Lunedì 15 Aprile 2024

Calzatura e pelletteria ripartono a Expo Riva Schuh & Gardabags 2023

Espositori in crescita e compratori provenienti da più di 100 paesi e la presenza di importanti istituzioni internazionali del settore

Uno stand di Expo Riva Schuh

Expo_Riva_Schuh

Riva del Garda, 16 Gennaio 2023 - Il carattere internazionale della 98esima edizione di Expo Riva Schuh si avverte immediatamente visitando gli stand dei produttori di calzature e di prodotti di pelletteria. Cina, Brasile, Canada e Italia, ma anche India, Germania, Francia, Portogallo, Turchia, Polonia, UK, USA, Pakistan, Perù, El Salvador. Già solo questo breve elenco di alcuni dei Paesi presenti alla 98esima edizione di Expo Riva Schuh & Gardabags che ancora una volta si dimostra un catalizzatore di business imprescindibile per il settore internazionale di calzatura e pelletteria. Il presidente di Riva del Garda Fierecongressi, Roberto Pellegrini ha detto: “La percezione è chiara: siamo ormai all’uscita del lungo tunnel in cui la pandemia ci ha gettato. Se nella scorsa edizione avevamo già intravisto la luce, oggi possiamo dire che il mercato delle calzature e della pelletteria è in piena accelerazione e abbiamo la sensazione che possa tornare ai massimi livelli entro il 2024”.

Il mercato nei prossimi mesi

Previsioni di mercato positive che trovano riscontro nei numeri che la manifestazione rivana mette in campo: 1108 espositori (+10% rispetto a giugno 2022) provenienti da oltre 40 Paesi (44% dall’Europa, 56% extra EU). Cambogia, Canada, Costa d’Avorio e Nuova Zelanda i nuovi Paesi presenti per la prima volta nei padiglioni. Cifre che, insieme a quella dei compratori, giunti da oltre 100 nazioni, rappresentano la chiara dimostrazione di come proprio a Expo Riva Schuh & Gardabags si giochi l’intermediazione mondiale del settore calzaturiero. Un contesto in grado di produrre concrete attività di business oltre che un fondamentale scambio di idee e informazioni, capace di esaltare anche le produzioni Made in Italy e fornire alle oltre 250 aziende italiane presenti sbocchi commerciali sia consolidati che nuovi. “Non solo i produttori individuali – prosegue Pellegrini – credono in Expo Riva Schuh & Gardabags, ma anche le istituzioni internazionali che vedono nella manifestazione lo strumento per lo sviluppo delle loro industrie”. Un successo che per Alessandra Albarelli, Direttrice di Expo Riva Schuh & Gardabags, “segue il continuo impegno che l’intera organizzazione della fiera mette nel sviluppare una sempre più ampia rete internazionale di contatti (11 delegati per 30 paesi rappresentati). Tale network ha consentito di portare in fiera 119 nuovi buyer e giornalisti da 25 Paesi che, per la prima volta, visitano i padiglioni fieristici di Riva del Garda”.

Le innovazioni del retail

Uno sforzo che si combina con la ferma volontà di mettere a disposizione dei visitatori strumenti sempre più evoluti che consentano loro di trovare con facilità i prodotti e i partner che cercano: si pensi al catalogo digitale evoluto e ricco di informazioni, ai nuovi espositori che aumentano la varietà dell’offerta per fasce di prezzo e offerta di prodotto, e all’attenzione per i temi della sostenibilità promossa attraverso seminari dedicati. Senza dimenticare l’Innovation Village Retail, che suggerisce al mondo della distribuzione soluzioni innovative grazie alle proposte delle startup presenti in fiera. Molte le personalità istituzionali di rilievo presenti all’apertura della manifestazione e al taglio del nastro del nuovissimo Business Club: il Sindaco di Riva del Garda, Cristina Santi, l’Assessore all’artigianato, commercio, promozione, sport e turismo della Provincia Autonoma di Trento, Roberto Failoni, il Primo Console e Direttore Generale per la Promozione del Paese, Damiano Francovigh, e Maria Maddalena Del Grosso, Direttore dell’Ufficio Beni Consumo di ICE Agenzia. Tutti hanno sottolineato l’importanza di aver portato così tanti espositori e compratori nazionali e internazionali in Italia. E tutti hanno tenuto a sottolineare l’importanza della manifestazione sia per il territorio locale, che per l’intero panorama calzaturiero nazionale e internazionale.

Le previsioni per il settore calzaturiero

“L’incertezza in cui abbiamo vissuto negli ultimi due anni, causata dalla pandemia, ci accompagnerà anche per il prossimo biennio, ma sarà di segno diverso e metterà a tema nuove problematiche con cui il settore calzature dovrà confrontarsi”. È il pensiero di Enrico Cietta, Presidente del Comitato Scientifico di Expo Riva Schuh & Gardabags, che ha illustrato l’evolversi delle filiere produttive internazionali. L’analisi di Cietta prende il via dai dati registrati dal mercato internazionale nell’ultimo triennio. La produzione mondiale in volume si attesta nel 2021 sulle 22.211 milioni di paia, dopo essere scesa a 20.475 milioni di paia in tempo di Covid, rimanendo ancora lontana dalle 24.279 milioni del 2019. Una fotografia del settore in cui non sono mutate solo le cifre, ma anche alcuni equilibri. La Cina, pur rimanendo capofila internazionale, ha registrato una perdita di produzione pari a 1,5 miliardi di paia e una perdita di 1,8 miliardi di paia esportate. Un decremento iniziato ancor prima del fenomeno pandemico e che delinea una situazione tesa a delocalizzare porzioni di produzione così come a destinarne una buona parte al mercato interno. Un movimento che ha permesso ad altri paesi asiatici di migliorare le proprie performance. Il Vietnam, infatti, ricopre oggi una quota di produzione mondiale in volume del 6,1% (nel 2017 era del 4,7%); il Pakistan registra un 2,3% (1,7% nel 2017); le Filippine 0,8% (contro lo 0,2% del 2017). In crescita anche l’India, che segna +191 milioni di paia andando a conquistarsi l’11,7% di quota di mercato, e la Turchia +147 milioni di paia (2,5%) la quale ha tratto enorme vantaggio dalla vicinanza con il mercato europeo e dalla possibilità di rappresentare una valida alternativa per superare i problemi legati alla logistica. Questo rinnovato panorama internazionale dovrà confrontarsi con le incertezze del prossimo biennio. I punti di criticità, secondo Cietta, potrebbero essere rappresentati dalla discontinuità della filiera produttiva cinese, così come dalla bassa crescita economica mondiale che ormai tutti gli organismi internazionali si aspettano. Segnali di ottimismo, ma pur sempre di incertezza, si ritrovano invece nella forte selezione delle aziende avvenuta in questi anni, che consegna oggi un paesaggio produttivo più solido e stabile, oltre alla differenziazione delle fonti di approvvigionamento, aspetto ormai consolidato.

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