DAVIDE BIOCCHI
Finanza e Risparmio

È tornata la voglia di reddito fisso

Davide

Biocchi

Negli ultimi tempi ci sono stati alcuni settori azionari che il mercato ha venduto con più accanimento degli altri. Tra questi spiccano i consumi di base e quei servizi come le forniture, le cosiddette utilities. Questi segmenti rappresentano tutta quella serie di consumi che consideriamo difficilmente comprimibili e i titoli che li compongono sono di solito molto solidi, proprio perché si fondano su quei business a redditività costante e sistematica che tanto piacciono agli investitori. Proprio per questo motivo, quando ci fu l’esigenza di trovare delle alternative ai titoli di Stato che non rendevano più nulla, le azioni di questo tipo furono le più gettonate nel sostituire l’investimento nei bond che non erano più appetibili. Ora però sembra proprio che, da un po’ di tempo, questa famiglia di aziende non piaccia più tanto al mercato. Perché? Verrebbe da considerare una spiegazione semplice: non è che per caso tutti quelli che a quel tempo scapparono dai bond ora stiano cercando di tornare indietro per via di rendimenti che sono tornati molto interessanti? Potrebbe essere un ragionamento sensato se alla discesa di questi settori facesse da contraltare un ribasso dei rendimenti, visto che la legge di mercato dice che se ci fossero tanti acquisti sui titoli di stato i rendimenti dovrebbero scendere, ma questo non sta avvenendo, anzi. E allora? La spiegazione potrebbe essere altrettanto semplice. Probabilmente le valutazioni qui sopra sono corrette, solo che il ritiro parziale ma sistematico di liquidità da parte delle banche centrali dal mondo bond favoriscono come una specie di scambio, che tende a pareggiarsi sulla bilancia a due piatti. E se a tutto questo contesto aggiungiamo ulteriori ingredienti, tipo che le emissioni sono in aumento e che gli operatori temono dei downgrade da parte delle agenzie di rating che danno le pagelle, allora si spiegano anche meglio i rendimenti in crescita. I pentiti che tornano sui titoli di Stato cercano di lucrare gli interessi più alti possibili e le banche centrali sono ben felici di passare loro il testimone, dopo che a lungo sono state compratrici sistematiche di questi strumenti finanziari. Se tutto questo è realistico, e i numeri dei flussi sembrerebbero sostenere questa rinnovata voglia di reddito fisso da parte degli investitori, allora lo scopriremo solo tra un po’, quando e qualora le banche centrali decidessero di ridurre il ritmo del loro disimpegno, il che consentirà all’obbligazionario di recuperare terreno.

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