Martedì 17 Settembre 2024
SANDRO NERI, INVIATO
Economia

Export italiano priorità per la crescita, Zoppas: “Bisogna recuperare, il governo aiuti le imprese”

A margine del Forum di Cernobbio, il presidente dell’Ice fa il punto della situazione. “Il Pil in frenata? Ci sono troppe variabili che possono creare situazioni difficili”

Cernobbio (Como), 2 settembre 2023 – Il Pil italiano segna una frenata, ma non è quello il dato a cui guardare. “Bisogna aspettare e vedere cosa succederà prossimamente, ci sono variabili che possono creare situazioni difficili; non dimentichiamoci che siamo nel pieno di una guerra in Europa”, osserva Matteo Zoppas, presidente dell’Ice, a margine del lavorio del Forum di Cernobbio, il principale appuntamento dell’anno dedicato ai temi dell’economia. Sul calo del Pil italiano Zoppas non si sofferma di più, ma invita a guardare i dati dell’export italiano. Un sistema che punta ad arrivare per fine anno “poco sotto i 650 miliardi di fatturato”.

Matteo Zoppas, presidente dell'Ice
Matteo Zoppas, presidente dell'Ice

Una frenata anche questa?

"Nel 2022 - precisa - abbiamo registrato un valore delle esportazioni di 622 miliardi; tempo fa era stata fatta una stima, per il 2023 pensavamo di arrivare a 667 miliardi, con sette punti percentuali sopra l’anno precedente. Siamo partiti con un valore molto più alto, sopra il 10 per cento, oggi siamo mediamente al +4%: chiudendo con questo trend arriveremo poco sotto i 650 miliardi di fatturato. Speriamo che ci sia qualche fiammata che ci permetta di recuperare”.

Parlava di variabili.

"I costi della logistica, già di per sé, contraggono questi numeri. Poi c’è da vedere come evolverà il rallentamento della Germania e quello della Cina”.

Il rallentamento è globale, ma quello dell’Italia sembra più marcato. Perché?

"Siamo ancora in una situazione post-pandemica e nel cuore di una guerra scoppiata in Europa. Ogni mese registriamo novità che entrano nell’equazione”.

Non sarà colpa del calo dei consumi legato ai forti rincari di questi mesi?

"Vediamo se è una questione momentanea o strutturale. Avere una crescita dei prezzi maggiore che in altri Paesi in teoria ci penalizza. Ma nel 2022, a sorpresa, l’export ha retto bene. Con crescite di valore, rispetto al 2021, addirittura del 13 per cento”.

Cosa dovrebbe fare, ora, la manovra allo studio del governo?

"Il governo, nei mesi scorsi, ha dato una mano col credito d’imposta per fronteggiare il caro-energia. Allo stesso modo deve mettersi al tavolo e trovare soluzioni che possano essere d’aiuto per le imprese esportatrici”.

Quali gli obiettivi da perseguire per favorire la crescita?

"Non tocca a me stabilire le priorità. Ribadisco che occorre aiutare le imprese che esportano, perché è un treno importante. Come Ice lo facciamo. Sono certo, per quello che ho visto in questi mesi che il governo, a fronte di problemi impellenti, saprà analizzarli e trovare le soluzioni”.