Lunedì 14 Luglio 2025
MONICA PIERACCINI
Economia

Export italiano, lo scenario post-dazi secondo SevenData: i mercati su cui puntare

Il focus dell’analisi punta su Polonia, Paesi Bassi, Svizzera e Spagna. Germania e Francia restano partner chiave. Meccanica, farmaceutica e agroalimentare i settori più esposti ai rischi commerciali globali

Export italiano, lo scenario post-dazi secondo SevenData: i mercati su cui puntare

Roma, luglio 2025 – In un contesto internazionale segnato da tensioni commerciali e incertezze normative, l’export italiano si conferma solido, ma sotto pressione. È quanto emerge dal report “Focus Export” curato da SevenData, società specializzata in dati e servizi per il business e la prevenzione del rischio di credito. Secondo lo studio, il valore dell’export nazionale nel 2024 ha raggiunto 624 miliardi di euro, con una crescita media annua del 5,3% rispetto al 2019.

“Dalla ricerca condotta dal centro studi di SevenData emerge che le tendenze globali indicano una crescente regionalizzazione delle catene di fornitura”, spiega Fabrizio Vigo, fondatore e ceo della società. “Polonia, Austria, Paesi Bassi sono oggi partner stabili dell’Italia. Allo stesso tempo, l’ipotesi di dazi Usa ci ha spinto a mappare strategie di mitigazione. Germania si consolida come primo mercato, Francia come partner sinergico, mentre Svizzera si configura come hub neutrale per farmaceutica e prodotti ad alto valore aggiunto”.

Export, la Polonia come mercato su cui puntare
Export, la Polonia come mercato su cui puntare

I mercati in crescita: focus sull’Europa

Dalla fotografia tracciata dal report, la Germania (quasi +4% di crescita media annua) resta il principale sbocco commerciale, seguita da Stati Uniti e Francia. Ma l’analisi mette in evidenza i mercati emergenti con domanda in crescita: Paesi Bassi (+10%), Polonia (+7,9%), e Spagna (+7%). La Svizzera, pur con un aumento più contenuto (+3,4%), si distingue come snodo strategico per l’export farmaceutico e l’hi-tech.

Meccanica e macchinari: diversificare per restare competitivi

Con quasi 100 miliardi di euro di valore, la meccanica resta il pilastro dell’export nazionale. Stati Uniti e Germania assorbono rispettivamente oltre 12,8 miliardi e 10 miliardi di euro di prodotti meccanici. Le regioni trainanti sono Lombardia, Emilia-Romagna, Veneto e Piemonte.

Secondo lo studio, in uno scenario di tensioni commerciali con gli Usa, Francia (con 7,8 miliardi di euro), Paesi Bassi (2,2 miliardi) e Polonia (3,1 miliardi) rappresentano alternative solide, grazie ad ecosistemi industriali affini e una domanda consolidata di tecnologia.

Farmaceutica: opportunità in Europa

Con oltre 53,8 miliardi di euro di export, la farmaceutica italiana è uno dei settori più dinamici e più esposti verso gli Stati Uniti, che rappresentano il 19% del giro d’affari (oltre 10 miliardi di euro). Svizzera (9,1 miliardi), Belgio (7,1 miliardi di euro), e Paesi Bassi (5 miliardi) emergono come mercati alternativi solidi per i player italiani.

I principali poli farmaceutici si trovano in Toscana, Lazio e Lombardia.

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Agroalimentare: attenzione all’Est Europa

Il comparto agroalimentare ha toccato i 46 miliardi di euro di export nel 2024. Il rischio di dazi su prodotti simbolo del Made in Italy (vino, pasta, olio, formaggi) potrebbe avere un impatto diretto, ma Polonia (1,4 miliardi euro) e Austria (1,3 miliardi) si posizionano come sbocchi alternativi in crescita.

Le regioni italiane e la capacità di reazione

Lo studio di SevenData dedica un focus specifico ai territori. La Lombardia guida la classifica con 163,9 miliardi di euro di export. Settori principali: meccanica, metallurgia e chimica. Francia e Belgio sono i mercati strategici, mentre la Svizzera attrae la produzione farmaceutica.

L’Emilia-Romagna segue con 83,6 miliardi di euro, trainata da meccanica e agroalimentare. Gli Usa rappresentano il 12% dell’export regionale. Per compensare l’eventuale perdita, il report suggerisce di potenziare i rapporti con Francia, Spagna e Austria.

Il Veneto, con 80,1 miliardi di euro, è la terza regione esportatrice. Oltre alla meccanica, il comparto alimentare e la moda guidano le performance. Germania (10,5 miliardi) è il primo mercato, ma cresce il peso di Polonia (2,9 miliardi e Austria (2,3 miliardi).

Il Piemonte, a quota 60,5 miliardi di euro, conferma la sua leadership nell’automotive (12,5 miliardi di euro) e nella meccanica avanzata. I dati suggeriscono una maggiore diversificazione verso Francia (9,2 miliardi) e Polonia (3,2 miliardi).

Il Friuli-Venezia Giulia, con 19 miliardi di euro di export, si distingue per la metallurgia (4 miliardi di euro) e la meccanica (3,2 miliardi). Grazie alla posizione geografica e alla rete logistica, la regione si candida come hub per l’Europa centro-orientale.