Martedì 16 Aprile 2024

Euro 7, bufera sulla proposta Ue. Cosa prevede e quando può entrare in vigore

Bruxelles vuole ridurre ulteriormente le emissioni inquinanti. In campo anche la Francia: “Non possiamo spendere miliardi su norme che Cina e Usa non impongono”. Acea: "Costi per veicolo superiori di circa 2mila euro per le auto"

Inutile e costoso. E’ l’opinione della Francia, ribadita oggi dal ministro dell’Economia Bruno Le Maire, sulla nuova proposta Euro 7 dell’Unione europea. “Non dobbiamo spendere soldi, miliardi, su norme che Cina e Usa non impongono ai loro costruttori”, ha affermato il ministro durante l’inaugurazione della prima gigafactory europea di Acc per la produzione di batterie per le auto elettriche. “Dobbiamo dirottare i fondi verso le nuove tecnologie, non spenderlo su tecnologie vecchie”, ha aggiunto. La posizione dell’Eliseo è condivisa da diversi paesi (tra cui anche l’Italia) e ora è sostenuta anche da uno studio dell’Associazione europea dei costruttori di auto (Acea). Secondo le simulazioni di Frontier Economics, l’Unione europea ha largamente sottostimato l’impatto della proposta: l’aumento del costo di ogni auto sarebbe da 4 a 10 volte superiore alla valutazione della Commissione.

Bruno Le Maire, ministro delle Finanze francese (Ansa)
Bruno Le Maire, ministro delle Finanze francese (Ansa)

Cosa sono gli standard Euro 7

Gli standard Euro 7 stabiliscono i limiti massimi consentiti per le emissioni inquinanti prodotte dai motori a combustione interna. L’obiettivo principale delle regole è ridurre le emissioni di ossidi di azoto (NOx), particolato (PM), idrocarburi (HC) e monossido di carbonio.

Per la prima volta, inoltre, la nuova norma andrà a regolare le emissioni di particolato derivante dall’usura di pneumatici e freni, anche per le auto elettriche. 

Nel dettaglio: la riduzione più drastica riguarda le emissioni di NOx, che dovranno diminuire del 35% rispetto alle attuali auto. Per quanto concerne l’abrasione dei freni e pneumatici, invece, le particelle rilasciate in atmosfera dovranno scendere del 27%. Infine, anche il particolato uscente dagli scarichi dovrà essere inferiore del 13% rispetto alle Euro 6.

Se viene finalizzato e approvato, il regolamento Euro 7 si applicherà alle auto immatricolate dal 1° luglio 2025. Nessuna applicazione retroattiva, infatti, per le auto già in circolazione, che devono rispettare l’attuale regolamento Euro 6/VI in vigore dal 2022.

Il fronte del ‘no’

Ma la proposta non gode di un sostegno unanime all’interno dell’Unione. Infatti, otto Paesi europei hanno formato un’alleanza contro l’Euro 7: Italia, Bulgaria, Repubblica Ceca, Francia, Polonia, Romania, Slovacchia e Ungheria hanno inviato un non-paper congiunto alla Commissione europea, alle altre capitali e alla presidenza di turno Ue per illustrare le principali preoccupazioni comuni sul disegno di regolamento di Bruxelles. La proposta “non appare realistica e rischia di avere effetti negativi sugli investimenti nel settore, già impegnato nella transizione verso l’elettrico”, sostengono gli 8 Paesi membri. Un oppositore iniziale, la Germania, alla fine non ha firmato la richiesta, avendo raggiunto un accordo con Bruxelles sugli e-fuel.

Acea: impatto ambientale scarso e costi alti

La proposta non è priva di problematiche anche secondo lo studio di Acea. In sintesi, le nuove regole avrebbero un impatto ambientale basso a fronte di costi da 4 a 10 volte superiori. Il report stima che i costi per veicolo sarebbero superiori di circa 2mila euro per le auto e furgoni con motore a combustione interna e quasi 12mila euro se riferiti ai camion e agli autobus diesel. L’Acea afferma che queste stime comprendono, poi, soltanto i costi diretti di produzione, principalmente dal punto di vista sia delle attrezzature che dagli investimenti. E oltre a questi, la nuova norma genererebbe anche costi indiretti, come un maggior consumo di carburante. L’associazione avverte che questi aumenti ricadrebbero sui consumatori, in quanto salirebbe il costo totale di possesso di un veicolo.

Per l’Acea, infine, le norme attualmente in vigore sono già più che rigorose. Con il regolamento Euro 6/VI, l’Unione europea ha gli standard più seri e completi per le emissioni inquinanti al mondo. Le emissioni di gas di scarico sono già a un livello appena misurabile, quindi secondo Sigrid de Vries, direttore generale dell’Acea, “i benefici per l’ambiente e la salute saranno raggiunti dalla transizione all’elettrificazione, sostituendo i veicoli più vecchi sulle strade dell’Ue con modelli altamente efficienti”.  

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