrale e rilevante nel supporto alla transizione digitale e all’inclusione finanziaria.
Ma qual è l’impatto diretto e indiretto sui territori? Disaggregando il dato e scomponendolo, è infatti possibile avere un quadro ancora più dettagliato degli effetti economici diretti, indiretti e indotti in ciascuna area territoriale del Paese. Nel Nord-Ovest (Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Liguria) l’attività di Poste Italiane ha generato 1.370 milioni di euro di Pil, 586 milioni di redditi da lavoro e 19.148 posti di lavoro. Nel Nord-Est (Friuli Venezia Giulia, Veneto, Trentino-Alto Adige) l’impatto invece è stato pari a 164 milioni di Pil, 71 milioni di redditi e 2.685 occupati. Per quanto riguarda invece il Centro-Nord (Toscana, Emilia-Romagna, Marche, Umbria) ha beneficiato di 220 milioni di euro in PIL, 109 milioni di redditi e 4.295 posti di lavoro. Nell’area Centro (Lazio, Sardegna, Abruzzo, Molise), l’impatto ha raggiunto 959 milioni di Pil, 413 milioni di redditi e 15.483 occupati. Il Sud ha registrato 347 milioni di euro in Pil, 179 milioni in redditi da lavoro e 6.568 posti di lavoro. La Sicilia ha visto invece un impatto pari a 82 milioni di Pil, 49 milioni di redditi e 1.777 occupati.
Ma non è finita qui. Uno degli aspetti più significativi riguarda inoltre il coinvolgimento delle Piccole e Medie Imprese. Applicando i parametri definiti dalla Commissione Europea, Poste Italiane ha infatti individuato tra i propri fornitori numerose Pmi italiane che lo scorso anno, nel 2024, hanno generato un valore pari a 1,2 miliardi di euro di Pil, creato circa ventiduemila posti di lavoro, distribuito 617 milioni di euro in redditi da lavoro e generato un gettito fiscale di 368 milioni di euro. Questo dimostra come l’impatto dell’azienda sia capillare non solo geograficamente, ma anche a livello di struttura economica: sostenendo le Pmi, infatti, Poste contribuisce in questo modo alla resilienza e alla competitività del sistema produttivo italiano.
Riavvolgendo il nastro,con oltre centosessant’anni alle spalle - 163 anni per la precisione - e una reputazione consolidata presso cittadini e istituzioni, Poste Italiane rappresenta così ancora oggi una realtà solida del panorama economico nazionale, che vanta importanti numeri e un percorso di crescita continua, che prosegue giorno dopo giorno.