Obbligazioni, più prestiti, formazione: così l’ESG diventa realtà

Obbligazioni,  più prestiti, formazione: così l’ESG diventa realtà
Obbligazioni, più prestiti, formazione: così l’ESG diventa realtà

BEN 150 MILIARDI di euro. È la cifra che riassume l’impegno di UniCredit sul fronte ESG (Enviromental, Social and Governance), cioè nella tutela dell’ambiente, nella responsabilità sociale e nella trasparenza della governance. Nell’ambito del piano strategico 2022-2024, il gruppo guidato da Andrea Orcel ha fissato come obiettivo quello di generare nuovi volumi ESG sotto forma di prestiti ambientali e sociali e sotto forma di prodotti di investimento e obbligazioni sostenibili. Il tutto per un valore economico complessivo che ammonta appunto a 150 miliardi di euro, nel pieno spirito della cultura aziendale del gruppo. La banca è infatti tra i sottoscrittori dei “Principi per un Banking Responsabile”, nati nel 2019 per allineare la strategia e la pratica degli istituti di credito agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite e agli obiettivi dell’Accordo di Parigi sul Clima. UniCredit è anche membro della Ellen MacArthur Foundation, un’organizzazione benefica internazionale impegnata nella creazione di un’economia circolare globale e animata dal desiderio di eliminare rifiuti e inquinamento e rigenerare la natura. Inoltre, il gruppo guidato da Orcel ha sottoscritto anche altri accordi legati all’economia sostenibile come i Sustainable Steel Principles, un accordo allineato a Net Zero per il settore siderurgico di orientamento dei finanziamenti. Con la stessa sensibilità ai temi di preservazione del Capitale Naturale, UniCredit è anche la prima banca italiana ad aver firmato il Finance for Biodiversity Pledge (FfB), assumendo l’impegno a intraprendere azioni ambiziose in materia di biodiversità, per invertire il processo di impoverimento delle risorse naturali di questo decennio.

Ma cosa significa, nel concreto, aver sottoscritto questi accordi e aver preso questi impegni? Gli effetti si toccano sicuramente con mano passando in rassegna alcuni numeri ed entrando nel dettaglio di alcuni progetti finanziati dalla banca. È stato per esempio decuplicato l’obiettivo dei finanziamenti “social”da 1 a 10 miliardi di euro ed è stata valorizzata la componente sociale all’interno della strategia ESG complessiva del gruppo. Lo scorso anno, per esempio, UniCredit ha erogato 4,8 miliardi di euro di prestiti sociali. I finanziamenti sono andati a beneficio di iniziative come “The Social Hub” attraverso un prestito a impatto sociale e ambientale di 145 milioni di euro. The Social Hub è un progetto che ha lo scopo di sviluppare due hub per l’innovazione e la creatività che apriranno nel 2024 e mirano a collegare diverse comunità di persone di ogni estrazione sociale a Roma e Firenze, riqualificando contemporaneamente due aree di entrambe le città e ampliando l’offerta di alloggi per studenti.

Muovendosi in questo filone, UniCredit ha anche sviluppato progetti strategici con determinati partner per affrontare specifiche sfide sociali. Un esempio di tali attività è il lavoro svolto dalla UniCredit Foundation con Junior Achievement Europe, la più grande organizzazione in Europa che ha lo scopo di ispirare e preparare i giovani al successo. Grazie alla collaborazione tra queste due entità, è stato lanciato di recente il progetto “Re-power your future” che ha lo scopo di combattere l’abbandono scolastico. Nello specifico, attraverso questa partnership UniCredit investirà 6,5 milioni di euro per promuovere un programma triennale in dieci paesi in cui è presente: Austria, Bulgaria, Repubblica Ceca, Germania, Ungheria, Italia, Romania, Serbia, Slovacchia e Slovenia, con un’iniziativa che mira a coinvolgere e gli studenti nella scuola, per migliorare i loro risultati e prevenire appunto gli abbandoni, ispirando i giovani a trovare carriere che li appassionino.

Ovviamente, per dare una impronta ESG alle attività di un gruppo bancario occorre coinvolgere prima di tutto le persone che vi lavorano e mettere in campo adeguate attività di formazione. Per questo, lo scorso anno UniCredit ha lanciato al proprio interno la ESG University, che dispone di risorse di apprendimento e programmi di formazione dedicati a tutti i lavoratori del gruppo. Tra le attività realizzate, per esempio, ci sono corsi disponibili online per tutto il personale e che hanno lo scopo di aumentare la consapevolezza dell’importanza delle tematiche ESG, accrescendone anche l’apprendimento tra i dipendenti della banca. Ci sono poi anche corsi su tematiche più specifiche, molti dei quali vengono sviluppati in collaborazione con importanti università. I programmi di formazione sui temi ESG hanno come destinatari anche le persone, che all’interno del gruppo, hanno posizioni di responsabilità, con workshop in presenza, webinar e altri programmi erogati attraverso piattaforme digitali. L’ESG Day che UniCredit ha organizzato il 9 novembre (nella foto sopra Fiona Melrose durante il suo intervento) si inserisce nell’ambito di questa strategia della banca dove sono stati confermati i risultati maturati grazie a tale impegno.

L’agenzia di rating internazionale Msci ha infatti recentemente innalzato il rating ESG di UniCredit a “AA”, effettuando una revisione al rialzo (upgrade) dovuta in gran parte agli sforzi della banca nel prestare sempre più attenzione alle questioni sociali.

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