Roma, 1 giugno 2023 – Quando la Fiat la lanciò, nel 1936, qualcuno disse che le sue forme ricordavano quelle di Topolino, il mitico personaggio dei cartoni animati e fumetti plasmato, 8 anni prima, dal genio infinito di Walt Disney. Ed è proprio con questo curioso soprannome che l’utilitaria della classe operaia - il più antico esemplare di Fiat 500 – divenne popolare fra gli italiani, al punto da comparire in numerosi film dell’epoca ed essere protagonista di una canzone, ‘La Topolino amaranto’ di Paolo Conte. Dismessa nel 1955, la Fiat Topolino rinasce oggi in versione citycar elettrica, con l’omologazione da quadriciclo a due posti, dunque guidabile anche dai 14enni in possesso di patente AM (il ‘patentino’ del ciclomotore).
La nuova Topolino elettrica
Progettata sulla base della Citroën Ami - il quadriciclo del marchio francese che, sempre nell'ambito della galassia Stellantis, ha già dato vita anche alla tedesca Opel Rocks-e - la nuova Fiat Topolino è un modello pensato per la micro-mobilità cittadina a zero emissioni. Ciò che salta subito all’occhio è l’assenza delle portiere, sostituite da una corda di ispirazione nautica: un vezzo che ricorda le ‘spiaggine’, le sedie sdraio da spiaggia, icona delle prime vacanze al mare di massa. Nell’attesa di scoprire la scheda tecnica ufficiale, gli addetti ai lavori dichiarano che la Topolino (come la Citroen Ami) avrà probabilmente un’autonomia dichiarata di 75 chilometri, grazie alla batteria da 5,5 kWh, abbinata a un motore da 6 kW. Come sulla Ami, arriveranno dotazioni come i fari a Led, ma mancheranno accessori come Abs e climatizzatore. Si ricarica in 3 ore con una tradizionale presa a 220 volt. La velocità massima è limitata a 45 km/h.
Il richiamo al passato
Fiat attinge a piene mani alla sua storia e rilancia un nome che, nelle intenzioni, avrebbe dovuto motorizzare l'Italia negli anni Trenta del Novecento. Era infatti il 1930 quando Benito Mussolini convocò il senatore Giovanni Agnelli, fondatore della Fiat, per chiedergli di soddisfare l’«inderogabile necessità» di fornire agli italiani una vettura economica, acquistabile a un costo non superiore a 5.000 lire. Fu un'idea di grande impatto propagandistico, al punto che Adolf Hitler, non appena eletto Cancelliere del Reich, si affrettò a convocare Ferdinand Porsche e gli chiese di realizzare un'automobile dal costo non superiore ai 1.000 marchi, quella che sarebbe divenuta famosa in Italia con il nome di Volkswagen Maggiolino. Sei anni più tardi – e il fallimento di diversi prototipi – la Fiat 500A (poi soprannominata Fiat Topolino) fu messa sul mercato a un prezzo di 8.900 lire: ben oltre le preventivate 5 000 lire e circa venti volte lo stipendio medio di un operaio specializzato. Nello stesso periodo, in Germania, Porsche aveva già realizzato i prototipi definitivi della "Maggiolino", messa in "prevendita" a 990 Marchi, cinque volte lo stipendio di un operaio specializzato.
Dettagli vintage
Oltre al nome della vettura, sono tanti i particolari dal gusto ‘vintage’ che ritornano nella neonata citiycar di Fiat. Dal mondo 500 anni Cinquanta arrivano, tra l’altro, il disegno dei fari anteriori e la lavorazione della fascia centrale, proseguendo con le applicazioni color silver. Alle spiaggine rimandano, come detto, l'assenza delle portiere, sostituite da una corda, ma anche la tinta verde acqua, i particolari d'ispirazione nautica, il rivestimento della plancia (bicolore, a bande longitudinali) e la struttura ultraleggera dei sedili.
Quando sarà disponibile
La nuova Fiat Topolino potrebbe andare in consegna già durante l’estate, sia con la formula classica dell'acquisto (con prezzi probabilmente superiori ai circa 8 mila euro necessari per la ‘sorella maggiore’ Citroën Ami), sia - verosimilmente - a noleggio.
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