Finanza e Risparmio

Pioggia di bond da UniCredit per gli amanti del reddito fisso

Il panorama delle obbligazioni emesse da banche italiane e straniere per investitori retail si è arricchito di varie opzioni, tra cui bond a interessi fissi, variabili o misti. UniCredit ha lanciato diverse emissioni per soddisfare le esigenze degli investitori, offrendo prodotti con caratteristiche diverse come cedole a tasso variabile legate all'Euribor o tassi fissi in dollari. La strategia è quella di fornire componenti per creare portafogli personalizzati, con obbligazioni ad alto rendimento e struttura particolare.

Pioggia di bond da UniCredit per gli amanti del reddito fisso

Pioggia di bond da UniCredit per gli amanti del reddito fisso

BOND a interessi fissi o variabili, oppure a tasso misto. È assai variegato il panorama delle obbligazioni emesse nell’ultimo anno da diverse banche italiane o straniere e destinate agli investitori retail, cioè all’ampia platea dei risparmiatori privati che nel nostro Paese hanno riscoperto un loro vecchio amore: quello per i titoli obbligazionari, i quali hanno recuperato appeal grazie all’aumento dei tassi d’interesse. Tra gli emittenti più prolifici c’è il gruppo UniCredit (nella foto a sinistra, il ceo Andrea Orcel), attraverso il team di Public Distribution, che oggi ha sul mercato oltre 7mila prodotti tra bond, strumenti derivati come i certificati di investimento e prodotti a leva (si veda l’articolo nella pagina qui a fianco). "Tra ottobre del 2023 e giugno di quest’anno – dice Marco Medici (nella foto a destra), responsabile Public Distribution Italia di UniCredit – abbiamo effettuato ben 9 emissioni obbligazionarie, in media una al mese, cercando di andare incontro a un ampio spettro di bisogni degli investitori". La volontà di UniCredit non è infatti quella di emettere prodotti che seguono una determinata view di mercato ma soddisfare appunto molteplici esigenze, anche di risparmiatori che hanno aspettative differenti sulla prossima dinamica del costo del denaro.

"Vogliamo fornire agli investitori dei singoli mattoncini di una costruzione complessa, ovvero dei componenti per creare un portafoglio in linea con le strategie che ognuno ha scelto autonomamente di adottare", continua Medici. Proprio per questa ragione ci sono state nell’ultimo anno emissioni con caratteristiche variegate, con cedole a tasso fisso o variabile, a tasso misto o con particolari strutture. L’ultimo bond lanciato sul mercato da UniCredit, per esempio, è un titolo con scadenza a dieci anni che paga un tasso variabile legato all’Euribor (il saggio su prestiti interbancari europei) a 3 mesi. L’obbligazione ha però una struttura particolare poiché riconosce un interesse liquidato su base trimestrale corrispondente al 160% dell’Euribor a 3 mesi. Esempio: se quest’ultimo ammonta al 3%, l’obbligazione di UniCredit paga un interesse del 4,8% lordo su base annua. Esiste inoltre un cap, cioè un tetto massimo per gli interessi, che non possono oltrepassare il 5,45% lordo annuo, anche se il costo del denaro dovesse schizzare verso l’alto (uno scenario considerato però oggi improbabile, dopo i rialzi dell’ultimo biennio).

Ma nei mesi scorsi ci sono state anche altre emissioni con caratteristiche diverse. Per esempio c’è stato il lancio di un bond in dollari con scadenza decennale e con tasso fisso del 5,35% lordo annuo (4,06% circa netto) per chi vuole diversificare il portafoglio dal punto di vista valutario e intende posizionarsi anche su divise diverse dall’euro. Poi sono state lanciate anche obbligazioni OneCoupon con interessi pagati soltanto alla scadenza (paragonabili come struttura ad una Zero Coupon e caratterizzate da una duration elevata) e obbligazioni Cumulative Callable, con una cedola alta del 6,3% lordo (4,66% circa netto) pagata alla scadenza naturale del titolo o in maniera anticipata, poiché la banca ha l’opzione di ricomprare i bond prima della data di rimborso fissata inizialmente.