Venerdì 19 Aprile 2024

Microchip e tecnologie Corsa a investire sull’IA

Microchip e tecnologie  Corsa a investire sull’IA

Microchip e tecnologie Corsa a investire sull’IA

NON BASTAVANO internet, i social network o tutte le altre innovazioni dirompenti del settore tecnologico degli ultimi decenni. La comunità finanziaria internazionale, sempre pronta a cogliere la palla al balzo per far soldi, ha già trovato una nuova gallina dalle uova d’oro. È l’industria dell’intelligenza artificiale (IA), cioè la tecnologia che sta alla base del funzionamento dei robot e di tutti i dispositivi automatizzati e che oggi è entrata in un nuovo stadio di evoluzione. Sempre più spesso si parla di intelligenza artificiale generativa, una tecnologia che è in grado di creare testi scritti, immagini, video, brani musicali e altri tipi di contenuti, rispondendo alle richieste che arrivano dagli utenti. Proprio l’intelligenza artificiale generativa è alla base della discussa e contestatissima ChatGPT, l’applicazione sviluppata in America da OpenAI (una società senza fine di lucro), che risponde alle domande degli utenti su qualunque argomento, crea testi scritti o li traduce in varie lingue. Ma cosa c’entrano ChatGPT e le altre innovazioni simili con il mondo della finanza e degli investimenti? La risposta è semplice: in vista di uno sviluppo impetuoso delle applicazioni basate sull’intelligenza artificiale, la business community internazionale cerca di individuare le aziende che macineranno una montagna di ricavi e profitti negli anni a venire, cavalcando questo trend.

"L’intelligenza artificiale generativa (IA) è a un punto di svolta nell’adozione di massa da parte dei consumatori", hanno scritto in un recente commento Dimitri Kallianiotis (nella foto a sinistra) e Vey-Sern Ling (nella foto al centro), strategist della casa d’investimenti svizzera Ubp, che hanno sottolineato in particolare un dato: da quando è stata diffusa al pubblico alla fine di novembre 2022, ChatGPT è diventata l’app per consumatori con la crescita più rapida della storia, raggiungendo oltre 100 milioni di utenti attivi mensili nel gennaio 2023. Il record precedente era detenuto da TikTok, che ha superato la soglia dei 100 milioni di utenti in 9 mesi. Ma quali sono le aziende che potrebbero trarre vantaggio da uno sviluppo impetuoso dell’intelligenza artificiale generativa? I due esperti di Ubp indicano in particolare le società che producono semiconduttori (o microchip), cioè i dispositivi che stanno alla base della maggior parte degli apparecchi tecnologici di tutto il globo, compresi quelli che utilizzano l’IA.

Dello stesso parere è anche Julien Gaertner (nella foto a destra), analista degli investimenti azionari di Capital Group. Anche lui indica i produttori di microchip tra i beneficiari dello sviluppo dell’intelligenza artificiale. Un po’ più incerto è il potenziale impatto sui big del settore tecnologico. "Se partiamo dal punto di vista che l’IA genererà grandi profitti", dice Gaertner, "al momento questa previsione sembra riflettersi ben poco nei corsi azionari delle più importanti società". L’analista di Capital Group ricorda come un colosso del calibro di Microsoft abbia investito in OpenAI, valutandola ben 29 miliardi di euro. Una montagna di soldi, insomma, sta per indirizzarsi verso l’effervescente mondo dell’IA.

Di fronte a questo trend Alessandro Fugnoli, strategist di Kairos, mette in guardia dall’eccesso di entusiasmo: "È difficile non pensare che la prossima grande bolla azionaria non sarà su questo tema", sostiene Fugnoli, evidenziando che "l’intelligenza artificiale si presta a essere oggetto delle fantasie più accese, ben più delle innovazioni passate che hanno mosso i mercati".

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